HomeComics"Gideon Falls", l'horror lisergico di Lemire e Sorrentino

“Gideon Falls”, l’horror lisergico di Lemire e Sorrentino

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Il momento d’oro dello scrittore Jeff Lemire, forte di un gradimento di pubblico e critica sempre più ampio, pare non avere rallentamenti. Il canadese non fa a tempo a portare a conclusione due serie per Image – il fantascientifico Descender e il più autoriale Royal City – che eccolo ripresentarsi con la nuova Gideon Falls, personale revisione di quel horror rurale di cui l’industria dell’intrattenimento statunitense pare non riuscire fare proprio a meno.

gideon falls bao

Lasciate per un attimo in disparte le derive esistenziali che lo accompagnano fin dai suoi esordi, qui l’autore si concentra sul genere più puro e suoi suoi meccanismi interni. Così ci ritroviamo in una narrazione che prende tanto dalle suggestioni di Stephen King quanto dal cinema di M. Night Shyamalan, costruendo diligentemente una mitologia che troverà il doveroso sviluppo nei prossimi volumi della serie.

Per ora sul piatto abbiamo, tra le altre cose, un fienile maledetto che appare come una visione a determinate persone, un sacerdote dal passato torbido inviato dai suoi superiori in una piccola comunità piena di segreti, bambini rapiti e un ragazzo appena dimesso da un ospedale psichiatrico ossessionato dalla ricerca di chiodi e frammenti di legno.

Il tutto inserito in una narrazione che dovrà dimostrare, soprattutto dopo la chiusura a effetto del primo volume, di incastrarsi sempre più come un puzzle perfettamente cesellato.

gideon falls bao fumetto lemire

Se la serie svetta su un sacco di proposte simili gran parte del merito va a Andrea Sorrentino e Dave Stewart. Dove la scrittura di Lemire si dimostra a tratti fin troppo basica e adagiata su soluzioni ben rodate, ci pensano le tavole dei due artisti a sopperire in atmosfera e dinamismo.

All’interno di una simile scelta, già di per sé piuttosto forte, il disegnatore infila una serie di soluzioni narrative davvero notevoli che portano a una sperimentazione sui layout delle tavole ancora più consapevole di quanto fatto nei lavori precedenti. Meno appariscenti rispetto a quello a cui ci aveva abituato, ma più funzionali ad accompagnare il lettore in un universo oscuro e minaccioso.

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Le pagine ambientate nel mondo reale vertono su di uno stile livido e cupo, perfetto per il tipo di mondo marginale che viene descritto. Tutto sembra ammantato da una patina di degrado e trascuratezza, mentre il realismo delle figure ci riporta alla cruda realtà.

I riferimenti per capire di cosa si stia parlando sono sempre quelli – l’Azaceta di Outcast e l’Aja di Hawkeye – ma l’impronta personale del team è davvero forte, portando il tutto su strade completamente nuove. A dimostrazione di questo una serie di inserti quasi psichedelici, tanto lontani dal resto del volume quanto incastonati in maniera del tutto organica nell’architettura della serie. A essere tirato in ballo ora è un gigante come Frank Quitely, richiamato tanto nella struttura delle tavole quanto nella gestione del ritmo.

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Una narrazione come quella di Gideon Falls dovrebbe giocare con il lettore come un gatto col topo, rimescolando in continuazione i punti di riferimento e facendogli mancare di continuo la terra sotto i piedi. Lemire ci prova, ma non va molto più in là di un buono spunto.

Sorrentino e Stewart capiscono la cosa al volo e ci mettono del loro, arrivando dove le parole della sceneggiatura non arrivano. Il loro apporto non solo è indispensabile, ma è l’autentica spina dorsale di una serie che riescono a rendere una delle più interessanti fra quelle pubblicate attualmente da Image Comics.

Gideon Falls vol. 1
di Jeff Lemire, Andrea Sorrentino e Dave Stewart
traduzione di Leonardo Favia
Bao Publishing, gennaio 2019
cartonato, 160 pp. colore
18,00 €

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