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Quando David inventò Bowie, raccontato a fumetti

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Haddon Hall, il primo graphic novel del grafico e illustratore per bambini Néjib, pubblicato in Francia da Gallimard e tradotto in italiano da Bao Publishing nel 2013, racconta la storia – come da sottotitolo – di “quando David inventò Bowie”, ovvero dei circa due anni, 1969 e 1970, precedenti all’uscita di The man who sold the world.

Haddon Hall era una vecchia dimora della periferia di Londra. Al crepuscolo dei trionfali anni Sessanta e all’alba dei decadenti Settanta, fu unica testimone di un evento seminale della musica pop: l’auto-creazione di David Bowie.

A fronte di una narrazione estremamente semplice – la vita quotidiana nella casa, le difficili condizioni del fratello Terry e della famiglia, le fatiche e gli entusiasmi creativi, le turbolente relazioni con alcuni musicisti, i grandi incontri (Syd Barrett, John Lennon) – e di un disegno imperfetto come può essere un libro d’esordio, Haddon Hall è un fumetto ricco di energia. E di invenzioni visive. Con un debito particolare per il tratto di Saul Steinberg, come si può notare in diverse parti del volume.

Tra le sequenze immancabili c’è anche quella che segna la relazione tra Bowie e l’immaginario fumettistico, ovvero il concerto che viene abitualmente considerato la ‘nascita’ del glam rock, con la band travestita da sbrilluccicanti supereroi.

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