No Man Escapes The Manhunters, di Steve Englehart e Dick Dillin (1977)
Un agente di un corpo intergalattico di cacciatori di taglie di nome Manhunter irrompe durante una riunione della Justice League per arrestare Lanterna Verde, reo di aver distrutto un intero pianeta abitato da vita senziente. L’eroe crede di aver commesso davvero tale crimine, e il gruppo si trova nel mezzo di un dubbio amletico: deve salvare LV o lasciarlo alla giustizia?
Questo è l’incipit di una lunga storia che porta la Justice League nello spazio e la pone al centro di una cospirazione contro il Corpo delle Lanterne Verdi e i Guardiani dell’Universo, tra inganni, trappole mortali e colpi di scena. Una storia in due parti che aprì il breve ciclo scritto da Steve Englehart, durato solo un anno, ma che fu un’importante pietra angolare nella vita del gruppo, per il modo in cui tirò le somme di quanto avvenuto fino ad allora e gettò le basi per decenni di avventure successive.
Con No Man Escapes The Manhunters e con l’arrivo di Englehart le storie della Justice League raggiunsero un livello di stratificazione e complessità più in linea con i tempi, segnando uno stacco netto rispetto al recente passato, fatto di storie più ingenue e lineari.
Allo stesso tempo, quest’avventura fu una delle più rappresentative di quella che sarebbe stata definita come “Satellite Era” (che va più o meno dal 1970 al 1985), in cui la base del gruppo era in orbita intorno alla Terra: il modo ideale per osservare dall’alto le minacce che avrebbero potuto affliggere il pianeta ma anche per intercettare subito eventuali invasori provenienti dallo spazio.
Questa storia è inedita in Italia.
(Andrea Antonazzo)