Marvel Comics ha rifiutato un saggio del fumettista Art Spiegelman – Premio Pulitzer nel 1992 con il graphic novel Maus – perché nel testo Donald Trump veniva chiamato “Orange Skull”. L’epiteto è un chiaro riferimento a Teschio Rosso (in originale “Red Skull”), classico villain Marvel creato da Joe Simon e Jack Kirby nel 1941, associato a un immaginario nazista.
Il testo di Spiegelman sarebbe dovuto servire come introduzione al volume Marvel: The Golden Age 1939–1949, una antologia in uscita a settembre per Folio Society dedicata ai fumetti della Casa delle Idee del periodo della Golden Age (dagli anni Trenta ai primi Cinquanta).
La frase in questione recita così:
«Nel mondo reale contemporaneo, il più malvagio nemico di Capitan America, Teschio Rosso, vive sul grande schermo e l’America è perseguitata da un Teschio Arancione».
Marvel e Folio non hanno rilasciato commenti sulla vicenda, ma Spiegelman ha dichiarato che il rifiuto sia stato causato dall’intenzione di Marvel – che è presieduta da un sostenitore di Trump, Ike Perlmutter – di «restare apolitica».
Spiegelman ha spiegato che gli è stato «chiesto di modificare o togliere la frase che faceva riferimento al Teschio Rosso o la prefazione non sarebbe stata pubblicata. […] Mi sono reso conto di essere forse stato irresponsabile scherzando sulla tremenda minaccia esistenziale che viviamo oggi, quindi ho ritirato la mia introduzione».
La vicenda è stata riportata dal quotidiano britannico Guardian, che sabato 17 agosto ha pubblicato il testo di Art Spiegelman, che si può leggere qui.
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