Team up e crossover dell’altro mondo
Sempre in Indonesia, fra il 1969 e il 2013 lo sceneggiatore Kus Bram (scomparso nell’aprile del 2017 all’età di 75 anni) ha realizzato almeno 29 serial di Labah Labah Merah (il ragno rosso), poco dopo Djoni Andrean ha dato alla luce una dozzina di racconti completi di Laba Laba Maut o Lamaut (il ragno mortale), mentre sono da attribuire a Bertie Sompie alias Canser almeno sei serial di Kawa Hijau (il nano verde).
Tali fumetti attingono a man bassa dai comics Marvel (i costumi, l’idea stessa del fumetto supereroistico, per non dire dei comprimari che spesso sono proprio i supereroi della Marvel o della DC in versione bootleg o alcune loro varianti) ma propongono generalmente storie e ambientazioni tipiche della tradizione asiatica, piene di situazioni sovrannaturali ai limiti dell’horror, di giungle e di cattivi degni dei neri italiani o di qualche vecchio film di Hong Kong.
Labah Labah Merah è un giovane studente di legge di nome Bramiana Rahmat che fa il trapezista in un circo e conosce le arti marziali. Un giorno viene ferito gravemente da dei malviventi ma riesce a salvarsi. Comincia allora a combattere il crimine indossando un costume identico in tutto e per tutto a quello di Spider-Man (solo con il tempo verranno apportate alcune modifiche per distinguere i due characters) creato da suo padre (un noto chimico) e dotato di caratteristiche prodigiose (oltre ad essere a prova di pallottola consente di aderire ai muri come un ragno e di lanciare ragnatele).
Nelle sue storie fa spesso squadra con la sua ragazza, Leidya Mirawati aka Labah Labah Mirah (una sorta di donna ragno) e con Macan Kumbang: la versione di Kus Bram della Pantera Nera della Marvel. Quando le cose si mettono male però (come nel serial Brutal del 1975) a dar man forte ecco arrivare Thor, Batman, Hawkman, Aquaman, Flash o uno dei più famosi supereroi indonesiani: Gundala!
Fra i nemici di Labah Labah Merah vi sono il sinistro Iblis (il diavolo), che è una sorta di mix fra una mosca, una scimmia (o un orso?) e uno scorpione; il mostruoso Topeng Setang; il vampiro Djari Sjetan; i terrificanti diavoli delle cinque dita (Labah-Labah Merah vs Lima Jari Setan); ma anche varianti di supercriminali Marvel quali lo Scorpione (Wallaroo) o Lizard (Manusia Kadal, ovvero l’uomo lucertola, apparso ad esempio nel serial Operasi Narkotik del 1972).
Il personaggio “creato” da Djoni Andrean, Lamaut, ha invece un alter ego di nome Chandra, che è un grande esperto di arti marziali ed ha anch’egli un costume identico a quello dello Spider-Man americano con un’unica variante: una maschera che lascia scoperta la bocca e parte del viso. Si accompagna alla fidanzata Luana nelle vesti della supereroina Walet Merah (rondine rossa) e affronta nemici originali come Kazzan Jr (Lamaut vs Kazzan Jr, 1979), senza disdegnare i team up con il più forte dei supereroi indonesiani: Godam (Labah Labah Maut vs Godam).
Infine, Kawa Hidjau, è forse fra i tre characters ragneschi indonesiani quello più ispirato dallo Spider-Man originale e dai disegni di Romita in particolare.
Per complicare le cose non sempre le intestazioni dei fumetti citati sono identiche (nel caso di Labah Labah Merah il doppio Labah Labah è a volte espresso come Labah 2; Lamaut talvolta viene invece intestato semplicemente come Spider-Man) e, spesso, Djoni Andrean compare come disegnatore nelle storie del Ragno Rosso sceneggiate da Gus Bram.
Inoltre vi è un quarto simil Spider-Man di nome Laba Laba Tora (realizzato da tale Thilun in un unico serial del 1973) e, tanto per non farsi mancare niente, persino un character di nome Antanus che è una sorta di mix fra Spider-Man e un supereroe locale di nome Aquanus (che poi non è altro che un mix fra Aquaman e Triton degli Inumani) di cui è stato pubblicato negli anni ’70 un serial di nome Manusia Bawah Tanah (l’uomo sotterraneo).
In Indonesia hanno adattato allo stile del fumetto locale versioni contraffatte non solo di Spider-Man ma anche di tantissimi altri supereroi americani. Si è detto di Macan Kumbang di Gus Bram, che è solo una delle tre diverse versioni di Black Panther apparse nei komiks indonesiani degli anni ’70 (le altre due si chiamano entrambe proprio Black Panther, una di Gun WN l’altra di Ashda Br; a parte il nome hanno però ben poco a che fare con il personaggio Marvel) ma ci sono versioni locali di Iron Fist (Mancy. Con all’attivo otto serial a partire dal 1978), di Ms. Marvel (Sutari, un serial nel 1981: Kudeta Yang Gagal di Tommy Anto) e di Conan (rinominato Taruna).
Thor appare qualche volta nei fumetti dei vari supereroi indonesiani ma ha anche una versione alternativa locale di nome Rado, con tanto di bastone da passeggio che si trasforma in martello, della quale esistono dodici serial sceneggiati fra il ’72 e il ’76 da Ricky NS (pieni al solito di crossover con la Cosa, Devil, Superman, Batman e via dicendo).
Djoni Andrean ha poi al suo attivo anche una versione riveduta e corretta di Devil chiamata Kapten Dev che combatte contro il Prof. Doctor Doom in un serial del 1970 (Kapten Dev Contra Prof. DR. Doom).
Kapten Bayangan (Capitan Ombra) è invece un clone di Capitan America, sempre sceneggiato da Adams, con costume blu, stivali, guanti rossi e alette ma con la “B” al posto della “A”, un rombo al posto della stella e privo di scudo, che non disdegna di combattere il Teschio Rosso al fianco di Superman, Batman e Supergirl (in: Vs Tengkorak Merah; da notare che il Teschio Rosso è stato utilizzato anche come nemico di una sorta di Batman indonesiano di nome Nusantara, scritto e disegnato da Mater).
Contraffazioni di questo genere, sono un prodotto prevalentemente ma non esclusivamente indonesiano. Cose analoghe si sono viste nelle Filippine e in India. Fra i supereroi di lingua tagalog, a dire il vero, vi sono vari personaggi con poteri ragneschi (il classico Gagamba, ovvero “il ragno”, creato da Virgilio e Nestor Redondo nel 1961, prima di Amazing Fantasy #15; la donna ragno degli anni ’90 nota come Tara Tarantula o il recentissimo Gagambino) ma nessuno ha un granché a che fare con Spider-Man.
Ancora a metà anni ’90 circolava invece nelle Filippine (all’interno di riviste quali Dragonboy Z Komiks e Kick Fighter III) una serie scritta da Gilbert Monsanto e di nome X-Gen: The Unknown Generation che è a tutti gli effetti una copia spudorata degli X-Men. Guidati un leader con poteri psichici di nome Dr. Joselito Javier (o, più semplicemente, Dr. J) gli X-Gen erano formati da uno pseudo Ciclope di nome Cyclon, uno pseudo Wolverine di nome Alamid, uno pseudo Colosso di nome Steel, una pseudo Psylocke di nome Psi-Lock, un fratello di Cyclon di nome Hamok (che naturalmente è uno pseudo Havok), uno pseudo Angelo di nome Seraph, una pseudo Rogue di nome Raja (che, in seguito,cambiò nome in Rougue) e combattevano nemici che – come Magno, Kadio e Doc Boom – avevano le fattezze e i poteri di Magneto, di Arcade e del Dottor Destino.
Monsanto, che nei primi ’90 narrò nelle Filippine anche i racconti di un gruppo allusivamente chiamato Galaxy Guardians e che, più tardi, disegnò per la Image e la Top Cow grazie all’interessamento di Whilce Portacio, ha provato a spiegarmi personalmente perché gli editori filippini puntassero su copie di materiale americano per raggiungere il pubblico povero locale. Vale la pena citare integralmente le sue parole:
«Era un periodo in cui gli editori locali puntavano ai temi di tendenza. Se pensavano che alla gente piacessero le storie di fantasmi, ne facevano a tonnellate. I fumetti della Marvel e altri tipi di intrattenimento come i videogiochi fino a tempi recenti sono stati molto costosi. Le aree rurali con comunità povere o persone che non avevano mai sperimentato materiale importato erano il mercato di riferimento, e si sapeva che [i membri di quelle comunità] pur avendo avuto notizia di personaggi esteri non potevano permetterseli. Quindi, a noi che contribuivamo alle riviste di comics, fu chiesto di inventare storie per quei ragazzi.
Tieni presente che questi fumetti erano più economici. Se un fumetto Marvel costava 100 pesos, il nostro titolo ne costava solo 5 perché veniva stampato su carta più economica e tutto il resto. Non ho mai pensato di fare la cosa reale, i contenuti servivano solo a intrattenere la gente comune.
X-Gen per me era come avere Hyperion come la controparte Marvel di Superman. Li ho fatti in modo che potessero dare quella sensazione, ma per quanto riguarda la trama, c’era un intero mondo di differenza. Non era un qualcosa creato per durare, ma per raggiungere le persone e dare loro quella sensazione divertente di leggere qualcosa che in qualche modo potesse risultare familiare.»
Anche in India come in Indonesia, ancora in tempi recenti il copyright contava ben poco. Ed ecco allora che Spider-Man compare insieme a Superman e Batman in varie storie di differenti editori. Il trend fu probabilmente inaugurato da Manoj che, già nel 1987, presentò un team up fra i suoi detective Ram Rahim e una versione indiana di Dracula con i tre superoi americani in un racconto ambientato a New York di nome “Drekula ka Pretaajal” (Manoj Comics 10).
Raj ha invece inserito il trio sia in un cameo di Raj Comics #619 del 2005, che nella storia di uno dei più seguiti fra i supereroi di lingua hindi: Nagraj. L’insolito team up (scritto da Sanjay Gupta con lo psedudonimo di Raja e disegnato dal prestigioso illustratore indiano Pratap Mullick) venne pubblicato sul n. 19 di Nagraj uscito nel 1990 e titolato Nagraj aur Jadogaar Shakura (“Nagraji e il mago Shakura”, una traduzione inglese è rintracciabile in rete).
Per trovare team up o crossover bizzarri, e più o meno legali, di Spider-Man o di altri eroi Marvel, del resto, non c’è bisogno di cercare molto lontano. Legalissime sono, ad esempio, molte storie di Rat-Man di Leo Ortolani (memorabile il primo numero di Rat-Man Collection con L’Uomo Ragno, Legami di sangue, ma non sto qui a elencare tutti gli episodi con Spider-Man o con altri supereroi Marvel co-protagonisti) o il volumetto olandese Donald Duck Superhelden Special, pubblicato da Sanoma nel maggio 2015, in cui nel racconto titolato Spiderjan, Paperino si trasforma in papero-ragno e Qui Quo Qua incontrano il “vero” Spider-Man.
Molto più dubbie invece sono le apparizioni di personaggi Marvel nel fumetto cileno Condorito, nel quale (in vari numeri della collana Condorito de Oro) il protagonista non perde occasione per immedesimarsi nell’Uomo Ragno, Capitan America (come El Captain Condor-America), Iron-Man (Iron-Condor), Hulk o Wolverine (e, se è per questo anche Batman) e per condividere le proprie vignette con versioni mirabolanti dei Vendicatori (i Condorivengadores) o degli X-Men (gli X-Condormen).
Sul classico fumetto messicano Kaliman El Hombre Increible, il Dottor Destino e Galactus compaiono invece solo nelle copertine dei numeri 140 e 147 della serie originale del 1968 (ovvero i n. 294 e 301 delle ristampe uscite nel 2004/2005).
Insoliti crossover sono apparsi poi su serie brasiliane come Almanaque do O Globo Juvenil (quello del 1964 fra la Torcia Umana originale e il Capitan Marvel della Fawcett, tradotto in inglese sui numeri dal 52 al 60 della rivista di Roy Rhomas, Alter Ego, fra il 2005 e il 2006) o argentine come El Cazador (dove, nel n. 22 del 1996, il protagonista fa letteralmente a pezzi sia Capitan America che Superman; all’interno di una saga che continua anche nei due numeri successivi della testata e nella quale compare anche Iron-Man).
Nei numeri 152 e 153 (gennaio/marzo 2000) del fumetto francese Special Zembla, il mago Rasmus (uno dei principali comprimari del tarzanide Zembla protagonista della serie) incontra invece l’intera famiglia della Peste dello Spazio (qui: L’Enfant Terrible) in un racconto scritto da Chris Malgrain ed edito da Lug. A posteriori (Marvel Legacy: The 1960s Handbook), è stato stabilito che tale storia fa parte della cronologia ufficiale dell’universo Marvel ed è da collocarsi dopo Fantastic Four 24.
Il crossover più bizzarro di tutti è però quello pubblicato su un albo di grande formato nel maggio 1970 dall’editore brasiliano EBAL (Editora Brasil-America) per celebrare i 25 anni di attività nel campo dei fumetti. Chamada Geral – Epopéia, la storia scritta da Pedro Anísio e disegnata dall’illustratore di origini italiane Eugenio Colonnese (noto per personaggi quali X-Man, Mirza, Superargo o Mylar), è un crossover fra i moltissimi personaggi proposti nell’arco della storia editoriale dalla EBAL.
Ci sono Capitan America, Devil e Thor; ma anche Batman, Superman, Lanterna Verde, Wonder Woman, Mandrake, Gordon, Buck Rogers, Zorro, Topolino, Tom e Jerry, Peter Pan, Biancaneve e tantissimi altri. Forse è davvero il primo megacrossover della storia del fumetto mondiale!
Di sicuro si può dire che precede di 5 anni la classica storia Valentina in metrò in cui Crepax faceva incontrare la sua eroina con i più svariati personaggi del fumetto internazionale, Fantastici Quattro e Dottor Destino compresi (la storia è reperibile ad esempio in Valentina Assassina, Milano Libri 1977).
Precede inoltre l’incontro fra numerosi supereroi Marvel e DC e i personaggi delle più svariate case editrici inglesi avvenuto nel 1991 sulle pagine di un fumetto della Fleetway destinato a una raccolta fondi di beneficenza chiamato Comic Relief Comic e impreziosito dalla presenza di moltissimi autori di primo piano (da Gaiman a Morrison, da Millar a Moore e via e via).
Per tornare a Spider-Man resterebbero da citare le tante parodie (da l’Uomo Insetto, apparso su Menelik n. 78 nel maggio 1973 ai recenti fumetti con Aracno o Spider Mad l’incredibile Uomo Grugno; dal francese Cosmic Patrouille di Alain Mauricet, a El-Speederman e le altre “cabezonas” di Enrique V. Vegas o all’irrealizzato Uomo Ragno in versione sovietica dell’editore inglese RoughCut; dall’argentino Spaidermen apparso su Fierro II n. 14 a “revistas” messicane quali Simon Simonazo 407, Aventuras de Capulinita 973 o Las Aventuras de Parchis 76; ecc… ecc… ) ma un’indagine accurata sul tema porterebbe troppo fuori strada.
Mi limiterò così a ricordare il cameo di Peter Parker e Mary Jane Watson nella prima storia di Ket Clou o Cat Claw (apparsa originariamente su Yu Strip 32 delle edizioni Decje Novine nel giugno1981; tradotta su Cat Claw 1 della Eternity Comics nel 1990), supereroina disegnata dal serbo Branislav Kerac e modellata senza ombra di dubbio sull’Uomo Ragno di Romita (nonostante il nome di battaglia) e le porno-versioni di Spider-Man e dei Fantastici 4 pubblicate dall’editore Galassia (poi Galax) a partire dal 1977.
Le porno supereroine sceneggiate da Marcello Toninelli e Luigi Naviglio esordirono come La Donna Ragna e le Fantastiche Tre, con tutto un cast di comprimari che evocavano corrispondenze con i relativi fumetti Marvel. Furono però costrette a cambiare nome, divenendo la Donna Tarantola e le Fantastiche 3 (rispettivamente a partire dai numeri 10 e 6 delle loro serie; La Donna Ragna dal numero successivo dette inizio ad una seconda serie titolata appunto La Donna Tarantola), senza mutare la sostanza delle loro trite vicende a luci rosse.