Celestia 2, di Manuele Fior (Oblomov)
Conclusione della opus magnus di Manuele Fior, la seconda parte di Celestia amplia gli orizzonti del mondo introdotto nel primo volume, presentando nuovi personaggi, nuovi ambienti (sempre ispirati alle visioni di architetti organici come Ricardo Bofill) e portando la storia su terreni più movimentati ma allo stesso tempo contemplativi.
Ritroviamo la telepate Dora – figura ricorrente in diversi lavori di Fior – e Pierrot, figlio dell’uomo a capo di un gruppo di superesseri da cui Dora è fuggita, in un viaggio on the road. I due devono riportare un misterioso bambino dotato di straordinaria intelligenza al Nido, la comunità di cui fa parte l’infante.
In queste pagine, Fior ha distillato immaginari ed esperienze artistiche a lui care, dagli X-Men a Hayao Miyazaki, passando per Rothko e gli studi d’architettura. Sospeso nei colori sinuosi della tecnica del guazzo, Celestia 2 è tanto una vicenda movimentata e d’azione quanto il racconto di un’atmosfera, che mescola vedute moebiusiane, la fantascienza anni Settanta ed evocazioni della storia di Venezia.