Esattamente il 3 dicembre di 30 anni fa, debuttava sulle pagine del magazine settimanale di manga per ragazzi Shonen Jump una serie che da lì in poi segnò la storia del fumetto giapponese: Dragon Ball.
Akira Toriyama aveva da poco concluso una serie comica di successo, Dottor Slump e Arale, pubblicata dal 1979 al 1984 sempre sulle pagine di Shonen Jump. Ormai mangaka affermato, Toriyama a fine 1984 diede il via a Dragon Ball, il racconto delle avventure di Goku, un bambino fortissimo intenzionato a trovare le Sfere del drago, che avrebbero esaudito un suo desiderio. Tra fantasy, commedia, combattimenti, il racconto arrivò a veder crescere il protagonista, che difende per anni una Terra immaginaria da pericolose minacce aliene.
È una saga che fino a quel momento non aveva avuto precedenti nella storia del manga, ma che allo stesso tempo riusciva ad attingere ispirazione dai più disparati aspetti della cultura pop giapponese e non solo. Goku era un ragazzo scimmia con un bastone che si allunga, come il personaggio di un mito cinese; arrivava sulla Terra da un pianeta lontano, un po’ come Superman; nelle sembianze era ispirato ad Atom, il protagonista di Astroboy, lo storico manga di Osamu Tezuka; i comprimari avevano quasi tutti nomi di cibi, nello spirito goliardico che già aveva contraddistinto il Toriyama di Dottor Slump e Arale, e i riferimenti non si fermano qui. Eppure Toriyama era sin da subito riuscito a creare un’opera energica, originale, ricca di personalità che, in tutto il suo arco narrativo – durato 11 anni e 42 volumi – servì da traino per l’intera industria del fumetto giovanile giapponese.
La rivista Shonen Jump, dalla metà degli anni Ottanta ai primi anni Novanta conobbe un successo senza precedenti, ospitando, oltre a Dragon Ball, alcune delle serie più popolari dell’epoca, da Ken il guerriero a Le bizzarre avventure di JoJo, passando per Slam Dunk, Video Girl Ai e molte altre, prima di lasciare spazio a serie del presente, che a Dragon Ball sono estremamente debitrici, come One Piece e Naruto. Nel periodo di pubblicazione delle avventure di Goku, Shonen Jump raggiunse tirature record di oltre 6 milioni di copie; mentre anche le raccolte di Dragon Ball in Tankobon segnavano record su record, tanto che a febbraio 2014, con 159 milioni di copie, era il secondo manga più venduto della storia, dopo One Piece (che conta comunque molti più albi).
In Italia – pubblicato per la prima volta nel 1995 da Star Comics e ristampato più volte in varie edizioni – Dragon Ball segnò un punto di svolta nella pubblicazione dei manga. Fu infatti la prima serie giapponese a essere pubblicata – su specifica imposizione dell’editore nipponico – nel senso di lettura giapponese (da destra a sinistra), pratica ormai diffusa nell’editoria del manga in Italia, ma all’epoca una vera scommessa, che solo una serie col potenziale di Dragon Ball avrebbe potuto vincere.