Nel pieno della primavera, le nuove proposte dell’editoria italiana sono state molte e interessanti, grazie anche alla presenza ormai costante di manifestazioni fieristiche che si sono susseguite nel corso delle settimane, prima su tutte Napoli Comicon, che quest’anno ha celebrato la sua ventesima edizione (e ha assegnato, come di consueto, i Premi Micheluzzi).
È stata forte, in particolare, l’offerta di titoli esteri, soprattutto giapponesi, ma anche americani e francesi, mentre è stata forse meno incisiva la proposta di materiale di produzione italiana, per il quale ci sarà da aspettare il prossimo mese o, più probabiblmente – visto l’arrivo dei importanti fiere autunnali come Lucca Comics and Games – la seconda metà dell’anno.
Pompei, di Frank Santoro (001 Edizioni)
Il graphic novel di Frank Santoro è una delle opere più significative e influenti prodotte negli ultimi anni nell’ambito del fumetto d’autore americano. Con uno stile grafico inusuale, dal gusto improvvisato e dall’ispirazione pittorica, Santoro racconta gli ultimi giorni di Pompei dal punto di vista di una manciata di personaggi le cui vite si intrecciano fra loro tramite relazioni professionali e amorose.
Come dice Daniele Barbieri, il fumetto di Santoro è un «elogio del disegno» come «testimonianza degli eventi e insieme espressione della sensazione che producono». Pompei è un’opera che unisce con sapienza abilità e padronanza del mezzo con una narrazione fortemente emotiva e coinvolgente. Il racconto di Santoro è tanto distante nel tempo quanto vicino al lettore (contemporaneo) nella capacità di emozionare, esplorando il valore dei sentimenti e delle relazioni, ma anche il valore del racconto e del disegno.
QUI un po’ di pagine in anteprima e QUI la nostra recensione.
Infinity 8 vol. 1, di Lewis Trondheim, Zep e Dominique Bertail (Panini Comics)
Dalla Francia arriva questo progetto autoriale tra i più ambiziosi degli ultimi anni, che ha saputo unire alcuni dei più interessanti e noti fumettisti d’Oltralpe: Olivier Vatine, Zep, Lewis Throndeim, Kris, Balez, Killoffer, Trystram e Fabien Vehlmann, per citarne alcuni. Si tratta di una serie che paga un tributo alle atmosfere retrò della fantascienza anni Settanta, dove ciascun autore è stato lasciato libero di trarre ispirazione dai propri classici preferiti del genere, ricollegandosi alla trama generale della serie.
Un fumetto interessante per più motivi e che ha avuto peraltro degli sviluppi narrativi molto particolari, come abbiamo già raccontato. Il primo volume è stato realizzato da Zep (Titeuf) e Dominique Bertail (Ghost Money) sotto la supervisione di Lewis Trondheim (La Fortezza, Texas Cowboy) e racconta la prima delle 8 missioni di cui è composta la saga, nella quale eros e thanatos si ritrovano di nuovo a braccetto, tra cadaveri e necrofagi.
QUI la nostra analisi della serie.
Il giovane Yoshio, di Yoshiharu Tsuge (Canicola Edizioni)
Dopo l’uscita l’anno scorso de L’uomo senza talento, il maestro del gekiga Yoshiharu Tsuge torna in Italia con una nuova antologia di racconti (e nello stesso mese è uscito anche lo storico racconto Nejishiki sul nuovo Linus di Igort).
Il giovane Yoshio raccoglie sei storie realizzate tra gli anni Settanta e Ottanta, che lo vedono dunque nel pieno della maturità produttiva, storie che guardano all’indietro e raccontano esperienze dell’infanzia in un Giappone del Dopoguerra rurale e lontano da ogni idealizzazione. Uno Tsuge ormai adulto racconta le sue prime esperienze di vita, sentimentali e lavorative, con una profonda dedizione al realismo e una narrazione di una asciuttezza ogni volta più disarmante.
QUI un po’ di pagine dal libro e QUI l’introduzione scritta da Vincenzo Filosa.
La linea del fronte, di Manu Larcenet (Coconino Press)
Secondo volume della serie Le rocambolesche avventure… di Manu Larcent, che mette personaggi realmente esistiti al centro di storie di fantasia. Dopo Freud nel Far West è ora la volta di Vincent Van Gogh, che ritroviamo arruolato nell’esercito francese durante la Prima guerra mondiale.
Qui il pittore deve dipingere “l’anima” del conflitto per i politici e i generali che, lontani dal fronte, proprio non capiscono la riluttanza dei soldati ad andare a morire in prima linea per la patria. Il risultato è una sorta di commedia drammatica dalle pieghe surreali che riflette con grande profondità sulla morte e la vita e sulle fragilità dell’uomo.
QUI le prime pagine del libro.
La nuova Isola del Tesoro, di Osamu Tezuka (Rizzoli Lizard)
La nuova isola del tesoro (reinterpretazione in versione manga del classico di Robert Louis Stevenson) è il primo fumetto di Osamu Tezuka, realizzato nel 1947. Questa edizione, però, è quella rivista dallo stesso autore negli anni Settanta, dopo che la prima non lo aveva mai soddisfatto del tutto e peraltro non era mai stata ristampata.
Interamente ridisegnata e ripensata, la storia racconta le avventure di un gruppo di naufraghi e di un’orda di pirati alla ricerca di un tesoro nascosto e mostra sia il potenziale inventivo del giovane Tezuka sia la sua completa maturità artistica, attraverso sequenze innovative e dinamiche e inquadrature dal forte gusto cinematografico. Un manga fondamentale per conoscere il percorso di un autore, definito il “Dio del manga”, che ha modellato il modo di fare fumetto in Giappone.