Si possono dire tante cose su Frank Miller, ma solo una è certa: ha saputo reinventare il fumetto americano, supereroistico e non. Lo ha fatto negli anni 1980 e nei primi anni del 1990, ma l’importanza del suo lavoro pesa (e peserà) ancora sul fumetto di oggi e di domani.
Per questo abbiamo pensato di creare la nostra personale top 10 delle sue opere.
Elektra Lives Again
Dopo averla uccisa nel 1982, nel 1990 Miller torna sul luogo del delitto, per raccontare il ritorno in vita della ninja Elektra. Un ritorno, tuttavia, temporaneo, perché ancora una volta Miller, al termine di questo breve graphic novel, metterà fine alla vita della sua creatura.
Dal punto di vista grafico è un’opera esteticamente vicina a Il ritorno del Cavaliere Oscuro, con l’aggiunta di un inusuale lavoro ai colori della (ex) moglie Lynn Varley, che danno un tocco ‘polveroso’ e opaco all’intera storia, come se il tutto fosse ambientato completamente all’interno di un sogno.
300
La strenua lotta di 300 super-uomini contro un popolo di invasori composto da debosciati ed empi e guidato dall’emblema vivente del concetto di hybris.
Esagerata, pacchiana (ma non quanto Holy Terror), anti-storica e in forte odore di ideologia destrorsa, la rivisitazione di Miller del mito delle Termopili è diventata, anche grazie al film, una delle sue opere più celebri.
Elektra: Assassin
Avendo avuto a disposizione poco più che un anno di vita editoriale, la storia di Elektra prima del suo incontro con Devil non aveva mai trovato un’occasione di essere raccontata. A tappare questo buco ci pensa Miller (e chi altri?) tra il 1986 e il 1987, raccontando l’infanzia difficile di Elektra, fra abusi e ricoveri in manicomio, e la sua trasformazione in una letale assassina.
Le pagine sono affidate ai magnifici disegni di Bill Sienkiewicz, perfetto per l’andamento non lineare sul filo dei ricordi di questa storia.
Give Me Liberty
Disegnata dall’artista di Watchmen, Dave Gibbons, e ambientata (ancora una volta) in un futuro prossimo distopico, Give Me Liberty racconta la storia della vita di Marta Washington, dalla sua nascita alla sua trasformazione in un’eroina di guerra e figura di spicco nella politica statunitense.
Come molti altri lavori di Miller, l’impronta politica (in questo caso, una satira degli Stati Uniti e dei suoi gruppi di potere) è molto forte. Al tempo della sua uscita, Give Me Liberty si rivelò essere uno dei fumetti indipendenti più venduti di sempre.
Ronin
Uscito per la DC Comics fra il 1984 e il 1985 (dopo il lavoro su Devil ma prima di quello su Batman), Ronin racconta la storia di un samurai del Giappone feudale che si reincarna in una New York di un futuro prossimo. È anche il primo lavoro creator-owned di Miller.
Pregno di influenze del fumetto europeo quanto di quello orientale (primi fra tutti Kazuo Koike e Goseki Kojima e il loro Lone Wolf and Cub), è forse oggi uno dei fumetti meno ricordati (a torto) fra quelli di Miller come autore completo. Da anni si vocifera di un adattamento cinematografico, mentre nell’aprile di quest’anno il canale americano SyFy ha annunciato di avere in cantiere una serie televisiva tratta da quest’opera.
Sin City
Sin City (diminutivo di Basin City) è una città marcia, infestata da criminali, prostitute e sbirri corrotti, un posto al cui confronto Gotham City sembra un parco giochi. È il palcoscenico perfetto su cui Miller, tra il 1991 e il 2005, mette in scena una serie di storie in cui far confluire tutto il suo amato immaginario noir e hard boiled: investigatori privati cinici e disillusi, disperati dal cuore d’oro, viscidi politici, prostitute dall’etica ferrea e le immancabili femme fatale.
La parte grafica è forse la più iconica di sempre all’interno della produzione milleriana: corpi grotteschi e un utilizzo di secchi contrasti fra il bianco e il nero (con alcuni speciali tocchi di colore).
Daredevil #168-191
Una delle gestioni più celebri di sempre in tutta la storia del fumetto supereroistico americano. Dopo aver iniziato come disegnatore nel 1979 (a 22 anni), nel gennaio del 1981 il nuovo editor della serie, Denny O’Neill, colpito dal talento narrativo intravisto in alcune storielle minori realizzate da Miller, decide di affidargli anche le sceneggiature della testata.
È l’inizio di un ciclo di storie fondamentali, a partire dalla prima saga, con la prima apparizione della ninja assassina greca Elektra: le atmosfere si fanno più cupe e noir, le storie più mature e violente, con l’apice che viene raggiunto nell’aprile del 1982, quando il criminale Bullseye uccide con una pugnalata in pancia Elektra, scatenando la furia di Devil.
Batman: Year One
Dopo averne scritto l’ultima, definitiva storia nel 1986, nel 1987 Miller firmò anche una rielaborazione delle origini di Batman, in un arco narrativo originariamente ospitato sui numeri #404-407 della sua omonima testata. Quello di Year One è un Batman più realistico, la sua psicologia e le sue motivazioni sono approfondite a dovere, così come il rapporto col suo alter-ego Bruce Wayne e gli altri personaggi della serie, con particolare attenzione per il commissario Gordon.
A rendere il tutto ancora più speciale ci sono i disegni di David Mazzucchelli, autore di alcune delle pagine più memorabili di sempre nella lunga storia del Cavaliere Oscuro, come l’irruzione del pipistrello dalla finestra che spaventa Bruce Wayne e lo ispira a trasformarsi in Batman.
Batman: Il ritorno del Cavaliere Oscuro
L’opera del 1986 che, insieme a Watchmen, ha cambiato per sempre la visione del fumetto supereroistico (ma non solo, le influenze di questo lavoro vanno ben oltre il solo mondo dei comics). Un Batman crepuscolare e invecchiato indossa nuovamente il mantello dopo 10 anni di inattività, per sconfiggere una volta per tutte i suoi vecchi nemici, come Joker e Due Facce, e per ispirare una nuova generazione di vigilanti.
Un Batman anarchico e cupo come non mai, pronto a sfidare persino Superman in difesa di quello per cui si è sempre battuto. Se volete approfondire, potete iniziare leggendo l’introduzione di Roberto Recchioni alla riedizione RW-Lion di questo capolavoro.
Daredevil: Born Again
Nel 1986 Miller ritorna a scrivere Daredevil, e il risultato è Born Again, una saga densa di riferimenti alla simbologia cristiana in cui Matt Murdock, tradito dall’ex-segretaria e amante divenuta tossicodipendente, si trova vittima di un piano a lungo termine ordito da Kingpin per distruggere la sua vita e la sua sanità mentale.
Ai disegni c’è un artista fortemente voluto da Miller, una presenza imposta come condizione al suo ritorno sulla serie, David Mazzucchelli, con cui un anno più tardi, nel 1987, lavorerà sulle pagine di Batman: Year One.