L’autrice di Sara Scribbles è una giovane fumettista newyorkese, che fa di cognome Andersen, e già da come ha chiamato la sua striscia si capiscono diverse cose su di lei e sulla sua attitudine. Scribble vuol dire infatti scarabocchio, e l'(auto)ironia sta già nel nome.
La striscia della Andersen, raccolta nel volume Crescere, che palle!, edita in Italia da Becco Giallo – da notare che si tratta di una delle loro rare produzioni straniere – nasce nel 2011 per la rete, dove trova un tale successo da centinaia di migliaia di fan su Facebook in ogni paese, che ha permesso all’autrice di realizzare numerosi gadget, versioni in 17 lingue delle strisce online (tra cui anche l’esperanto) e una edizione in libro di selezione delle strisce preferite dai suoi lettori.
I fumetti di Sarah Andersen raccontano la vita quotidiana di una ventenne di oggi, con spiccato senso dell’ironia e della critica verso se stessa e del mondo attorno a lei. Le vicende sono dichiaratamente autobiografiche, ma non si tratta di veri e propri fatti vissuti, bensì aneddoti, riflessioni e stati d’animo. I disegni non sono esattamente scarabocchi, hanno anzi la caricaturalità della striscia unità ad alcuni stilemi da grafici da meme (i perenni occhi sbarrati) e l’essenzialità del segno tipiche degli webcomic umoristici.
Di seguito, cinque tavole in anteprima. Sarah Andersen sarà ospite alla prossima edizione di Napoli Comicon da 22 al 25 aprile.