Per la nostra rubrica Lo scaffale di…, abbiamo chiesto a Mario Natangelo (vignettista satirico per Il Fatto Quotidiano) di scegliere e commentare 5 fumetti dalle sue letture più recenti.
Dylan Dog 401, di Roberto Recchioni e Corrado Roi
Non sono mai stato un gran lettore degli albi Bonelli, salvo qualche sporadica eccezione per Dylan Dog che non si è mai trasformata in abitudine. Poi da quando Roberto Recchioni ha iniziato a mettere le mani sull’Indagatore dell’incubo – reinventando e “sconvolgendo” il personaggio – mi sono ritrovato a leggerlo sempre più spesso, più incuriosito dal risultato dell’operazione editoriale che per amore del personaggio. L’alba nera mi ha convinto molto, per il risultato ma anche per la sfida in sé: una scommessa azzardatissima che solo per aver avuto il coraggio di giocarla credo sia stata anche vinta.
La Belgica, di Toni Bruno
Seguo il lavoro di Toni Bruno da molti anni e quando ho letto che stava lavorando a un tipo di storia che amo molto, quella marinaresca, ho capito che La Belgica sarebbe stato (per me, eh) un piccolo gioiello. Durante la (lunga, mortacci sua) gestazione dell’opera Toni ha pubblicato spesso sui social schizzi, tavole in lavorazione e pezzi di storia, poi non appena è uscito il primo volume di La Belgica mi sono fiondato in libreria: bello, bello, bello. Purtroppo c’è da aspettare il volume 2.
Luna 2069, di Leo Ortolani
L’addio a Rat-Man è stato doloroso, ma era il prezzo da pagare per la rinascita di Leo Ortolani, che è esploso in tutto il suo genio, percorrendo altre strade lontane dal supereroe orecchiuto (Cinzia: spettacolo). È stato quindi un doppio piacere ritrovare Rat-Man addirittura nello spazio, tipo ritrovare un vecchio amico e soprattutto ritrovarlo cresciuto, più maturo. Luna 2069 è l’ennesima prova che Ortolani può arrivare davvero ovunque e – per fortuna – porta noi affezionati lettori con lui.
Aventuras de un oficinista japonés, di José Domingo
Aventuras de un oficinista japonés, della spagnola Astiberri, è uno dei libri a fumetti più belli che abbia mai visto, mi è capitato per caso tra le mani e non capisco perché non sia stato ancora portato in Italia. José Domingo si è ispirato ai videgiochi anni Ottanta e ha creato un’avventura grafica spettacolare: per pagine e pagine seguiamo le peripezie mute di un impiegato giapponese che si sposta di scenario in scenario proprio come in un vecchio videogioco, con nemici e sfide sempre più difficili. Davvero, imperdibile. Potete recuperarlo con Amazon: non c’è neanche una parola in tutto il libro, quindi sticazzi che non sia tradotto.
Cenizas, di Álvaro Ortiz
Finalmente Bao ha portato in Italia un autore spagnolo che amo molto, Álvaro Ortiz. Per ora c’è nel catalogo Murderabilia, davvero bello, ma meno in confronto a un suo libro precedente ancora inedito in Italia: Cenizas, cioè “ceneri”. Lo stile di disegno di Ortiz e il suo gran gusto nel raccontare storie trovano in Cenizas la ricetta ideale, con una trama che è poi un grande classico: tre amici – con le loro storie – si ritrovano e fanno un viaggio in nome di un quarto amico morto (le ceneri del titolo sono le sue) per scoprire la sua storia. Magnifico! E non vedo l’ora che arrivi la versione italiana: prenderò anche quella (sono malato).
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