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Nello studio di Elia Bonetti

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Questa settimana, per la rubrica #tavolidadisegno, Siamo entrati nello studio di Elia Bonetti, fumettista e illustratore, che ha all’attivo collaborazioni che spaziano da Marvel (Fear Itself) alle recenti copertine degli albi di Un eroe una battaglia di Editoriale Cosmo.

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Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?

Ho appena terminato i corsi che tengo alla Scuola Internazionale di Comics a Reggio Emilia. Per quanto riguarda i fumetti, attualmente sto lavorando ad una nuova serie della casa editrice Soleil, ma ancora non posso rivelare il nome visto che è in fase di definizione e parallelamente sto facendo le copertine di Darth Vader con Giuseppe Camuncoli per Marvel.

Sul fronte della pittura, sto collaborando con una galleria toscana che si chiama ExpArt e sto portando avanti una nuova serie di dipinti che hanno come tema le statue classiche riviste con uno sguardo più contemporaneo, tra astrazione e figurazione.

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Quali strumenti usi per disegnare?

Dipende da cosa devo disegnare e con che scopo, non ho un metodo preciso, tutto va in funzione di quello che sto facendo.

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Ad esempio, quando le tempistiche sono molto strette mi capita di colorare e disegnare direttamente a Photoshop, se ho tempi più lunghi lavoro in modo più tradizionale, con matite e china. Quando dipingo, uso di tutto, dalle spatole ai rulli fino ad arrivare ai classici pennelli.

Posso dire che buona parte delle cose che ho imparato e scoperto, derivano dalla sperimentazione quindi cerco di non darmi vincoli troppo stretti quando si parla di strumenti. Anche una scarpa in mano ad un bravo artista può diventare un pennello sorprendente.

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Hai qualche abitudine prima di metterti a disegnare?

Niente di particolare, solitamente ho la brutta abitudine di lavorare di notte quindi svegliandomi molto tardi al mattino, prima di pranzo controllo la posta, guardo i social, mangio e poi verso le due di pomeriggio inizio a lavorare e vado avanti fin verso le tre di notte. Questa è più o meno la prassi.

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Ci sono libri o fumetti che devono essere a portata di mano mentre disegni?

Non vorrei essere ripetitivo, ma anche in questo caso dipende molto su cosa sto lavorando. I libri sono tantissimi, anche se ormai mi sono creato diverse cartelle virtuali su Pinterest, perché viaggiando tra Italia e Portogallo, non posso portare con me l’intera libreria.

Comunque guardo tantissime cose, da Caravaggio, Zaffino, De Crecy a Pinter, ma questi sono solo alcuni, la lista sarebbe davvero lunghissima.

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Hai un oggetto in studio a cui sei particolarmente affezionato?

Un teschio, che ho disegnato e ridisegnato moltissime volte, gli ho anche dato un nome, si chiama Günther .

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