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La guida illustrata di “Stranger Things”

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In vista della terza stagione di Stranger Things, in arrivo su Netflix il 4 luglio, potrebbe essere utile fare un ripasso di quanto accaduto finora. Con un bel re-watching delle prime due stagioni (di cui abbiamo parlato qui e qui), certo, ma anche con La guida completa non ufficiale pubblicata da Centauria.

guida stranger things centauria

Di guide dedicate a Stranger Things ce ne sono diverse, quasi tutte molto belle. Questa è la versione italiana di un volume uscito in Australia per Smith Street Books. I testi sono a cura di Nadia Bailey, mentre le illustrazioni sono di Phil Constantinesco.

La cosa interessante è che si tratta di un libro molto più vicino a una raccolta di illustrazioni che alla classica guida ricca di foto e materiale di archivio. Questa è in realtà la specialità della casa editrice australiana, che ha pubblicato diversi volumi dedicati alla pop culture alimentando proprio il concetto di illustrazione come linguaggio primario per questo genere di pubblicazioni.

Centauria ha mantenuto le caratteristiche editoriali della versione originale, proponendo un cartonato di formato 17×21, quindi quasi quadrato, non casuale dato che permette al contenuto e al modo in cui è organizzato nelle pagine di dipanarsi nel corso della lettura senza creare un senso di caos o sovraffollamento di informazioni.

Da un punto di vista divulgativo la guida è quasi un classico: ci sono i profili personaggi, l’elenco delle puntate con curiosità, citazioni da ricordare, il momento musicale (questo è fondamentale perché il ruolo della musica nella serie è di vitale importanza) e naturalmente il riassunto.

Ci sono inoltre molte curiosità, alcune particolarmente simpatiche (come le istruzioni su come avere il mullet perfetto di Steve). Il libro è un compendio che può ampliare, in una forma leggera e giocosa, ciò che lo spettatore già conosce della storia. Un esempio per tutti potrebbe essere lo studio dello slang usato dai ragazzi, o la spiegazione dei nomi dati ai vari mostri in riferimento al personaggio di Dungeons & Dragons cui fa riferimento, o ancora la playlist di Jonathan.

Ciò che più incuriosisce sono però le illustrazioni di Phil Constantinesco (qui il suo sito), capace di lavorare ibridando il realismo del character design con un uso dei colori funzionale. È proprio la scelta dei colori e delle palette a rendere il suo lavoro profondamente immerso nella cultura pop e quindi seriale e cinematografica. Ispirandosi a momenti chiave della serie, Constantinesco riprende le sequenze visivamente più interessanti, ma arricchisce il volume con reinterpretazioni dei singoli personaggi.

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Un volume perfetto per ogni appassionato, insomma, non solo di Stranger Things ma anche per chi ama l’universo delle illustrazioni.

Una guida, certo, ma anche l’ennesima dimostrazione di come la serie creata dai fratelli Duffer sia innanzitutto un’opera che dialoga con la dimensione nostalgica di un certo tipo di produzione audiovisiva, ma anche e soprattutto con l’universo creativo connesso alla cultura pop, all’interno del quale confluiscono elementi non necessariamente seriali o cinematografici ma anche grafici e della rappresentazione visiva. Non è un caso che Netflix abbia scelto di allargare il linguaggio della serie, producendo anche dei fumetti appositi e quindi sfruttando il concetto di transmedialità.

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