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Sulle pagine di House of X #2, pubblicato questo mercoledì negli Stati Uniti, è stata svelata la sequenza che Marvel Comics aveva definito anticipatamente come «la scena più importante nella storia degli X-Men».
Lo scrittore Jonathan Hickman e il disegnatore Pepe Larraz (coadiuvato dal colorista Marte Gracia) hanno raccontato che Moira MacTaggert, personaggio di lungo corso creato da Chris Claremont e Dave Cockrum nel 1975 (scienziata, amante di Banshee e primo amore di Charles Xavier), non è un umana come abbiamo sempre saputo, ma bensì una mutante dotata del potere della reincarnazione.
Quando muore, Moira si reincarna in se stessa, mantenendo le proprie facoltà mentali (anche quando è nell’utero) e i ricordi della vita precedente. Quindi scopriamo che ha già vissuto nove vite cercando di risolvere il problema della convivenza tra umani e mutanti, battendo strade diverse (la diplomazia, il pugno di ferro, l’alleanza con Xavier, Magneto, Apocalisse), ma sempre fallendo nella missione. Ogni sviluppo portava infatti alla creazione delle sentinelle (l’intelligenza artificiale, dice MacTaggart, è come il fuoco: non viene inventata ma solo scoperta e dunque ogni mossa potrà solo ritardare l’ascesa dei robot senzienti) e allo sterminio dei mutanti.
In una delle prime vite, Moira incontra la Confraternita dei mutanti malvagi, capitanata da Destiny, che con il suo potere di premonizione la avverte di avere dieci o undici vite a disposizione, a seconda delle scelte che farà.
Hickman aveva parlato del doppio significato della X presente nei titoli delle due miniserie, alludendo che potesse essere letta anche come il numero romano “dieci”. L’albo uscito ieri svela infatti che Moira è alla sua decima incarnazione, quella definitiva, in teoria.
Arrivata alla decima vita, Moira incontra Xavier molto presto, portando alla scena del parco in cui il professore le legge la mente e scopre la storia della donna. Il futuro degli X-Men – gli ultimi dieci anni di storie, dal momento in cui si incontrano i due – è dunque cambiato e darà origine allo status quo presentatoci da Hickman.
Il potere mutante di Moira ha di fatto creato, finora, dieci linee temporali che vengono descritte nel dettaglio da un’infografica inserita nell’albo – stratagemma che Hickman (non nuovo all’uso di elementi paratestuali, già presenti in New Avengers o Black Monday) sta utilizzando molto per accelerare il world building della sua gestione.
Moira potrebbe potenzialmente continuare a creare infinite realtà. L’unica cosa che potrebbe fermarla è che muoia prima di aver raggiunto la pubertà, momento in cui sviluppa i propri poteri.
Le implicazioni di questa svolta sono molte (siamo ancora nella continuity Marvel principale – Terra 616 – o stiamo assistendo a un racconto alternativo?). Come scrive Newsrama, «potremmo stare leggendo una versione degli X-Men che è appena stata azzerata con un reboot sotto il nostro naso».
C’è ora da colmare lo spazio narrativo che porta questo evento a quelli che sono stati raccontati in House of X #1 e Powers of X #1 (tra cui il mistero attorno alla vita numero 6 di Moira, assente sia nella cronaca fatta dal narratore della storia che nell’infografica).
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