Dopo 18 albi e 3 raccolte in volume, possiamo dire che Redneck di Donny Cates e Lisandro Estherren è una delle serie Image Comics più interessanti degli ultimi tempi. La saga dei vampiri texani offre buon ritmo, tanta azione, ma anche pagine pacate e momenti di introspezione. Cates si dimostra capace di gestire trame complesse e piene di colpi di scena e, allo stesso tempo, di abbandonarsi a una prosa intima caratterizzata da un tocco di lirismo.
Il primo ciclo di avventure (di cui abbiamo parlato qui) ci aveva introdotto alla storia secolare dei vampiri della famiglia Bowman. Ci aveva presentato i personaggi, fatto presagire un’escalation di eventi e gettato le basi per una saga corale di ampio respiro. Si capiva che Redneck avrebbe raccontato tutti i cliché del genere, anche se ponendo i vampiri non come predatori ma come prede.
Il secondo volume parte proprio da questo spunto per affondare le radici nella storia texana, ispirandosi alla tragedia dell’assedio di Waco e restituendo un racconto che mischia storia, religione, politica e vampirismo.
I Bowman si sono rintanati in una casa isolata sulle colline di Waco per evitare di farsi scoprire dall’uomo. Proprio qui, però, devono fare i conti con un personaggio che loro stessi avevano vampirizzato e che ora scoprono di non riuscire a gestire.
Cates costruisce un racconto cupo e violento, a tratti splatter, avvalendosi di un tono grottesco che spezza i momenti di tensione con dialoghi e passaggi che ricordano il Garth Ennis dei tempi migliori (quello di Preacher, per capirci). Pagina dopo pagina l’autore continua a caratterizzare i personaggi facendoli scontrare tra di loro a livello emotivo, raccontando retroscena del loro passato e mettendoli di fronte a un futuro difficile da decifrare. Gioca con i loro sentimenti e le loro emozioni, con una gerarchia famigliare imposta da una tradizione secolare e regole ferree che rendono difficile il loro rapporto nei confronti degli esseri umani.
Con il terzo volume invece si tira il freno a mano, l’azione viene un po’ messa da parte e ci si concentra sulle relazioni tra i personaggi. Il tema della famiglia, centrale nelle opere di Cates, diventa preponderante e viene sondato tramite diversi aspetti. C’è il rapporto tra padre e figlio, un coming out, un amore spezzato, un matrimonio, un’ammissione di colpa.
Il tono del racconto si fa più intimo, la prosa più disperata. Redneck si rivela così essere una storia di emarginati alla ricerca del proprio posto nel mondo. Che i nostri protagonisti siano vampiri, tutto sommato, conta poco.
In tutto questo, Lisandro Estherren – disegnatore dallo stile sporco e impreciso – a prima vista può risultare indigesto. Eppure è difficile immaginarsi Redneck senza i suoi disegni incostanti, cupi e spesso pasticciati.
È il suo tratto istintivo, fatto di pennellate e linee aggrovigliate, a dettare il mood della serie, a scandagliare gli animi dei personaggi, a mettere su carta le visioni orrorifiche di Donny Cates e a farci amare questi vampiri così problematici.
Redneck voll. 2 e 3
di Donny Cates e Lisandro Estherren
traduzione di Stefano Formiconi
saldaPress, ottobre 2018 – aprile 2019
brossura, 124 pp., colore
14,90 € a voll.
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