Pinocchio è un bambino di carne in un mondo di burattini, in cui la bugia è alla base della società e la verità qualcosa da reprimere. Quello proposto da Ausonia è a tutti gli effetti un ribaltamento della favola di Carlo Collodi famosa in tutto il mondo. Realizzato nel 2006, Pinocchio fece scoprire il fumettista toscano al grande pubblico, grazie anche alla candidatura al Premio Micheluzzi e alle parole di Moebius, che definì l’opera “geniale”. Dopo otto anni, l’opera torna a disposizione in una nuova edizione pubblicata da Lineachiara.
In mano ad Ausonia, l’opera di Collodi diventa così una favola nera, forse più adatta alla realtà contemporanea, dato che, come ci ha confessato lo stesso autore, secondo lui l’originale «propone un modello educativo superato che qualcuno, evidentemente, si ostina a ritenere ancora valido.» Questo perché proporrebbe un modello di omologazione all’ubbidienza e di rispetto per le istituzioni a tratti inaccettabile. Ausonia ha voluto perciò creare una storia in cui gli elementi di base agiscono al contrario, in un gioco narrativo ben riuscito, nel tentativo di smascherare il contenuto dell’opera originale. Ma, alla fine, anche per il protagonista del suo romanzo sembra non esserci riscatto.
In un mondo di burattini, diventa impossibile non conformarsi alle bugie sistematicamente imposte dall’alto, ci mostra Ausonia con il suo lavoro. Perché la bugia è un’arma potente e facile da diffondere ovunque: «Non smetteremo di praticarla. E questo ne fa un tema universale», afferma l’autore.
Il tutto è raccontato con uno stile molto secco e crudamente esplicito – senza però alcun onanismo grafico: tutti gli elementi sono perfettamente funzionali alla storia – creando partecipazione tramite i dialoghi e le vicende illustrate e non ricorrendo a commenti che esplichino i fatti in modo ridondante. Il Pinocchio di Ausonia non vuol essere un’opera educativa come l’originale di Collodi, ma solo una storia che cerca di raccontare una verità nascosta tra le pieghe.
La nuova edizione di Pinocchio non sarà molto diversa dalla precedente. Ausonia ha rivisto solo alcuni elementi della grafica e ha sporcato le immagini per rendere l’atsmosfera più cupa. Ha inoltre rifatto il lettering con il suo font, e questa cosa, per quanto minima, a suo dire ha «giovato tantissimo alla coerenza interna delle tavole».