Artefatto tra i più potenti dell’universo Marvel, il Cubo Cosmico è diventato un oggetto di primaria importanza nelle storie a fumetti degli Avengers anche grazie al ruolo cardine che riveste nei film del Marvel Cinematic Universe, dove oltre a cambiare nome (Tesseract) svolge una funzione leggermente diversa rispetto alla sua controparte fumettistica.
La storia
Il Cubo Cosmico debutta nel 1966 su Tales of Suspense #79, nella storia Il Teschio Rosso vive!, scritta da Stan Lee e disegnata da Jack Kirby. Nell’albo si apre una storia che si protrarrà fino al #81, in cui Capitan America scopre che l’organizzazione criminale A.I.M. ha inventato un oggetto capace di far avverare ogni desiderio. Il Cubo finisce nelle mani del Teschio Rosso, che diventa invincibile, ma Capitan America riesce a separarlo dall’artefatto gettando quest’ultimo nelle profondità dell’Oceano Pacifico. Nel tentativo di recuperarlo, il Teschio Rosso finisce inghiottito dalle acque.
Poco dopo, su Tales of Suspense #82-84, l’A.I.M. usa un frammento del Cubo per creare l’essere artificiale Adattoide – poi conosciuto come Super-Adattoide – al fine di uccidere Capitan America. L’Adattoide è in grado di mutare forma e replicare i poteri del proprio nemico. La storia introduce l’idea che anche una scheggia del Cubo può contenere parte della sua energia cosmica.
Il Teschio Rosso torna poi a usare il Cubo contro Capitan America: cancella il passato da gangster di un ragazzo, Sam “Snap” Wilson (Falcon), affinché Cap ci stringa amicizia e rimanga poi sconvolto dalla vera natura del giovane. Anni più tardi si scoprirà che il retroterra criminale di Falcon era a sua volta una finzione prodotta dal Cubo. Su Super-Villain Team-Up #16 (1979) la nemesi di Steve Rogers crea un secondo Cubo Cosmico, mentre un terzo vede la luce nel crossover del 1995 Assalto all’A.I.M.
I poteri
Il cubo è in grado di plasmare la realtà piegandola al volere del suo possessore (anche se molti dei suoi effetti sono di natura illusoria o reversibile). Il Cubo è stato rinvenuto da molti personaggi, tra cui Thanos, che lo utilizzò per corteggiare l’amata Morte, venendo fermato nel suo piano di dominio universale da Capitan Marvel.
Nel corso degli anni vari cattivi (il Teschio Rosso, Dottor Destino, gli Skrull) hanno creato un loro Cubo personale. Nel 1983, su Captain America Annual #7 il Cubo diventa un essere semi-senziente, sviluppando una propria personalità chiamata Kubik. Successivamente, gli autori allargano questa possibilità a qualsiasi Cubo, che può ora assumere vita propria, con un carattere solitamente influenzato dall’essere che lo ha manipolato.
Tra questi esseri compaiono il Modellatore di Mondi, nato da un Cubo sviluppato dagli Skrull; Kosmos, la fusione di Arcano e Molecola tramite il Cubo; Kobik, cubo dalle fattezze di una bambina creata dall’unione di frammenti di vari cubi cosmici. In Avengers: Standoff il direttore dello S.H.I.E.L.D. Maria Hill la utilizza per varare Pleasant Hill, una cittadella abitata da supercriminali a cui Kobik ha riscritto la memoria. Notando i poteri della ragazzina, Teschio Rosso ordisce un piano che porta alla riscrittura – tramite il Cubo – della vita di Steve Rogers come affiliato dell’HYDRA.
Il cubo è stato utilizzato per lo più come strumento per spingere avanti la trama nelle storie cosmiche con protagonista Thanos, come La guerra dell’infinito e La crociata dell’infinito, saghe che hanno ridefinito il concetto di Cubo non come artefatto potente di per sé ma come matrici, “unità di contenimento cosmiche” (non necessariamente di forma cubica) per energie potentissime. Poche sono stati invece i racconti che hanno fatto del cubo il protagonista del soggetto, approfondendone la natura o sviluppandoci attorno altre tematiche. Nella storia Guerre segrete 3, apparsa su Fantastic Four #319 viene spiegato che chiunque voglia creare un cubo cosmico deve prima inoltrarsi nella dimensione delle entità cosmiche note come Arcani e convogliare l’energia di quella realtà in un campo di forza che assume tendenzialmente la forma di un solido quadrato.
Negli anni Duemila gli autori si sono disinteressati al Cubo, utilizzandolo attivamente soltanto per il ripristino della memoria di Bucky Barnes nella gestione di Ed Brubaker di Captain America, per poi ricomparire in seguito alla sua apparizione nei film Marvel.
Il Tesseract
Nell’universo cinematografico Marvel il Cubo Cosmico prende il nome di Tesseract, ispirandosi al termine indicante l’ipercubo quadridimensionale coniato nel 1888 da Charles Howard Hinton.
«Energia illimitata», così Nick Fury descrive il Tesseract nella sua prima apparizione, nella scena dopo i titoli di coda di Thor. La versione cinematografica del cubo, creata dagli dèi di Asgard, è l’oggetto del desiderio del Teschio Rosso in Captain America – Il primo Vendicatore, film ambientato durante la Seconda guerra mondiale in cui il Tesseract viene usato da Arnim Zola per alimentare le sue nuove invenzioni con cui vincere il conflitto. Alla fine della pellicola, il cubo finisce nelle profondità dell’Artide e viene recuperato da Howard Stark.
In The Avengers Loki combatte i Vendicatori per il possesso del Tesseract, che il dio dell’inganno deve consegnare a Thanos. Fallisce nell’impresa e Thor riporta il Tesseract sotto la tutela degli asgardiani.
In Thor: The Dark World viene rivelato che il Tesseract contiene una delle Gemme dell’Infinito (in Avengers: Age of Ultron verrà specificato che si tratta della Gemma dello Spazio) e nel successivo capitolo si vede Loki sottrarre l’oggetto dai sotterranei di Asgard. In Avengers: Infinity War, Thanos si fa consegnare il Tesseract da Loki, scambiandolo con la vita del fratello Thor, per poi schiacciare il cubo, estrarne la Gemma dello Spazio e incastonarla nel Guanto dell’Infinito.
Il cubo è l’oggetto a cui ruota attorno anche Captain Marvel, la cui trama è ambientata negli anni Novanta (per i dettagli spoilerosi vi rimandiamo a questo articolo).
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