ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER
Su Captain America #7, pubblicato Negli Stati Uniti questa settimana, è iniziato il primo capitolo del ciclo narrativo Captain of Nothing. Scritta dal nuovo sceneggiatore della testata, Ta-Nehisi Coates, e disegnata da Adam Kubert, la storia mostra come Steve Rogers si arrenda alle autorità dopo essere diventato il primo sospettato per la morte di Thaddeus “Thunderbolt” Ross.
Gli eventi fanno ovviamente parte di un piano più ampio ideato dai cattivi della storia (la russa Alexa Lukin, moglie Aleksander Lukin ora posseduto dal Teschio Rosso, e Selene, la mutante immortale) per costringere Rogers a svestire i panni di Capitana America e distruggere l’immagine pubblica del supereroe.
«Come posso pretendere di servire il mio paese quando mi ci oppongo costantemente? Come posso portare questo scudo e combattere il governo che me lo ha affidato?», si chiede Steve Rogers mentre si prepara a farsi arrestare e ad abbandonare il costume.
Non è certo la prima volta nella storia editoriale del personaggio che Steve Rogers abbandona o viene costretto ad abbandonare i panni di Capitan America. La prima volta risale al 1974, quando sulle pagine di Captain America #176, disgustato dalla corruzione del governo Steve Rogers decide di non essere più Captain America per diventare Nomad, l’uomo senza patria.
Resta ora da vedere come lo sceneggiatore Ta-Nehisi Coates porterà avanti la vicenda. Nel mentre fa dire a Rogers «possono uccidere un sognatore, ma non possono uccidere il sogno».
Leggi anche: I fumetti che leggeremo nel 2019