Supereroi a gogò
Dobbiamo ammettere che c’è davvero un po’ di tutto: dalle storie licenziate o comunque approvate dalla Marvel a diversi tipi di plagi o appropriazioni indebite; dalle storie non “made in USA” degli eroi più famosi a quelle di personaggi o supergruppi locali che però appartengono all’universo Marvel.
Si è detto di varie serie originali di Marvel UK (e se ne potrebbero aggiungere altre; da Galaxy Rangers a Warheads o Battletide, da Overkill a Plasmer, ecc…) non si è invece accennato ancora a Europa, testata commissionata originariamente proprio da Marvel UK, ma uscita poi per Marvel Italia nel 1996 e contenente le avventure di due ensemble supereroistici quali Gemini (con testi di Francesco Meo e Giorgio Lavagna e disegni di Fabrizio Ugolini e Giampaolo Frizzi) e Euroforce (degli spagnoli Xavier Marturet e Paco Diaz).
Nei cinque numeri (dallo 0 al 4) di Europa vennero introdotti nel Marvel Universe nuovi personaggi quali Key, Danger, Deep Sight, Nuage, Picaro, Dragonfly, Blue Condor, Argento, Tiger, Iceboy (membri di Euroforce), Front, Grip, Suede, Mandala e Balance (componenti di Gemini). Dopo la fine della miniserie sono praticamente finiti tutti nell’oblio con l’eccezione di Tiger che, nel 2014, è riapparso come membro di una nuova formazione di Euroforce nei racconti di Avengers World disegnati da Gabriele Dell’Otto e ambientati a Velletri.
Un’altra miniserie Marvel di origini italiane è stata X-Campus, storia degli X-Men in età giovanile realizzata da Francesco Artibani e Michele Medda in collaborazione con Il Red Whale Studio, uscita dapprima in Francia nel 2008 e pubblicata quindi sia in Italia (nel volume n. 39 della serie Supereroi le Grandi Saghe, in allegato al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport del 14 dicembre 2009) che in USA (come miniserie di quattro numeri nel corso del 2010).
Al connubio fra Artibani e Red Whale (in particolare con Federico Nardo) si deve anche la rivisitazione del mago supremo del Marvel Universe proposta in Young Doctor Strange, decima uscita fra i volumi di Marvel Graphic Novels di Marvel Italia, pubblicata nel 2007; ovvero nove anni prima che il film del Dottore ispirasse anche un manga apparso in Giappone nel novembre 2016 sul n. 52 di Weekly Shonen Magazine (edito da Kodansha, disegnato da Haruichi) che rappresenta una sorta di prequel del film stesso.
Una peculiare rilettura degli X-Men risale invece addirittura al 1968 e porta la firma di uno dei più noti sceneggiatori di fumetti supereroistici brasiliani: Gedeone Malagola. Coadiuvato dal disegnatore Walter Silva Gomes, Malagola scrisse dieci racconti con protagonisti gli X-Men originali che apparirono in appendice alle traduzioni dei racconti americani del gruppo sui numeri dall’1 all’8, 13 e 14 della rivista Edições GEP (dove GEP sta per: Grafica & Editora Panteado). Questi racconti in bianco e nero, a detta di Malagola approvati dalla Marvel (sebbene qualche dubbio resti) sono stati recentemente ristampati nel volume Arquivos de Gedeone Malagola – Os X-Men em Ação! pubblicato in Brasile da Edições Waz nel 2014.
Malagola, ad ogni modo, non si limitò alle brevi storie dedicate alla Bestia, agli altri membri degli X-Men e all’apparizione di Thor come special guest di Edições GEP 8. Sempre nel 1968, nel n.15 della serie della GEP dedicata a Raio Negro (il più celebre dei personaggi dai lui creati) importò infatti come antagonista del supereroe carioca uno dei nemici del supergruppo mutante: Unus (che, più o meno contemporaneamente, comparve anche su Edições GEP 2, nel racconto che traduceva Uncanny X-Men #8 pur con qualche libertà grafica rispetto ai costumi dei protagonisti).
Facendo ritorno in Europa, restano da segnalare due racconti inediti di Silver Surfer realizzati da Marcel Navarro (sotto lo pseudonimo J.K. Melwyn-Nash) e Jean Yves Mitton apparsi sui numeri 25 e 26 di Nova delle edizioni francesi Lug datati febbraio e marzo 1980. Autorizzati dalla Marvel su richiesta di Navarro i due racconti titolati complessivamente La Porte Étroite narrano di come Silver Surfer riesca a scongiurare l’impatto fra la Terra e l’asteroide Cerere nonostante l’ostilità dei terrestri, l’irremovibilità di Galactus e la malvagità di Mephisto.
Un vero peccato che non abbiano avuto un seguito per motivi prettamente economici: la Marvel, infatti, pretese per le storie fatte in Francia le stesse royalties stabilite per i racconti tradotti, nonostante i maggiori costi che l’editore doveva ovviamente accollarsi per il team creativo. Navarro e Mitton passarono allora a creare nuovi supereroi (come Mikros, Photonik, ecc…) che, pur non avendo niente a che fare con l’universo Marvel, uscirono spesso e volentieri sulle stesse riviste che ospitavano gli eroi del Marvel Comics Group.