Oggi 27 febbraio sarà trasmesso su Disney Channel il documentario Walt Disney e l’Italia – Una Storia d’Amore, realizzato dal regista Marco Spagnoli. Un lavoro che unisce immagini di repertorio a testimonianze di giornalisti, disegnatori e artisti italiani a proposito dell’influenza che l’immaginario disneyano ha prodotto nel nostro paese in decenni di storia. Al film hanno partecipato – tra gli altri – Bruno Bozzetto, Enzo D’Alò, Vincenzo Mollica e Silvia Ziche.
“Nel momento in cui ho cominciato a lavorare alla ricerca del materiale, ho cercato di seguire tre linee narrative principali – ci ha spiegato Marco Spagnoli – La prima riguarda la presenza fisica di Walt Disney in Italia, i suoi viaggi nel nostro paese (a volte addirittura mai documentati) e le sue apparizioni nelle varie città italiane; la seconda, a proposito di chi aveva parlato a proposito di Disney in passato, mentre lui stesso era ancora vivo e attivo – come per esempio l’ormai celebre dialogo tra Umberto Eco e Gianni Rodari nel 1965; infine, la terza, interpellando attori, artisti e giornalisti italiani di oggi sul loro rapporto con l’immaginario Disney, per capire come quel patrimonio di personaggi si rifletta oggi sull’attività di tutti noi”.
E sul rapporto peculiare e unico dell’Italia con le creazione di Walt Disney, aggiunge:
“Credo che ci siano diversi fattori in grado di spiegare perché in Italia si sia creato un rapporto così forte e duraturo con l’immaginario Disney. Innanzitutto la profonda ricezione dei fumetti disneyani, che non ha paragone con nessun altro paese al mondo. L’Italia è un paese con una forte tradizione di eccellenze artistiche, da sempre molto attento a ciò che viene realizzato all’estero e sempre pronto ad assorbire idee nuove e originali nel campo della creatività. Ma ci sono anche ragioni culturali e storiche molto profonde. Quando, per esempio, mi capita di far vedere il documentario ad amici e colleghi non italiani, mi rendo conto di quanto per loro questa storia sia quasi fantascientifica. Per loro “Topolino” è un fumetto come tanti altri. In Italia, ci sono generazioni che hanno imparato a leggere sulle sue pagine. Per noi, è un’istituzione. E questo è qualcosa di speciale, che esiste solo nel nostro paese”.