Una serie a fumetti con avventure di Spider-Man realizzate da autori messicani e destinate unicamente al mercato sudamericano. Per quanto possa sembrare bizzarra, questa serie è esistita davvero ed è stata di recente (ri)scoperta grazie ad alcuni utenti di Twitter. Le storie, non si sa bene quanto avvallate dalla Marvel Comics, vedevano l’Uomo Ragno vivere avventure parallele a quelle scritte dalla casa madre, in cui Peter finiva perfino per sposare Gwen Stacy.
È partito tutto da un tweet di Chris Ryall, autore e presidente di IDW Publishing, che la scorsa settimana ha chiesto ai propri follower quale fosse la serie, tra quelle mai ristampate finora, che vorrebbero vedere raccolta in volume. Pronta la risposta di un utente, che ha indicato una serie a fumetti dell’Uomo Ragno degli anni Settanta prodotta in Messico che, prendendo le mosse dall’allora status quo del personaggio, lo dirottava in una continuity indipendente in cui il personaggio di Gwen Stacy diveniva invece un comprimario di peso.
La scoperta ha incuriosito fan e addetti ai lavori (tra i quali Jason Latour, Kurt Busiek e Dan Slott), spingendo i giornalisti americani a indagare. Quelle che a prima vista sembravano immagini fan art sono in realtà copertine di El Sorprendente Hombre Araña, una serie pubblicata dall’editore messicano La Prensa, che proponeva in spagnolo le storie di Amazing Spider-Man.
La Prensa aveva cominciato a tradurre gli albi tre mesi dopo l’uscita di Amazing Spider-Man #1, nel 1963, ma vi aveva occasionalmente affiancato le avventure di altri eroi Marvel. Data la popolarità del personaggio e la richiesta di più storie da parte dei lettori, La Prensa decise di sopperire alla scarsità di materiale producendo avventure inedite dell’Uomo Ragno, realizzate soprattutto dal duo composto da Raúl Martinez e José Luis Durán, a partire dal numero 123 della serie messicana.
Per le tavole interne e le copertine, Durán riutilizzò molte delle pose di John Romita, per combattere le scadenze martellanti – alcuni disegnatori messicani arrivavano a produrre 24 tavole alla settimana – ma tratteggiò Gwen Stacy in maniera inedita, prediligendo le inquadrature di spalle.
Le certezze finiscono qui, perché le varie testimonianze riportano versioni contrastanti della stessa storia. Alberto Calvo, scrittore e editor per la divisione messicana di Panini Comics, ha raccontato le origini del progetto, asserendo che «la ragione per cui hanno iniziato a produrre queste storie in Messico è che i fumetti Marvel erano così popolari da spingere l’editore a pubblicarli due volte al mese. Il materiale si esaurì in fretta, e l’editore messicano andò a New York per chiedere il permesso alla Marvel di realizzare fumetti originali. Propose agli americani alcuni disegnatori, ma gli editor scelsero José Luis Durán come disegnatore delle storie. Durán e lo sceneggiatore Raúl avevano libertà totale. Gwen Stacy era il personaggio preferito di Durán e così, quando morì, il disegnatore continuò a utilizzarla».
Diversa è la versione della storia raccontata da un utente di reddit di nome Ajbrown141 già un anno fa. Ajbrown141 sembra essersi documentato sulla questione tramite varie fonti (alcune citate, altre no) e riassume così la vicenda: non è ben chiaro se La Prensa avesse davvero i diritti per le storie, ma le produsse comunque, alternandole alle storie americane. In un’intervista del 2012, Durán affermò che il suo editor si era presentato alla Marvel con del materiale di prova per ottennere il via libera e che, tornato a casa, aveva iniziato la produzione delle storie senza il consenso delle Casa delle Idee.
L’editore chiuse i battenti in concomitanza con la pubblicazione negli Stati Uniti di Amazing Spider-Man #121, l’albo in cui Gwen Stacy muore, quindi tutte le storie messicane sono ambientate prima della sua dipartita ed esistono semplicemente su un’altra linea temporale. La nozione delle “storie ambientate dopo la morte di Gwen” sarebbe dunque falsa.
Resta indubbio che, dopo 45 avventure originali, La Prensa cessò le pubblicazioni, e Marvel non concesse ai successivi editori il via libera per produrre nuove storie. Il desiderio di vedere ristampate queste storie sembra però impossibile da realizzarsi: per questioni legali e, soprattutto, per la mancanza degli originali, persi da tempo (esistono copie degli albi ma per una nuova edizione le immagini andrebbero sottoposte a pesanti lavori di restauro).
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