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Nel primo numero della nuova serie a lui dedicata, che ha esordito negli Stati Uniti questa settimana, Il Punitore ha ucciso uno storico supercriminale di Marvel Comics: il Mandarino.
Creato da Stan Lee e Don Heck nel 1964 come avversario di Iron Man, il Mandarino era uno dei più brillanti scienziati della Terra e un ex funzionario amministrativo cinese che si ritrovò in possesso di dieci anelli magici di origine extraterrestri, ognuno dei quali dotato di un diverso potere, dal generare freddo e ghiaccio al creare illusioni. Da allora, ha spesso cercato di utilizzare gli anelli e le proprie capacità scientifiche per tentare di conquistare il mondo.
In The Punisher #1 dello sceneggiatore Matthew Rosenberg e del disegnatore Szymon Kudranski, ritroviamo il personaggio − dopo circa 6 anni dalla sua ultima apparizione su Invincible Iron Man − come alleato del Barone Zemo, il capo dell’organizzazione terroristica Hydra. Lo scopo dei due è quello di far entrare lo stato (fittizio) di Bagalia, controllato dall’Hydra, sotto l’egida dell’ONU.
Per raggiungere questo scopo, il Mandarino si presenta come rappresentante dello stato davanti all’assemblea generale delle Nazioni Unite, dove tiene un discorso per invitare i delegati a votare a favore dell’introduzione.
Proprio nel mezzo del discorso, però, il Mandarino viene raggiunto da un proiettile sparato da lontano dal Punitore, che lo colpisce dritto in mezzo alla fronte. Per far questo, il vigilante utilizza un proiettile speciale rubato dai magazzini della stessa Hydra, in grado di superare le difese create dagli anelli del criminale.
Quello del Punitore − che si fa volutamente riprendere dalle telecamere per far sapere al mondo che è stato lui − è il primo atto di una nuova campagna contro l’Hydra e il Barone Zemo, che sarà raccontata nei prossimi mesi all’interno della saga intitolata World War Frank.