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30 giornalisti dei fumetti

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Jim Hardy (1936-1943). Nel 1936 Dick Moores (assistente di Chester Gould su Dick Tracy, poi al lavoro per la Disney e infine fautore di un lungo ciclo sulla striscia Gasoline Alley, su cui lavorò per trent’anni) crea per la United Feature Syndicate Jim Hardy, striscia che prende il nome dal suo protagonista, un galeotto che decide di cambiare vita e, una volta uscito di prigione, si dà al giornalismo investigativo. Il tono duro delle avventure non piace al pubblico: Jim è uno dei tanti disoccupati creati dalla Grande Depressione e in una delle prime storie un suo vecchio amico gangster cerca di coinvolgerlo in un lavoro illegale. Si tenta di smorzare le spigolosità aggiungendo al cast una fidanzata e un ragazzino come spalla, ma, nonostante gli sforzi profusi, Jim Hardy non riesce ad ingranare e viene riprogettata facendo diventare protagonisti due personaggi di contorno, il cowboy Windy e il suo cavallo, Paddles. La striscia chiude i battenti nel 1943.


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Matty
Roth (2005-2012). Matthew “Matty” Roth è il protagonista di DMZ, la serie di Brian Wood e Riccardo Burchielli edita dall’etichetta Vertigo tra il 2005 e il 2012. Ambientata in un futuro prossimo, DMZ racconta di una Guerra civile Americana che ha trasformato Manhattan in una zona demilitarizzata, cuscinetto tra le forze degli Stati Uniti e quelle degli Stati Liberi secessionisti. I secessionisti, partiti dal Montana, hanno contagiato con le loro idee buona parte della nazione. Manhattan è stata evacuata e le uniche persone rimaste sono le 400.000 anime divise tra poveri e mercenari.

Matty Roth è un giovane fotogiornalista che arriva lì cinque anni dopo l’inizio della guerra con l’intento di raccontare la situazione della zona per conto della Liberty News Network. Ma quando la troupe è attaccata da una milizia locale, Matty resta sull’isola, diventando l’unica fonte di notizie interna alla città. Incontrerà Zee Hernandez, studentessa di medicina, che lo guiderà nolente tra le insidie di New York.


dailybugle
Il Daily
Bugle (1962). Il Daily Bugle è la principale testata giornalista dell’universo Marvel. Pur essendo legato a doppio filo con le vicende dell’Uomo Ragno (Peter Parker è stato per anni fotografo freelance del quotidiano), ha fatto la sua prima apparizione nel secondo numero di Fantastic Four (gennaio 1962).

Guidato per anni dall’irascibile J. Jonah Jameson, con il controcanto dell’editor-in-chief Joseph “Robbie” Robertson, il Bugle è stato poi venduto a Dexter Bennett, che ne cambia il nome (The DB!) e il taglio, facendolo diventare un giornale scandalistico di bassa lega. In disaccordo con la politica di Bennett, gran parte dello staff lascia la testata e si rifugia in Front Line, fondata da Ben Urich e Sally Floyd dopo gli eventi di Civil War. Dopo essere diventato sindaco di New York, Jameson ha venduto le sue quote del DB e, con i fondi, ha incaricato Robbie Robertson di rifondare Front Line come il nuovo Daily Bugle.

In anni passati, la testata rivale era stata il Daily Globe, guidata da Barney Bushkin e con un taglio imparziale nei confronti di Spider-Man. Per un periodo, il Bugle ha presentato una sezione settimanale dedicata ai fatti dei supereroi che vedeva tra i corrispondenti anche Jessica Jones e Luke Cage. Esiste anche una sede londinese del quotidiano chiamata Daily Herald, dove Peter Parker ha lavorato durante una breve trasferta oltremare.

Tra le attuali firme del giornale figurano Kat Farrell, Betty Brant e Glory Grant, mentre alcuni ex-membri più importanti sono Ben Urich, colui che scoprì l’identità di Devil, e Ned Leeds.


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Il Daily Planet
(1940). Il Daily Planet è la principale testata giornalista dell’universo DC Comics. Contrariamente al meno noto Gotham Gazette, quotidiano che ruota intorno al mondo di Batman, il Planet è di stanza a Metropolis e segue le vicende di Superman; conta (o ha contato) nel suo staff Perry White (editor-in-chief), Clark Kent, Lois Lane, Jimmy Olsen, Cat Grant, Lana Lang, Ron Troupe e Steve Lombard.

Basata sul Toronto Star, giornale per cui lavorò Joe Shuster e che all’epoca si chiamava Daily Star, il Planet è situato nel distretto finanziario di Metropolis e il palazzo in cui ha sede è sormontato dall’iconico globo terrestre.

Nel più recente rilancio delle serie DC, The New 52, Clark Kent inizia a lavorare per il Daily Star, altro quotidiano di Metropolis diretto da George Taylor, ed è lì che incontra Jimmy Olsen. Solo dopo il debutto come Superman, Kal-El migra al Planet, che si è nel frattempo fuso come la Galaxy Broadcasting System dopo l’acquisto da parte di Morgan Edge. Insieme a Cat Grant, Clark ha lasciato il Planet dopo aver constato che l’interesse della direzione era proiettato sulle vendite e sugli ascolti piuttosto che sul vero giornalismo.


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Vic Sage (Question)
(1967). Charles Victor Szasz, meglio conosciuto come Vic Sage, è un popolare giornalista investigativo diventato il vigilante Question grazie allo pseudoderma, un tessuto artificiale che fa da seconda pelle. Question è anche un veicolo per le idee filosofiche di Steve Dikto, che lo creò negli anni Sessanta per la Charlton Comics con l’intento di farlo diventare un portabandiera dell’oggettivismo, sistema teorizzato da Ayn Rand divenuto popolare nell’ambiente del conservatorismo statunitense. Negli anni Ottanta, dopo l’acquisto da parte della DC Comics delle property Charlton, Question sarebbe dovuto essere uno dei protagonisti di Watchmen, ma quando Alan Moore presentò il progetto, in cui molti dei personaggi venivano uccisi o stravolti, l’editor Dick Giordano suggerì all’autore di ripensare la storia con creazioni ex-novo.


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Phil Sheldon
(1994). Creato da Kurt Busiek e Alex Ross, Phil Sheldon è il fotoreporter protagonista di Marvels. Attraverso i suoi occhi osserviamo la nascita dei supereroi e alla loro integrazione (più o meno riuscita) nel tessuto sociale. L’opera segue Phil nelle tappe fondative della sua carriera, dai promettenti esordi alla pensione passando per la disillusione dell’età adulta. Dopo una lunga carriera all’interno del Daily Bugle si ritira in seguito alla morte di Gwen Stacy. Ricompare nel seguito L’occhio della fotocamera e fa perfino un cameo in Kingdom Come, l’altro lavoro capitale degli anni Novanta firmato da Mark Waid e Alex Ross.


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Ernie Pike
, (1957) è un corrispondente di guerra durante il secondo conflitto mondiale, testimone di piccole storie di sconosciuti soldati. Creato dallo sceneggiatore argentino Héctor G. Oesterheld e da Hugo Pratt, è ispirato al vero giornalista Ernie Pyle, vincitore di un premio Pulitzer, rimasto ucciso il 18 aprile 1945 sull’isola giapponese Iejima.


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Tintin
(1929-1986) è un giovane reporter giramondo, caratterizzato da un inconfondibile ciuffo di capelli e con il fedele cagnolino Milou sempre accanto. Le sue storie si conclusero con la scomparsa del suo creatore Hergé (Georges Rémi), ma ancora oggi Tintin è uno degli eroi più popolari del fumetto mondiale.


Fantasio
Fantasio
(1944). Introdotto da Jijé (Joseph Gillain), è l’inseparabile compagno d’avventura di Spirou. Stravagante, goffo e per questo simpaticissimo, sembra però quasi posato quando appare accanto al suo collega nella redazione del Journal de Spirou, il catastrofico Gaston Lagaffe.

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Benio Hanamura
(1975-1977) è la protagonista di Una ragazza alla moda, manga degli anni Settanta scritto e disegnato da Waki Yamato e pubblicato in Italia da Star Comics.

All’inizio dell’opera, ambientata nel Giappone del primo Novecento, Benio ha 17 anni ed è promessa sposa del sottotenente Ijuin, contro la sua volontà. Benio è infatti una ragazza anticonformista e poco incline alle regole. Il suo sogno è emanciparsi dallo strapotere maschile e rendersi indipendente. Riuscirà a farlo grazie al suo lavoro di giornalista presso la piccola casa editrice Jodansha, diretta dallo spregiudicato Tosei Aoe.

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