“La notizia del suicidio di Charly, il mio fratellino minore, mi arrivò una sera per telefono. […] Poco prima che partissi, passò a salutarmi un amico. Mi abbracciò e mi disse: ‘Un’altra vittima della Shoah’. Ero in un tale stato di shock che non prestai attenzione a quella riflessione, che mi tornò poi in mente durante il volo. Avevo già sentito parlare della sindrome della ‘seconda generazione’. E io? Ero al riparo, da quella malattia?”
“Drammatico, arguto e ironico, questo graphic novel sta all’olocausto come Persepolis sta alla rivoluzione iraniana”. Queste le parole di Vittorio Giardino a proposito del libro di Michel Kichka, pubblicato da Rizzoli Lizard lo scorso 27 gennaio, Giornata della Memoria. Un libro biografico, testimonianza diretta della tragedia più grande della nostra storia recente, l’Olocausto del nazismo.
Attraverso un segno semplice, quasi naïf ma rigoroso, su tavole in bianco e nero, Kichka riesce a raccontare l’orrore – i ricordi del padre internato, il suicidio del fratello minore – senza mai cadere nel sentimentalismo o nell’autocommiserazione. Una grande prova d’autore che si inserisce nel solco della tradizione inaugurata da Art Spiegelman.
Trovate le prime tavole del graphic novel qui.