Akira Tachibana è una ragazza con la passione per la corsa. Dopo un incidente, essendo ormai impossibilitata a proseguire con lo sport, decide, quasi all’improvviso, di accettare il lavoro in un ristorante per famiglie. Qui conosce i suoi colleghi, un microcosmo variegato che pre lei diventa quasi una seconda casa. Ma soprattutto conosce il direttore del ristorante, un uomo divorziato, con un figlio, timido e impacciato, di cui Akira si innamora perdutamente.
C’è molta affinità con le commedie romantiche e sportive del maestro giapponese Mitsuru Adachi, in Come dopo la pioggia, seinen di Jun Mayuzuki edito in Giappone da Shogakukan e tradotto in Italia da Star Comics.
Il manga prende spunto da un retroterra fumettistico differenziato. Da una parte la classica love story, che assume connotati particolari perché è tra un’adolescente e un uomo adulto con diverse responsabilità a cui pensare. Qui Mayuzuki offre il miglior repertorio del caso: incomprensioni, incertezze, gag imbarazzanti. Il percorso verso il disvelamento del sentimento è costruito con abilità, riuscendo a creare tensione e suspense nei punti chiave della storia senza però tirarla troppo per le lunghe. Dall’altra parte c’è lo sport: quasi fosse uno spokon puro, l’autore inserisce la dimensione sportiva integrandola con il retroterra privato dei personaggi. Lo sport, quindi, a differenza di altri manga come Rough o Touch di Adachi, non è parte centrale, personaggio esso stesso, quanto semmai una componente essenziale che agevola la struttura narrativa e il suo procedere.
Uno dei pregi di questo manga è la caratterizzazione dei personaggi. Con pochissimo, quasi con un minimalismo intimista d’altri tempi, i personaggi che costituiscono l’universo narrativo di Come dopo la pioggia sono presentati con una profondità che riesce a renderli veritieri. Dallo sfacciato compagno di classe, innamorato di Akira ma irrimediabilmente senza speranza, alla collega acida che odia il direttore del ristorante, dai due cuochi pratici e dal carattere ruvido alla giovane cameriera che vive nell’entusiasmo trasognante dell’adolescenza.
Ma sono i personaggi di Akira e del direttore a essere i più stratificati in assoluto, e questo è sicuramente il punto chiave della storia. Già dal primo numero si intuisce quanta complessità ci sia nelle loro esistenze, ognuna con i propri problemi, i propri segreti, il proprio passato ingombrante, le paure che si riflettono sul presente. Tutti elementi che quasi sicuramente emergeranno nel corso dei prossimi volumi (in Giappone, finora, sette).
Lo stile di Mayuzuki è altrettanto funzionale: la giovane mangaka (classe 1983) ha un tratto molto simile a quello di Yoshitoki Ōima (A Silent Voice) ma forse ancora più poetico, grazie al continuo inserimento di splash page minimaliste e allo stesso tempo fortemente evocative. Ed è sorprendente come nelle 160 pagine del primo volume l’autrice riesca, quasi con semplicità, a mettere in scena personaggi profondi e situazioni complicate con estrema sintesi e accuratezza.
Come dopo la pioggia (il cui titolo originale è Koi wa Ameagari no You ni, letteralmente “L’amore è come dopo la pioggia”) in Giappone ha ottenuto un riscontro di pubblico notevole, candidandosi alla nona edizione del Manga Taisho Award nel 2016 e nello stesso anno classificandosi al quarto posto nel Kono Manga ga Sugoi! della Takarajimasha. L’apprezzamento generale ha fatto sì che ne venisse prodotta anche un serie anime che debutterà a gennaio 2018.
Come dopo la pioggia vol. 1
di Jun Mayuzuki
traduzione di Silvia Luccarini
160 pp, b/n
4,90 €