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Storia dei fumetti Marvel non prodotti dalla Marvel

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Non solo supereroi
Esistono versioni apocrife non solo dei supereroi propriamente detti, ma anche delle testate fantascientifiche (ad es.: oltre ad alcuni numeri de El planeta de los simios editi in Messico da OEPISA, ci sono gli episodi di Alan Moore di Star Wars editi da Marvel UK nei primi anni ’80; curiosamente le testate inglesi dedicate a Star Wars pubblicarono anche materiale americano, firmato fra gli altri da Goodwin e Claremont, che uscì solo nel Regno Unito), di guerra (ad es.: vari racconti usciti sulla rivista inglese Action Force), fantasy (si è già accennato al Conan turco… mentre sul mensile Savage Sword of Conan, pubblicato da Marvel UK a metà anni ’80 comparvero storie inedite del vigilante Night Raven ma non del cimmero), western o horror della Marvel.

fumetti marvel apocrifi
Particolare da una storia di Star Wars scritta da Alan Moore

Per il far west vanno anzitutto ricordati i numerosissimi racconti apparsi sulla testata brasiliana Cavaleiro Negro (edita da RGE) per tutti gli anni ’60 e nei primi anni ’70. Si tratta di storie inedite di Black Rider, personaggio dell’era Timely (esordì in USA su All Western Winners #2 nel 1948) talmente popolare in Brasile da rendere necessaria la creazione di storie autoctone per ovviare alla mancanza di materiale originale americano.

In Messico, invece, la testata Heroes del Oeste edita da La Prensa (della quale, fra il 1952 e il 1976, uscirono ben 499 numeri) alternò traduzioni di collane come Rawhide Kid, Outlaw Kid, Two Gun Kids, Gunhawks, ecc…, a materiale “hecho en Mexico”. In tutto un’ottantina di racconti, dei quali alcuni riproposizioni di personaggi Marvel quali Kid Colt Outlaw (che diveniva semplicemente Kid Colt) o Rawhide Kid (che diveniva Latigo Kid).

Per quel che riguarda l’horror, fatta l’ovvia premessa che molti dei personaggi implicati sono di dominio pubblico pur avendo una versione Marvel, resta da dire che in Brasile l’editore Bloch – a partire dalla seconda metà degli anni ’70 – cominciò a pubblicare, sotto l’egida Capitao Misterio apresenta, una serie di testate horror che attingevano da varie fonti. In particolare dal Dracula di Marv Wolfman e da altre testate Marvel quali quelle con protagonisti Licantropus, la Mummia Vivente, Simon Garth, Blade, Morbius e Frankenstein. A un certo punto le storie di Dracula e di Licantropus (in portoghese Lobisomem) cominciarono a essere scritte e disegnate da autori brasiliani, distanziandosi dai racconti americani per un tocco di erotismo in più e per l’accentuata “psichedelia” delle tavole a colori.

Difficile sostenere che i racconti brasiliani apparsi su Conde Dracula, La Mumia o Lobisomem rappresentino un seguito di quelli americani con lo stesso titolo; e       questo sebbene il look dei personaggi richiamasse indubbiamente quello dei loro analoghi Marvel.

Discorso contrario per quel che riguarda invece tre storie di Frankenstein che rappresentano un seguito ideale delle storie di Doeg Moench apparse nella prima metà degli anni ’70 su The Monster of Frankenstein e tradotte su Capitão Mistério Apresenta Frankenstein dal n.1 al n. 8 della testata. I tre racconti scritti da Rubens Francisco Lucchetti e disegnati da Josè Menezes vennero pubblicati nei primi mesi del 1978 sui numeri dal 9 all’11 di Capitão Mistério Apresenta Frankenstein. In uno di essi (nel n. 10) Frankenstein si trovò ad affrontare Licantropus in un racconto titolato appunto Frankenstein Enfrenta o Lobisomem.

Qualcosa di analogo avvenne anche in Germania dove la testata Das Monster von Frakenstein edita da Williams Verlag pubblicò sul n. 26 del febbraio 1976 una storia inedita scritta da Hartmut Huff e disegnata da Leopold Sanchez dal titolo Baronesse von Frankenstein.

In Italia, invece, nel 1990/1993 il Corriere dei Piccoli (poi Corrierino) sfornò una lunga serie di racconti, scritti in genere da Gianni Brusasca e disegnati da Dario Pennati (e, a volte, da Lola Airaghi e Antonio Terenghi), non di Dracula ma della sua versione funny animal ripresa dai cartoni animati e pubblicata dalla Marvel, ovvero Count Duckula che in queste storie per i più piccoli diventò il Conte Dacula.

Di un altro papero Marvel, Howard the Duck, esiste poi una breve storia di sei pagine, fatta in Italia e titolata I paperi e i dritti, uscita sullo speciale Lucca Comics che la casa editrice Il Momento pubblicò nel novembre 1982 come secondo numero della serie Il papero incatenato.

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