Terra-2, di Grant Morrison e Frank Quitely (2000)
Non sarà certo la più memorabile delle storie della Justice League, eppure merita di essere inserita tra quelle a cui è impossibile rinunciare per un semplice motivo: si tratta del primo lavoro in cui Frank Quitely si è scoperto uno dei più grandi disegnatori di supereroi di sempre.
La sceneggiatura di Grant Morrison si basa su un’idea semplice e neppure troppo d’impatto – i nostri eroi si ritrovano a ristabilire l’ordine su una controparte del nostro pianeta dove tutto è speculare rispetto a quanto siamo abituati, superesseri compresi – limitando oltretutto i suoi soliti giochi di prestigio e le digressioni a più livelli ai minimi storici. Anche i dialoghi risultano piuttosto asciutti e sorprendentemente lineari per gli standard dello scrittore. Come se dopo gli eccessi di Flex Mentallo – precedente collaborazione dei due autori e analisi labirintica sulla figura dell’eroe – si volesse fare un passo indietro e riflettere sul classicismo di un genere che nel corso degli anni è stato destrutturato molte più volte rispetto a quello che ci si sarebbe aspettati.
Così ecco che i super tornano a essere davvero super, come nei fumetti della Golden Age: esseri enormi, apollinei, perfetti. Praticamente dèi benevoli pronti a rispondere a qualsiasi richiesta d’aiuto e destinati a vincere per forza di cose. Come se fossero incastrati in un loop che non cambierà mai. Riempiono le vignette con i loro muscoli e i loro corpi scolpiti, volano sopra le nostre teste, combattono per noi come guidati da una missione divina. Si ritrovano su un pianeta in mano alla malvagità più pura e ne risolvono le crisi a livello globale in una manciata di pagine. Nel frattempo trasformano la Luna in una prigione e rimirano la nostra Terra all’orizzonte.
Tutto in Terra-2 è un passo più in là di quanto ci si sarebbe aspettati, e ci riesce soprattutto grazie a Quitely e alla sua capacità di costruire tavole sempre in bilico tra poli impossibili. Esagerate eppure eleganti, ricche di dettagli e al contempo minimaliste. Gli mancava solo la perfezione nel design a cui ci avrebbe abituati nei lavori seguenti e che sarebbe arrivata da lì a breve con New X-Men e We3. Più avanti i due autori sarebbero tornati sugli stessi temi – supereroi e doppelganger – sulle pagine di All-Star Superman, dove Kal-El incontra Zibarro, controparte poetica e malinconica di Bizzarro. Una chiosa profonda e perfetta per chiudere il cerchio iniziato con una storia che faceva dell’innocenza e della semplicità la sua ragione d’essere.
Questa storia è stata pubblicata in Italia nel volume JLA: Terra-2.
(Marco Andreoletti)