di Sonia Fabbrocino*
Quando studi come illustratrice coltivi immagini che ti rimangono impresse nella mente a lungo, un sentimento estetico che ti lega agli autori.
Sergio Toppi è protagonista della storia dell’illustrazione e del fumetto italiano, un autore che merita di essere conosciuto per il suo variegato stile visivo e narrativo, la sua poetica e la multidisciplinarità dell’immagine.
In questo testo vorrei raccontare di lui ponendo l’attenzione su quanto mi ha più colpito tra le sue creazioni: in particolare i suoi assemblaggi gestaltici e le sue composizioni corpo-paesaggio.
1 – Elementi gestaltici
Gli elementi della composizione grafica sono connessi tra loro come in una trama visiva, a volte percepita come un’unica forma. Le scene si innestano e si compongono l’una dentro l’altra, divengono corpo d’insieme.
Una combinazione di elementi figurativi multipli, incorporati nello stesso messaggio. Ambienti che diventano corpi, corpi abitati. Per mezzo della composizione, alcuni profili delle figurazioni sono percepiti in primo piano, altri percepiti in secondo piano, come sfondo.
All’interno della tavola illustrata ogni singolo elemento è distinguibile, per mano del segno, del tratto, della linea, della prospettiva, dell’ombra, della luce bella e accecante come una lama.
2 – Linea
Una linea fluida in cui gli elementi grafici sono percepiti come appartenenti ad un insieme coerente e continuo, in cui la ne dell’uno è l’inizio dell’altro. La forza espressiva della linea viaggia attraverso le quote dei corpi e dei paesaggi: dai castelli, ai deserti, ai dirupi, al mare…
La linea lungo l’intera composizione costruisce livelli consequenziali i cui sfondi, figurazioni, oggetti, ambienti assumono unità e coesione visiva. Il contorno di un corpo diventa un paesaggio e poi un uccello, un albero, un uomo, una magica addizione di linee all’interno di colori e spazi bianchi e neri.
Le immagini delle scene che si susseguono una dopo l’altra paiono intrecciate tra loro, fino ad unire un livello semantico all’altro. Un bel gioco di trame, relazioni ed equilibri.
3 – Il tratto
Il tratteggio è scandito da una serie di linee verticali e oblique, più o meno spesse, nette e incisive, poste fitte una accanto all’altra. Tracciate come architetture, temperamenti rigidi e morbidi. Il tratto si fa linguaggio, texture narrativa, geometria, pattern, ricco di particolari segnici portatori di racconti. Tratti a volte morbidi come grovigli, damascati, ornamenti che costruiscono l’immagine, altre volte rigidi, netti, vertiginosi. Nell’impaginazione l’elemento di collegamento è la figura umana, il tratto che tesse la sua trama.
4 – Impaginazione e inquadrature
Ciò che più colpisce del lavoro di Sergio Toppi è l’impaginazione della tavola. Gioca con la composizione dei formati delle gabbie (ripartizione interna delle vignette) e dei balloons. Libera e riorganizza lo schema rigido delle griglie che incorniciano i contorni. Modella le gabbie, le rompe, le integra in modo variabile nelle inquadrature, nei corpi dei personaggi e nei paesaggi.
Le sequenze delle scene sono tagliate da una geometria di segmenti, prospettive verticali e oblique. Le scene si susseguono oltrepassando la cornice, no a sovrapporre i diversi piani narrativi. Cambio del punto focale delle scene e delle inquadrature, prospettive imprevedibili. L’autore realizza tavole dinamiche, non fissa per riquadri, ma un piano rappresentativo che si realizza e prende forma entra e dialoga dentro l’altro. Il contenuto di una scena che finisce nell’altra la completa e la arricchisce di nuove suggestioni e trasformazioni.
5 – Luci e ombre
La qualità della luce e dell’ombra elaborata da Sergio Toppi ha un forte significato comunicativo. Netti contrasti bianco-nero, luce-ombra, chiaro-scuro, pieno-vuoto, presenza-assenza, concorrono alla costruzione e alla definizione dello spazio interno/esterno. Lo spazio vuoto non esiste, lo sfondo bianco non è spazio vuoto, apre dei varchi, zone da accogliere e raccontare. La magistrale efficacia dello spazio bianco, crea nuovi scorci prospettici, netti, nuovi spazi da abitare e narrare. Figure, ambienti e atmosfere, abitano quello spazio bianco e puro del foglio, visibile sia nei campi lunghi che nei primi piani dei personaggi.
6 – Colore
Il colore è posto come flusso narrativo. I colori pastello più netti, il bianco e il nero nella sua qualità simbolica e dicotomica, predominano la qualità stilistica delle tavole illustrate. Con l’acquarello o la china, l’immagine emerge dal liquido del colore: blu, verde acquamarina, magenta, ocra, viola, arancione. Elettriche vibrazioni tonali dell’acquarello lasciato cadere sul foglio bagnato, spugnato: Sergio Toppi realizza variegate sfumature e atmosfere che sfumano anch’esse l’una dentro l’altra immagine.
7 – Mondi
I mondi di Sergio Toppi sono in grado di trasportarci verso territori e dimensioni non sempre coscienti. Immagini e immaginari che vengono da lontano. Figurazioni, spazi e atmosfere che pare appartengano ad un ignoto passato, capaci di condurti verso momenti di sospensione: spazio-tempo, magico-realistico, sonno-veglia.
8 – Personaggi
Etnici personaggi (al di là dei ruoli che interpretano) che fuori escono dai margini della gabbia, esprimono forti sentimenti ed emozioni appartenenti all’esistenza culturale, umana ed istintuale.
I volti dei personaggi, fortemente espressivi, potenti e eri, una messa in scena di oggetti, scenografie e costumi teatrali, si mostrano al lettore come ad un invito, pronti ad essere guardati nel profondo del proprio essere.
9 – Intercultura
Le caratteristiche dei personaggi, attori delle storie che agitano le sue trame (come si vede nel femminicidio imposto dal sovrano crudele), sono, sin dalla notte dei tempi, tematiche che ritornano sempre attuali…
Sergio Toppi realizza una forma di conoscenza narrativa, emotiva ed estetica per immagini, fra verosimiglianza storica ed elaborazione fantastica. Gli stili espressivi e narrativi sono ricchi di elementi antropologici, scienti ci, onirici, magici, irrazionali che pure hanno a che fare con il mondo reale.
*Sonia Fabbrocino ha studiato illustrazione e arti visive allo IED di Roma, è Arteterapeuta ed operatrice di didattica museale sul contemporaneo, e curatrice di mostre ed eventi culturali.
Questo articolo è tratto dal volume Lo spazio dentro il corpo, quarto titolo della collana di Nicola Pesce Editore dedicata a Sergio Toppi e catalogo della mostra dedicata all’autore alla Biennale di Rimini del 2018.