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Non vi è nulla di più astratto del reale: la vita del pittore Giorgio Morandi a fumetti

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Esce per l’editore Corraini – specializzato in libri per ragazzi e libri d’arte – una biografia a fumetti del pittore bolognese Giorgio Morandi (1890 – 1964). Ai disegni il vignettista e pittore Fabrizio Fabbri (ha pubblicato per Cuore e Barricate, per citarne una, e nel 2009 ha pubblicato l’ottima raccolta di racconti Periferie, per Grrrzetic); mentre ai testi lo scrittore Claudio Bolognini. Alla scorsa edizione di BilBOlBul il libro è stato protagonista di una mostra al museo Mambo.

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Non vi è nulla di più astratto del reale è una racconto che affronta la vita di Morandi con spirito cronologico, partendo dalla sua gioventù a Bologna; racconta per momenti salienti, descrivendo a episodi una selezione di momenti formativi per la crescita del Morandi uomo e del Morandi artista, senza digressioni e particolari concessioni dello scrittore. Bolognini seleziona momenti, non si lascia suggestionare creando immagini parallele o impressioni; come spesso capita in biografie a fumetti che vogliono trascendere il filologico e offrire un’impronta autoriale forte, che esplora non solo la vita di un personaggio ma anche la sua influenza, il suo immaginario (succede nel recente libro di Akab, dedicato all’architetto Frank Ghery, nel Pasolini di Davide Toffolo, nei libri di Silvia Rocchi dedicati ad Alda Merini e a Tiziano Terzani).

In Non vi è nulla di più astratto del reale l’impronta di chi scrive è quasi didattica, fedele, anche se non didascalica. Se non fosse per la scelta del disegnatore coinvolto – che stacca, stupisce, disorienta – ci troveremmo di fronte a un libro fin troppo poco movimentato. Peraltro incentrato sulla vita di un artista che, seppur importante e d’interesse, non si può definire particolarmente avvincente e segnata da eccessi o da imprevisti. Anzi.

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Se Giorgio Morandi è artista dalla cifra asciutta, metodica, talmente legato com’era alle figure inanimate, Fabrizio Fabbri è artista dal segno frenetico, apparentemente incerto, ma di sicuro libero. Si ispira chiaramente a correnti diverse dallo stile di Morandi, più moderne e contemporanee, come l’art brut. Meritevole la scelta, se si pensa a quanto risultino boriose le biografie a fumetti in cui si tenta di imitare lo stile dell’artista raccontato. Fabbri crea uno stacco tra l’arte di Morandi e la sua vita; l’illustratore impone una impronta ancor più forte rispetto a quella anzi neutra dello scrittore, che diventa concettuale.

Col suo segno tremolante, Fabbri evoca le inquietudini di Morandi, certe sue instabilità e incapacità di adattamento. L’animo inquieto dell’artista diventa soggetto di studio grafico: i contorni delle figure – anche dei vasi soggetto dei quadri di Morandi – qui sono realizzati a matita, come degli schizzi, in opposizione al rigore dei quadri dell’artista bolognese, che con l’arte cercava chiaramente di afferrare e comprendere una realtà che nella vita gli appariva intangibile. Non c’è niente di più astratto del reale, dice Morandi stesso, come cita il titolo del volume, ed è questo che indaga Fabbri, come a mostrare la realtà con gli occhi inquieti di Morandi; mentre sceglie di lasciare l’arte del pittore a un’altra dimensione.

Non vi è nulla di più astratto del reale
di Claudio Bolognini e Fabrizio Fabbri
Corraini Editore, 2015
92 pagine, 15€

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