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I Simpson sono solo un sogno di Homer?

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Le teorie dei fan si sono spesso dimostrate degli enormi voli pindarici, pur se ben congegnati. Se tempo addietro ci si era spesi a spiegare perché tutti i film Pixar fossero ambientati nello stesso universo, ora un fan de I Simpson ha ipotizzato che quasi tutti gli episodi della serie siano in realtà frutto di un sogno. L’utente Hardtopickaname su Reddit ha infatti elaborato una teoria secondo cui buona parte delle avventure della famiglia sia un prodotto della fantasia di Homer.

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I fatti: nell’episodio della quarta stagione Homer l’eretico, il capofamiglia di casa Simpson ha un dialogo con Dio in cui il creatore gli comunica che morirà tra sei mesi. L’episodio fu mandato in onda per la prima volta l’8 ottobre 1992. Secondo l’onnipotente, Homer sarebbe dovuto spirare l’8 aprile 1993. Ma non essendo stato trasmesso alcun episodio in quella data, bisogna andare a guardare a quello più vicino, Siamo arrivati a questo: un clip show dei Simpson, trasmesso il primo aprile. Nella puntata in questione, un pesce d’aprile di Bart manda Homer in coma. Ed è qui che, secondo Hardtopickaname, terminano le avventure reali della famiglia. Nella sua mente, Homer crede di essersi svegliato e di aver ripreso le sue consuete attività. Il resto degli episodi, più di vent’anni di cartoni, si svolgono tutti nella testa di Homer.

«Questo spiega tutto,» scrive l’utente, «dal fatto che i personaggi non invecchino agli errori di continuity, come il fatto che l’incontro tra Homer e Marge sia stato spostato nel tempo nel corso delle stagioni.» Hardtopickaname fa riferimento al famigerato Lo show degli anni ’90, episodio della diciannovesima stagione in cui Homer e Marge vivono la loro relazione nelle atmosfere grunge degli anni Novanta, contraddicendo quanto già narrato agli inizi dello show.

Altre prove portate da Hardtopickaname sono le trame sempre più epiche e bizzarre delle stagioni post-coma. Prima, gli episodi erano costruiti attorno a fatti quotidiani e realistici, come un’insufficienza a scuola, l’alcolismo o il tradimento; dopo il coma, Homer diventa un astronauta, lavora per un supercriminale e collabora a un film con Mel Gibson. O il direttore Skinner si rivela essere un impostore. La teoria ricalca le scelte fatte da diverse serie TV: sia A cuore aperto sia Bravo Dick terminavano il loro corso rivelando la loro natura onirica (la fantasia di un bambino autistico nel primo caso, il sogno di Bob Hartley – protagonista di The Bob Newhart Show – nel secondo) e Dallas utilizzò il meccanismo per cancellare gli eventi di una stagione intera.

Hardtopickaname non tiene però conto dei suoi stessi rilievi: se Dio dice a Homer che morirà entro sei mesi, significa che tutti gli episodi più recenti, anche quelli con la presenza di riferimenti culturali successivi al 1993, si svolgono nell’arco dei sette giorni che conducono all’8 aprile, data della sua morte, creando un evidente cortocircuito. Se invece Homer è tutt’ora in coma, Dio ha sbagliato a parlare di morte – anche quella cerebrale, dato che Homer presenta comunque una sorta di attività cerebrale. E l’errore di Dio inficerebbe tutto il discorso, creando un precedente che potrebbe rendere inesatta anche la nozione della sua morte entro sei mesi.

Le testate americane hanno pubblicizzato la notizia a tal punto da costringere TMZ a contattare Al Jean, show-runner de I Simpson, per sentire cosa ne pensasse: «Vorrebbe dire che nel 1993 già sapevamo che lo show sarebbe proseguito per anni e anni e, appena prima di abbandonarlo [Jean, insieme a Mike Reiss, era stato showrunner all’inizio degli anni Novanta e aveva abbandonato la serie proprio alla fine della quarta stagione, N.d.r.], avessimo sabotato di nascosto il cartone a discapito dei nostri successori. Penso vada nella stessa categoria dell’episodio della morte di Bart, intrigante ma falso.»

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