Nel 1990, Neil Gaiman scrisse un romanzo intero a mano; si trattava di Stardust. Al momento della prima stesura, aveva pensato a Stardust come a un romanzo fantasy in vecchio stile, immaginandolo scritto negli anni Venti: «quindi comprai una penna stilografica e un grosso quaderno, e lo scrissi a mano, per capire come scrivere a mano avrebbe cambiato il mio modo di vedere la scrittura».
Di seguito, alcune pagine scritte a mano da Gaiman dalle prime stesure dei suoi romanzi, occasione unica per osservare prime versioni, appunti, ma anche buffi sketch, e la grafia dello scrittore.
Leggi anche: Neil Gaiman: “Vi spiego perché il nostro futuro dipende dalla lettura e dalla fantasia”
La scrittura a mano fu una esperienza nuova, racconta Gaiman a Hayley Campbell (figlia del fumettista Eddie Campbell, che su Gaiman ha pubblicato da poco il volume The Art Neil Gaiman – The Story of a Writer). «Pensavo più a lungo a ogni frase, scrivevo di meno, ma meglio. In un secondo momento, ribattevo il testo a macchina, e ciò serviva da seconda stesura».
Fu una esperienza che cambiò il metodo di scrittura di Gaiman. Non la abbandonò, e anche Sandman: Dream Hunters, American Gods, I ragazzi di Anansi, Il figlio del cimitero, e due terzi finali di Coraline furono tutti scritti a mano. Gaiman non si separa da quelle bozze a mano e le custodisce nella sua residenza nei boschi in Wisconsin, negli Stati Uniti.