Tra gli ospiti dell’edizione 2019 di Lucca Comics & Games c’è anche Jim Starlin, creatore del personaggio di Thanos e autore di molte storie cosmiche di Marvel Comics dagli anni Settanta in poi, oltre che del personaggio di Batman. L’autore ha partecipato a una conferenza stampa, nella quale si è sottoposto alle domande dei giornalisti.
La discussione si è concentrata inizialmente sulle sue influenze, in particolare dal modo in cui l’ambiente bohemien della New York anni Settanta si fosse riflesso sul proprio lavoro: «Durante gli anni Settanta c’era tantissima sperimentazione, penso per esempio a Peter Max o a Martin Scorsese. Ti imbevevi di tutto quello che vedevi o sentivi. E poi ci drogavamo tutti».
«Ogni cosa influenza il tuo lavoro» ha aggiunto Starlin. «È difficile stabilire quale evento ti influenza di più.» Tra le altre sue ispirazioni ha citato la filosofia e la psicologia, e la lettura dei libri di Carlos Castaneda, per poi ricordare come le sue esperienze giovanili abbiano avuto un impatto sulle sue tematiche: «Da bambino frequentai le scuole cattoliche, e lì le suore erano molto dure. Dopo la scuola feci il servizio militare, quindi per i miei primi 21 anni dovetti porre resistenza contro l’autorità e la religione. Il mio scetticismo nei confronti delle autorità è così cresciuto di pari passo, e questo si è sempre riflettuto sul mio lavoro».
Sul ruolo di Thanos, l’autore ci ha tenuto a precisare che non gli piace categorizzare i personaggi: «Non credo che esistano personaggi del tutto cattivi o del tutto buoni. Thanos per esempio ha diverse volte cercato di distruggere l’universo, ma altrettante volte lo ha salvato».
«Thanos è stato il primo personaggio che abbia mai creato. Così, se la Marvel mi chiedeva fare Captain Marvel, Warlock o Silver Surfer, io ci mettevo sempre dentro Thanos, perché lui era il mio bambino» ha confessato poi Starlin, sottolineando però, con una nota di orgoglio, come «alla fine le serie di tutti gli altri personaggi furono chiuse. Thanos invece vendeva di più, così la Marvel mi ha lasciato lavorarci».
«Come scrittore devo lavorare sulle motivazioni dei personaggi» ha poi aggiunto. «Anche se si tratta di alieni, robot o animali, devo trovare una motivazione. Mi sono sempre trovato a mio agio a passare dall’umano al non umano.»
Un altro personaggio da lui molto amato invece è Adam Warlock, di cui ha scritto a lungo le avventure e che considera un “paranoide schizofrenico dalle tendenze suicide”. «Irresistibile, no?» È raro però che oggi legga quello che Marvel sta facendo con i suoi personaggi, perché «Non voglio influenzare gli autori che ci lavorano e non voglio pensare alle nuove storie che stanno realizzando».
Tra i lavori che ricorda con meno calore c’è invece quello sui Nuovi Dei, i personaggi creati da Jack Kirby: «C’era un altro autore che avrebbe dovuto continuare le trame dopo di me [sulla serie Countdown to Final Crisis, NdR], e ci chiedeva di inserire un sacco di elementi che sinceramente non mi interessavano. Ed è rimasto un lavoro che non mi piace. I lavori che ho fatto con DC Comics o hanno avuto molto successo o dei veri e propri disastri».
Quando il discorso è ricaduto sul film ispirati ai suoi fumetti, Starlin si è detto «molto felice del successo dei miei personaggi al cinema», non risparmiandosi poi una frecciata verso altri prodotti: «I personaggi che ho creato sono in questi film dagli incassi pazzeschi, mica come Ghost Rider». In ogni caso ha affermato come i film Marvel gli siano piaciuti molto, soprattutto l’interpretazione di Thanos fatta da Josh Brolin.
A proposito delle polemiche sui cinecomics sollevate negli ultimi tempi da grandi registi, Starlin ha affermato che ammira molto il lavoro di Scorsese, «ma la sua è un’opinione come un’altra. Se a qualcuno non piacciono i film sui supereroi, pazienza». Ha poi comunque aggiunto che andrà a vedere The Irishman, il nuovo film del regista americano.
Per quanto riguarda il futuro, ha molte idee di cose che vorrebbe fare con Thanos, però non potrà farlo perché non lavora più con la Marvel: «Lavorerò su cose indipendenti, come Dreadstar. Lo preferisco di gran lunga». In particolare, ha annunciato che uscirà una serie di graphic novel basati sulla sua creazione, perché lui non è più in grado di disegnare a causa di un incidente avvenuto alcuni anni fa.
Leggi anche:
- Warlock, il messia spaziale a fumetti di Jim Starlin
- Jim Starlin, il fumettista che ha creato Thanos
- Anche i supereroi muoiono: “La morte di Capitan Marvel”
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui.