di Enrico Piscitelli
In Italia l’editoria tradizionale è in crisi: libri e fumetti vendono sempre meno e, soprattutto, sembrano mancare idee nuove, quelle che riescono ad accendere la passione dei lettori. L’Italia è un Paese profondamente conservatore e i suoi editori non fanno eccezione.
La storia del fumetto degli ultimi anni è però ricca di produzioni non convenzionali. Zerocalcare ha cominciato la sua inarrestabile avventura autoriale con un blog e con un’autoproduzione – in collaborazione con Makkox. I Superamici/Fratelli del cielo (Ratigher, Tuono Pettinato, Dr. Pira, Maicol&Mirco e l’ex LRNZ) hanno sfornato un’idea dopo l’altra: da Pic Nic, free press a fumetti, al metodo di produzione e di distribuzione Primaomai, ovvero la possibilità di acquistare in prevendita libri autoprodotti con la certezza che non verranno mai più ristampate ulteriori copie. E negli ultimi mesi, il progetto più interessante è senza dubbio Atomico.
L’idea di questa iniziativa è creare un’etichetta indipendente totalmente finanziata dai lettori, tramite il crowdfunding. Diversi autori sono al lavoro su tre miniserie, Rim City, Quebrada e Zeroi. Tra loro c’è un Fratello del cielo, Tuono Pettinato, oltre al blogger Alessandro Apreda alias Dr. Manhattan, Matteo Casali, Daniele Orlandini, Cristian Canfailla e Michele Bertilorenzi.
Chiunque può decidere di sostenere una delle produzioni di Atomico, acquistando uno dei pacchetti disponibili sulla piattaforma Indiegogo (qui Rim City, qui Quebrada. Zeroi deve ancora partire). Le miniserie vengono effettivamente messe in cantiere solo se si raggiunge la somma di denaro necessaria. Nel caso di Rim City, per esempio, sono necessari 40.000 euro, e sono disponibili 17 pacchetti: si va dal contributo minimo di 5 euro per ricevere i quattro episodi in formato digitale, fino a un massimo di 800 euro che dà accesso a tantissimi prodotti – stampe, tavole originali, spillette e persino una cena con lo staff di Atomico, in occasione del prossimo Lucca Comics.
Come Fumettologica ha spesso raccontato, il crowdfunding è una modalità di finanziamento dal basso ormai abituale, in particolare negli Stati Uniti. Un buon precedente italiano risale a poco meno di anno fa, quando Linda Cavallini ed Emanuele Tenderini sono riusciti, sempre su Indiegogo, a superare di gran lunga la soglia necessaria per produrre e stampare il loro Lumina. Ma la caratteristica che fa di Atomico un progetto originale è l’idea di ricorrere al finanziamento dal basso per ognuna delle sue produzioni. Non sarà più solo l’editore/etichetta a valutare soggetti, sceneggiature, schizzi e preliminari, perché la selezione definitiva dei fumetti da produrre verrà fatta direttamente dai futuri lettori.
In questi giorni si è appreso che Atomico sarà partner di saldaPress, la casa editrice di Reggio Emilia che pubblica in Italia le opere di Robert Kirkman. Perché un editore tradizionale decide di affiancare un’etichetta indipendente che, per vocazione, vuole disintermediare i meccanismi classici della selezione delle opere a fumetti? Una domanda che abbiamo posto direttamente al direttore editoriale di saldaPress, Andrea Ciccarelli.
Perché avete deciso di diventare partner di Atomico?
Conosco da tempo alcune delle persone coinvolte nel progetto (con Matteo Casali e Giuseppe Camuncoli abbiamo collaborato per un lungo periodo ai tempi della loro etichetta Innocent Victim) e, pur avendo preso negli anni strade diverse, non ci siamo mai veramente persi di vista. Così, quando Matteo mi ha parlato di Atomico, descrivendomi i primi tre titoli con cui il progetto sarebbe partito, oltre ad avermi molto colpito la qualità e l’originalità delle tre proposte (un mondo sottomarino, il ritorno dei luchadores mascherati e incredibili supereroi tutti da ridere), ho trovato che fossero una bella sfida al pubblico che, con Atomico, può scegliere davvero cosa vuole leggere, pagando una cifra assolutamente popolare per farlo (la soglia d’accesso è di 5 euro per 80 pagine di fumetto a colori, totalmente inedite e realizzate da professionisti del settore: non credo esistano in giro molte altre proposte in grado di fargli concorrenza).
Inoltre, ci ho visto anche una sfida al mercato che mi piaceva molto: Atomico rimette infatti in mano ai lettori il controllo di quello che vogliono leggere e quindi, in un attimo, fa piazza pulita di buona parte dei problemi produttivi e distributivi che spesso ostacolano l’incontro tra le opere e il loro pubblico. Gli stessi problemi che affronta, in un modo diverso, il metodo Primaomai di Ratigher (un altro progetto a cui saldaPress ha aderito con entusiasmo) e che quindi, senza nascondersi dietro un dito, va detto con coraggio che esistono. Ed è per questi motivi che ci abbiamo messo poco a dire a Matteo e ai suoi atomici che volevamo essere anche noi della partita.
Come funzionerà?
SaldaPress è l’editore che pubblicherà i volumi che raggiungeranno l’obiettivo di finanziamento di volta in volta prefissato da Atomico su Indiegogo. La scelta dei titoli da proporre ai lettori e tutta la gestione del progetto relativa al crowdfunding è gestita dai ragazzi di Atomico che stanno dimostrando di saperlo fare benissimo. I lettori/finanziatori scelgono quale storia vogliono leggere e, a quel punto, raggiunto l’obiettivo di finanziamento prefissato, inizia la produzione degli episodi della storia scelta (quattro per ognuna di esse). I lettori/finanziatori ricevono gli episodi a casa – uno al mese – in formato digitale. Il pubblico che ha scelto una storia, finanziandola, ha il privilegio di leggerla in anteprima (e di farla circolare: Atomico ha infatti scelto una forma digitale di libera diffusione).
SaldaPress entra in ballo sono in un secondo momento, quando il quarto episodio di ognuna delle storie prodotte è stato inviato ai lettori/finanziatori. A quel punto, noi pubblichiamo su carta il volume che raccoglie i quattro episodi di quella storia, proponendolo così a quegli altri lettori che, pur non avendo partecipato al crowdfunding del progetto, amano i bei fumetti e conoscono bene la qualità delle nostre proposte che da anni trovano in libreria e fumetteria. Insomma, in questo modo si crea un bel circolo virtuoso che coinvolge autori, lettori, editore e librerie e che ha al suo centro la cosa che conta di più: le belle storie.
Rivolgendosi a saldaPress per la parte editoriale, credo che i ragazzi di Atomico abbiano voluto scegliere proprio una delle realtà più attive oggi nella promozione dei propri libri e una delle più impegnate ad allargare la base dei lettori di fumetto in Italia. Lo abbiamo visto con altri titoli: la maggior parte dei lettori oggi ci conosce, ovviamente, per The Walking Dead ma, quando questi lettori arrivano da noi (tanto in fumetteria quanto sui nostri social), apprezzando le nostre edizioni di TWD e le nostre scelte editoriali, si fidano e si lasciano consigliare volentieri su altri titoli da seguire e da leggere. Questa fiducia l’abbiamo costruita insieme a loro passo dopo passo, con 15 anni di lavoro editoriale che, pur essendo stato reso più visibile da TWD (ma ieri, invece di TWD c’era l’Uomo Tigre), è un lavoro che esiste e che si consolida anno dopo anno. Un lavoro che, oggi, siamo felicissimi di mettere al servizio di un progetto innovativo come quello di Atomico.
È questa la strada giusta per lanciare nuovi progetti e nuovi autori?
Credo che sia uno dei metodi, ma non l’unico. Come avrai notato, dal circolo virtuoso che ho descritto sopra, ho escluso il distributore. E questo volutamente. Ma non perché il distributore non parteciperà con il suo lavoro al progetto (anzi: per la distribuzione in libreria e fumetteria ci affideremo a quegli interlocutori con cui, oggi, distribuiamo già il resto del nostro catalogo e proprio a loro chiederemo di attivarsi per portare ovunque i libri Atomici), quanto perché Atomico, per i tempi e i modi con cui ognuno dei progetti nasce e si sviluppa tramite la campagna di crowdfunding, svolge già la maggior parte di quel lavoro promozionale che serve a far conoscere l’opera ai suoi potenziali lettori/acquirenti.
Questa della promozione (cioè, ti faccio sapere che un’opera esiste e che la dovresti leggere) è un’attività centrale per il successo di ogni operazione editoriale ma che i distributori italiani, da anni, non svolgono più o svolgono in modo non più funzionale. È come se gli Atomici avessero detto a tutti questi soggetti ormai impegnati quasi esclusivamente nella movimentazione delle merci, “Guarda, lascia stare la promozione. Tanto lo sappiamo che non la fai. Ci pensiamo noi”. E sfido chiunque a dire che hanno torto.
Navigando su Indiegogo, mi sono un po’ perso fra i tanti possibili pacchetti che offre Atomico. È giusto così, o sarebbe meglio offrire meno alternative?
Come dicevo prima, la gestione della parte del progetto relativa al crowdfunding è tutta in mano ai ragazzi di Atomico. Io non so se 17 pacchetti siano pochi o tanti o se, invece, prevedendo numerose tipologie di finanziamento del progetto, mirino a non escludere nessuna delle numerose anime che popolano il mondo di chi il fumetto oggi lo consuma (il lettore occasionale, quello esperto, il collezionista, il completista, l’amante dei gadget, l’amante dell’originale, quello che il fumetto ama anche indossarlo e via dicendo) e che, tutte insieme, determinano il successo o l’insuccesso di un progetto editoriale. Io so che, come lettore/finanziatore – cioè già prima di questa collaborazione tra saldaPress e Atomico – ho trovato tra quei 17 pacchetti il mio che, probabilmente, un’altra persona non avrebbe avuto intenzione di finanziare.
Quello che mi auguro, comunque, è che l’ampia offerta di tipologie di finanziamento che Atomico mette a disposizione non distragga da quello che, per me, è il cuore del progetto. Un gruppo di autori che, escludendo tutto il rumore di fondo, si rivolgono direttamente al lettore dicendogli: «Ho una storia bellissima da raccontare ma, senza di te, quella storia non esisterà: ti va di leggerla?».