Forse non tutti sanno che…
A questo punto, giunti in dirittura d’arrivo di questa lunga dissertazione, pongo ai lettori una domanda: secondo voi qual’è, Uomo Ragno a parte, il personaggio Marvel che ha avuto nelle sue varie incarnazioni il maggior numero di racconti apocrifi o comunque non realizzati in USA? La risposta non è facile da intuire. Si tratta infatti di Nick Fury nella sua doppia veste di sergente a capo degli Howling Commandos ai tempi della seconda guerra mondiale e di agente segreto dello SHIELD.
La serie americana Sgt. Fury and His Howling Commandos, della quale uscirono 167 numeri fra il 1963 e l’81, ebbe un tale successo in Messico (dove ebbe inizio nel giugno del 1965) da diventare a un certo punto addirittura settimanale. I tipi dell’editore La Prensa si ritrovarono così a fare i conti con la carenza di storie americane da tradurre e cominciarono, dapprima saltuariamente (El Sargento Furia #86 del 15 settembre 1970 e 107 del 31 dicembre 1971) e poi sistematicamente (dal n. 109 del 31 gennaio 1972), a pubblicare racconti realizzati in Messico.
Dal 1973 la situazione venne aggravata dal fatto che l’editore perse la licenza per pubblicare il materiale Marvel. Nel giro di poco chiuse pertanto la propria produzione supereroistica ma non cessò quella de El Sargento Furia. La testata andò anzi avanti fino al n. 329 del 17 novembre 1976, includendo alla fine 139 traduzioni di albi americani (121 di Sgt. Fury e 18 di Captain Savage) e ben 166 racconti inediti (ai quali si potrebbe aggiungere El Sorprendente Hombre Araña #168 in cui Fury appare nella storia dell’Uomo Ragno).
Poiché la testata del Sargento Furia andò avanti anche quando la OEPISA cominciò a pubblicare i personaggi Marvel, quest’ultima casa editrice pensò bene di lanciare una propria collana di guerra senza Nick Fury ma allusivamente denominata Los Commandos. Di questa serie uscirono 20 numeri fra il 1974 e il 1975.
Da parte sua, il Nick Fury agente dello SHIELD vanta invece 19 brevi storie inedite firmate da Steve Moore e Steve Dillon e uscite sui numeri da 1 a 19 del settimanale Hulk Comic (Marvel UK, 1979) e tre storie brasiliane apocrife uscite dieci anni prima su Nick Fury Agente da Shield dell’Editora Trieste (n. 6, 7 e 8, datati ottobre, novembre, dicembre 1969).
La versione britannica in bianco e nero del colonnello Fury lo dipinge come un agente segreto stile 007 in lotta con un’organizzazione chiamata The Sept guidata dall’Artiglio Giallo e introduce alcuni nuovi characters quali l’esperta di arti marziali Annie Wong (che appare per la prima volta in Hulk Comic #17). La versione brasiliana rimanda invece a tre episodi (Chantagem!, A Ameaça e Nick Fury Encontra Xenia) di sette pagine ciascuno che apparvero in appendice alle traduzioni delle classiche storie di Steranko.
Lo stesso Steranko ispirò il tratto di Floriano Hermeto de Almeida Filho che disegnò Nick Fury nella sua apparizione sulle pagine del supereroe brasiliano O Judoka (che, a sua volta, era un adattamento locale di Judomaster della Charlton). Quest’ultimo racconto, titolato Irma La Douce, apparve sul n. 27 di O Judoka, serie edita da EBAL, nel giugno del 1971.
Con questo sono arrivato alla conclusione. In realtà avrei alcune recentissime aggiunte da fare. Come i due albi Marvel di personaggi cinesi (in inglese, rispettivamente, Warriors of Three Sovereigns e Cyclone) per il momento licenziati solo in Cina o i film a basso costo nigeriani sul Wakanda realizzati dopo il successo planetario del film Black Panther, ma lo spazio è tiranno (tanto più che l’argomento Nollywood richiederebbe attenzione anche per il serial Spider-Girl con la giovane star del genere Regina Daniels e per altro ancora). Sarà per un’altra volta!
Si ringrazia Alberto Becattini, Kevin Blackwell, Gianni Bono, Alessandro Bottero, Alessandro Coizzi, Loris Costa, Luca Dolcini, Giuseppe Guidi, Gilbert Monsanto e Luca Scatasta per la gentile collaborazione.