Questo articolo è un estratto del libro Hanna & Barbera, i personaggi e le avventure dello studio che ha fatto la storia dell’animazione televisiva, di Marco P. Gasparetti, pubblicato da Nicola Pesce Editore.
Fra i personaggi più popolari, dalla carriera televisiva e cinematografica più lunga, creati dalla Hanna-Barbera probabilmente il primo posto spetta a Scooby-Doo. La prima serie andò in onda nel 1969 e, con più di 400 episodi, è probabilmente la serie televisiva americana più lunga al mondo.
Ma partiamo dall’inizio della storia: Fred Silverman, produttore esecutivo della cbs, che già collaborava con Bill e Joe, propose alla Hanna-Barbera di ideare una serie horror/giallo, per ragazzi, prendendo spunto da una vecchia trasmissione radiofonica americana, I Love a Mystery. Lo staff creativo si mise subito al lavoro sul nuovo progetto, provvisoriamente chiamato House of Mystery. Tutto il materiale creativo prodotto per il nuovo progetto venne presentato a Silverman per farlo visionare ai vertici della cbs. Purtroppo i funzionari ritennero che a tratti risultava noioso, troppo il tempo che veniva dedicato alla spiegazione finale del modo in cui i ragazzi avevano risolto il mistero.
Ma soprattutto secondo il network era troppo spaventoso per il sabato mattina, e per il target di bambini a cui era indirizzato. Considerando che, proprio in quel periodo, la Action for Children’s Television stava protestando vivamente per l’eccessiva violenza dei programmi del sabato mattina – Space Ghost, Gli Erculoidi, Birdman e il Galaxy Trio tutti prodotti della Hanna-Barbera – la cbs non se la sentiva di rischiare, per loro il progetto era bocciato.
Ma, un troppo fiducioso Silverman aveva già presentato la programmazione includendo, anzi costruendola intorno a House of Mystery, che nel frattempo era passato a chiamarsi prima Mysteries five e poi Who’s S-s-s-s-s-scared?, e aveva quindi tutto l’interesse a far accettare il progetto alla cbs. Alla Hanna -Barbera intanto il lavoro sul progetto era andato avanti, ignari di quanto era stato deciso dalla cbs: i personaggi erano stati definiti, un gruppo di cinque ragazzi che andavano in giro e si imbattevano nei più improbabili misteri.
Non si trattava di semplici crimini o normali investigazioni ma di casi legati al paranormale, con mostri, fantasmi e tutto il bestiario che il genere horror ha da offrire. Silverman, tornando verso Hollywood, telefonò a Joe Barbera dicendogli che il progetto così come era non era piaciuto alla cbs, che si era detta non interessata, ma probabilmente ammorbidendo i toni la cbs sarebbe tornata sui suoi passi.
Il progetto era dunque in avanzata fase di lavorazione: Joe si ricordò di quando decisero di aggiungere il cagnolino Bandit in Jonny Quest per smorzare i toni cupi del cartoon e forse poteva funzionare anche per questo progetto. Chiese così a Iwao Takamoto, che si stava occupando del character design dei Mysteries Five, di aggiungere un cane al gruppo. I Mysteries Five a questo punto erano: Geoff Jones, Mike Andrews, Kelly Summers, Linda Blake e suo fratello WW. Tutti insieme formavano la rock band Mysteries Five. Insieme a loro c’era Too Much, un grosso cane arruffato, con occhiali da sole e cappello, che suonava i bongo.
I Mysteries Five erano anche un gruppo di giovani investigatori che sulla loro strada incontravano i fenomeni più bizzarri e i culti più oscuri: le basi per quello che diventerà un fenomeno e una serie cult erano state gettate.
Durante la lavorazione venne eliminato uno dei cinque, WW, e modificati i personaggi rimanenti: Geoff Jones venne ribattezzato Fred Jones, atletico, biondo, in pratica il bello del gruppo, Linda Blake divenne Daphne Blake, rossa, elegante e bella, Kelly Summers e Mike Andrews furono sostituiti da Velma Dinkley, la più intelligente del gruppo e Norville “Shaggy” Rogers, dinoccolato, pauroso e sempre affamato.
La band musicale usciva definitivamente di scena rimpiazzata da un gruppo di giovani investigatori a tempo pieno che, a bordo di un furgoncino, la Mystery Machine, se ne andavano in giro imbattendosi sempre in casi misteriosi da risolvere.
A questo punto anche il cane aveva bisogno di un restyling e a Iwao venne in mente di usare come modello un danese (o alano), e cominciò a documentarsi. Per sua fortuna nel reparto ink and paint una delle ragazze aveva un danese, e non un danese qualunque ma uno da competizione.
Il disegnatore chiese alla sua collega quali fossero le caratteristiche tipiche di un alano da competizione e lei gliele elencò. Iwao ne scelse cinque e disegnò l’esatto opposto: per esempio un alano da competizione doveva avere le gambe forti e dritte, per tanto Iwao le disegnò arcuate e più sottili. Non erano certo le zampe di un cane vero, ma l’effetto era decisamente divertente.
Lo stesso tipo di elaborazione creativa la fece per il muso se per vincere una gara l’alano doveva avere un muso squadrato lui lo disegnò tondeggiante e sfuggente e l’effetto finale fu davvero comico. Gli sceneggiatori cominciarono a riscrivere le sceneggiature degli episodi, e si andava chiaramente delineando che il vero protagonista era il cane e che la serie, grazie al suo arrivo, aveva preso una svolta inaspettatamente comica.
Da serie horror era diventata una serie sicuramente sul mistero, con mostri o presunti tali, ma con una irriverente chiave comica che la cbs apprezzò molto. Il cane fu inserito nel progetto e il network comprò la serie.
Iwao propose che il cane appartenesse a Shaggy più che agli altri, sviluppando tutta una serie di gag visive assolutamente divertenti, costruendo e strutturando il rapporto fra i due, che più che un rapporto cane-padrone divenne un rapporto fra amici.
Scooby-Doo, Where Are You!
Sulla nascita del nome della serie e di quello del cane stesso, esiste una versione, forse romanzata o forse no, che ha comunque il suo fascino.
A quanto raccontano tutti, da Iwao a Bill fino a Joe, l’idea del nome venne a Silverman. Durante il suo viaggio di ritorno da New York, dopo il fallimentare incontro con i dirigenti della cbs, Silverman era seduto in aereo, probabilmente ad arrovellarsi il cervello per trovare un modo per far funzionare la serie e convincere il network a comprarla.
Silverman racconta che stava ascoltando la morbida voce di Frank Sinatra intonare la bellissima Strangers in the Night, praticamente appena uscita.
Verso la fine della canzone, Sinatra comincia a intonare qualcosa che suona tipo “Dooby dooby doo”. A Silverman questo suono piacque, e arrivato a Hollywood propose a Bill e Joe di chiamare il cane Scooby-Doo. I due produttori accettarono la proposta senza opporre resistenze, del resto come nome era decisamente musicale e sicuramente migliore di Too Much.
I titoli provvisori, Mysteries Five e Who’s S-s-s-s-scared? non avevano mai del tutto convinto nessuno nella produzione, e poi Mysteries Five non aveva più molto senso, visto che i ragazzi erano rimasti in quattro. Venne proposto, probabilmente sempre da Silverman, “Scooby-Doo, Where Are You!”
La frase così come è costruita è una domanda, ma nell’ambiente del cinema e della televisione sono tutti sempre molto superstiziosi. Sembra infatti che mettere un punto di domanda nel titolo di un film lo faccia fallire al botteghino: Who Framed Roger Rabbit è uno degli esempi più famosi di assenza di punto di domanda, anche se altri titoli, come per esempio Who’s Afraid of Virginia Wolf?, hanno avuto comunque successo in barba al punto interrogativo. Queste restano speculazioni, ipotesi, mentre i fatti sono che la prima stagione, scritta da Ruby e Spears andò in onda il 13 settembre del 1969 e per sette anni Scooby-Doo e i ragazzi della Mystery Inc. (“Mostri & Affini” nella versione italiana)saranno le star di punta del sabato mattina della cbs.
La Trama di What a Night for a Knight (1969)
Di rientro dal cinema, Shaggy e Scooby-Doo si imbattono in un furgoncino apparentemente abbandonato. Al posto di guida c’è un armatura vuota. I due tornano insieme a Fred, Velma e Daphne in cerca di indizi e scoprono che il furgoncino appartiene a un noto archeologo, che risulta scomparso. L’armatura era indirizzata al museo, per una mostra, e i ragazzi la consegnano, continuando a investigare anche lì. Durante le indagini raccolgono alcuni indizi, e si ritrovano anche a dover fronteggiare l’armatura, presumibilmente posseduta da uno spirito. Dopo rocamboleschi inseguimenti che coinvolgono anche un aereo della prima guerra mondiale, Shaggy e Scooby Doo riescono a smascherare il cavaliere, che altri non è che il proprietario del museo. Scooby-Doo scopre che l’archeologo scomparso è tenuto prigioniero all’interno di una statua azteca. Una volta liberato dice ai ragazzi che era stato imprigionato dal proprietario del museo che, approfittando della sua posizione privilegiata, trafficava in oggetti d’arte e temeva che la mostra avrebbe portato a galla i suoi loschi traffici.
La prima stagione di Scooby-Doo, Where Are You! era composta da venticinque episodi della durata di circa venticinque minuti l’uno. Per i titoli Bill e Joe cercarono di creare delle assonanze divertenti: What a Night for a Knight, Hassle in the Castle, Scooby-Doo and a Mummy, Too, giusto per citare i più divertenti e naturalmente è andato tutto perso nella traduzione.
La struttura degli episodi è pressoché sempre la stessa.
– La Mystery Inc. si trova sempre nel posto giusto al momento giusto, o se vogliamo vederla dal punto di vista di Shaggy e Scooby, sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, e resta invischiata nel mistero.
– Ogni componente del gruppo dei giovani investigatori ha il suo ruolo all’interno del meccanismo.
– Fred è il leader, è lui che propone sempre dei piani d’azione, ma resta sempre abbastanza fuori dall’azione vera.
– La rossa Daphne è quella che più spesso finisce in qualche trabocchetto o passaggio segreto, aiutando involontariamente le indagini. È sempre lei che convince Shaggy e Scooby a fare da esca per gli elaborati piani di Fred, offrendo al cane gli Scooby Snack.
– Velma, la cervellona del gruppo, quella che coglie ogni minimo indizio, conosce le lingue morte, le antiche leggende e le maledizioni. Ed è principalmente a lei che tocca fare lo spiegone finale.
Shaggy e Scooby sono i veri protagonisti, sempre affamatissimi, ogni occasione è buona per mangiare: persino quando sono inseguiti da un mostro, i due non riescono a dire di no a un panino.
Si è speculato tanto su questa loro incredibile fame: la teoria più diffusa vuole che Scooby-Doo e Shaggy siano affetti da quella che viene definita fame chimica. L’aspetto un po’ hippie, soprattutto di Shaggy, ha dato molta risonanza a questa teoria. Iwao Takamoto, creatore del design dei personaggi, divertito da questa teoria ha risposto che lui non ha mai fumato nulla, e che soprattutto è veramente improbabile che la cbs avesse potuto lasciar passare una cosa del genere, per gli show del sabato mattina.
Un’altra teoria vuole che i cinque protagonisti, quindi cane incluso, rappresentino altrettanti famosi college americani: Velma rappresenta lo Smith College, Daphne il Mount Holyoke College, Fred l’Amherst College, Shaggy l’Hampshire College e Scooby Doo l’ UMass Amherst.
I diretti interessati, Silverman, Bill, Joe e Takamoto hanno dichiarato che i personaggi sono ispirati allo show radiofonico I Love a Mysteries e allo show The Many Loves of Dobie Gillis. Ma per confutare, del tutto, questa teoria basta fare una piccola indagine per scoprire che l’Hampshire College fu aperto nel 1970, mentre il primo episodio di Scooby-Doo andò in onda nel 1969. Che dire, mistero risolto!
Tornando a Shaggy e Scooby-Doo, nonostante la loro indole codarda, sono sempre e comunque loro a essere utilizzati come esca per attirare il mostro in una delle trappole ideate da Fred, compito che, presi per la gola come abbiamo già visto, i due eseguono senza troppe reticenze, mentre gli altri restano in disparte. La serie è evidente che non poteva funzionare senza Shaggy e Scooby, ma è anche vero che i tentativi fatti per eliminare gli altri personaggi si è rivelato sempre alquanto fallimentare.
L’equilibrio perfetto rimane quello della Mystery Inc. al completo.
Il successo della prima stagione di Scooby-Doo, spinse la Hanna-Barbera a tentare di riciclare lo stesso modello, quello del gruppo dei mistery’s solvers con un animale o un altro genere di essere che facesse da mascotte.
In quegli anni nacquero la band musicale che fra una canzone e l’altra risolveva misteri, Josie and the Pussycats (“Josie e le Pussycats”, 1970-71), anche The Funky Phantom (“Il Fantasma Burlone”, 1971-72) ricalca lo stesso genere solo che al posto del cane c’è il fantasma di un patriota americano della Guerra d’Indipendenza e il suo gatto fantasma.
Dai libri scritti da Earl Derr Biggers prende vita il detective Charlie Chan e la sua numerosissima famiglia (The Amazing Chan and the Chan Clan, 1972-73). In Speed Buggy (1973-1974) il ruolo di Scooby passa ad una macchina antropomorfa, nello specifico una Dune Buggy.
La serie che meno si discosta da Scooby-Doo è Goober and the Ghost Chasers (“Goober e i cacciatori di fantasmi”, 1973-74) un gruppo di ragazzi che si improvvisano cacciatori di fantasmi, accompagnati dal cane Goober, poco coraggioso e con l’insolita capacità di diventare invisibile quando vede un fantasma.
JabberJaw (“Lo Squalo Jabber”, 1976-78) è una delle più divertenti variazioni sul tema. La serie ha un’ambientazione sottomarina futuristica e anche qui Bill e Joe si lanciarono cento anni nel futuro come per i Jetsons e quindi la serie è ambientata nel 2076.
In questo mondo sommerso abitato da umani e naturalmente mostri, vivono le loro avventure la band musicale The Neptunes, accompagnata dal simpatico quanto innocuo squalo Jabber. Loro malgrado si ritrovano ad affrontare scienziati pazzi, mostri sottomarini e alieni, tutti interessati a conquistare quel mondo sommerso.
Ibrido strano fra Scooby-Doo, The Flintstones e le Wacky Races è la serie Captain Caveman and the Teen Angels (“Capitan Cavey e le Teen Angels”, 1977-80). Tre ragazze accompagnate da un simpatico uomo delle caverne, disegnato sul modello dei fratelli Slag delle Wacky Races, girano con il loro furgoncino che trasporta sul tettuccio la casa di pietra di Cavey, imbattendosi in misteri da risolvere. Geniali le gag che coinvolgono Cavey che rovistando sotto ai suoi folti e lunghi capelli tira fuori le cose più impossibili, persino dinosauri vivi.
Questo giusto per citare le serie più note.