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PKNE 3: “Il raggio nero” episodio 1 [Recensione]

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QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER

Su Topolino 3128, uscito in anteprima a Lucca e da oggi in tutte le edicole, inizia la nuova saga di Pikappa, Il raggio nero. Come Potere e Potenza e Gli argini del tempo, le precedenti storie della PKNE – Paperinik New Era, così i fan hanno ribattezzato la nuova serie – questa nuova storia sarà pubblicata in quattro puntate sul settimanale. È stata anticipata da un prologo di cinque pagine, pubblicato sul numero 3127.

Il team creativo è lo stesso di Potere e potenza: Francesco Artibani ai testi, Lorenzo Pastrovicchio ai disegni e Max Monteduro ai colori.

Se questa volta l’attesa non è spasmodica come per le due storie precedenti – rispettivamente il ritorno della saga e il ritorno di Lyla, la papera che ogni Pker vorrebbe per fidanzata – il fandom si è risvegliato dal letargo e negli angoli bui dell’internet sono ricominciate le discussioni su tachioni, comandi densomorfici e complotti sulla distruzione di grattacieli. È necessario allora mettere un po’ di ordine e riprendere quella che ormai è una piacevole abitudine, ovvero le recensioni da Pker per i Pker, contando che il tandem Artibani-Pastrovicchio ci fornirà un bel po’ di materiale su cui lavorare.

La copertina di Topolino 3128
La copertina di Topolino 3128

La trama in due parole

Prologo. Angus Fangus sta passeggiando davanti al luogo dove sorgeva la Ducklair Tower, quando accade qualcosa di incredibile: dalle rovine si genera un fulmine e poi i materiali che riempivano il cratere della torre scompaiono nel nulla, lasciando scoperti gli immensi sotterranei.

Dal prologo del Raggio Nero: cosa ci sarà in fondo al pozzo?
Dal prologo del Raggio Nero: cosa ci sarà in fondo al pozzo?

La storia vera e propria inizia invece con un incubo ricorrente di Paperino, la fine della Ducklair Tower, con l’intelligenza artificiale del livello Omega che resta ad affrontare gli evroniani mentre la torre svanisce. Poi la visione di una struttura di roccia, forse un trono su un mondo desolato, con inciso un simbolo a spirale. A questo punto Paperino si sveglia.

Sorprende, quindi, Omega in salotto che si ricarica insieme al nuovo costume ipertecnologico attingendo energia a una presa di casa. La sua fonte di energia era la Ducklair Tower stessa e, ora che non esiste più, ha necessità di rifornirsi a fonti più tradizionali.

Il giorno dopo i pensieri del papero lo portano dove sorgeva il grattacielo giusto in tempo per assistere a una conferenza stampa del sindaco che annuncia la ricostruzione della torre a spese dell’amministrazione e alla conseguente zuffa tra Paperone e Rockerduck a proposito dell’appalto. Ciliegina sulla torta, Angus Fangus decide di esplorare i sotterranei delle rovine con un drone dotato di telecamere. Ma il suo tentativo non va a buon fine: arrivato in fondo al pozzo, l’apparecchio smette di trasmettere. Per Angus è certamente colpa del suo assistente, ma i lettori vedono chiaramente che la causa è un’altra.

Minaccia nel buio
Minaccia nel buio

La prima conseguenza dell’accaduto è una visione di Paperino, a cui appare lo stesso simbolo a spirale che aveva visto nel sogno.

Seconda conseguenza è l’evasione dal sotterraneo di un evroniano potenziato di nome Sekthron, simile a quelli già visti in Potere e potenza, ma irto di spine e con il simbolo misterioso inciso sul petto. Omega riceve quindi un allarme proveniente da se stesso, e quindi dai sensori della torre che dovrebbero essere scomparsi, e manda Paperinik a indagare. Lo scontro tra il papero e l’alieno è inevitabile e si conclude a favore del primo solo dopo che questi ha ricaricato il costume nella centrale elettrica di Paperopoli.

Pikappa riporta l’evroniano svenuto nei sotterranei della torre, cercando il luogo da cui proviene, e viene intercettato da due creature mai viste prima: i loro nomi sono Raksaka e Thala e sono i due gargoyle che ornavano la Ducklair Tower. Sono i guardiani di un varco verso l’universo pentadimensionale di Everett Ducklair, attraverso il quale conducono Paperinik nella prigione di Moldrock, la terra aliena che compare nei suoi sogni.

Lì, piegata sul lato, in rovina, si trova la Ducklair Tower.

Attraverso lo specchio
Attraverso lo specchio

Appunti per i Pkers

Come si capiva già dal prologo, Il raggio nero è incentrato sulla Ducklair Tower o, più precisamente, sulla sua scomparsa. La conseguenza principale sembra essere un qualche tipo di falla spazio-temporale, che permette l’apertura del portale che si vede al termine dell’episodio.

I veri Pkers si ricorderanno che in PKNA 38 Nella nebbia Uno spiegava a Pikappa che l’energia dei flussi ergogeo-dinamici catalizzati dalla torre deformava il tessuto della realtà al punto che l’attrito fra i piani di stabilità creava una faglia confinante con una diversa configurazione dello spazio-tempo. In parole povere, la torre creava un’apertura verso un universo alternativo (o meglio, un “contesto di pseudoesistenza”) abitato da terribili entità.

Per impedire che i vicini di universo invadessero la terra, Everett Ducklair aveva progettato due gargoyle che facessero da guardia al passaggio. Mai si sarebbe immaginato che in realtà le statue fossero vive. Anzi, sempre in PKNA 38 venivano danneggiate e rimosse come possono essere danneggiate e rimosse… delle statue!

Servizio di portineria spazio-temporale. Da PKNA 38 Nella nebbia, testi di Alessando Sisti, disegni di Emilio Urbano e Davide Zannetti
Servizio di portineria spazio-temporale. Da PKNA 38 Nella nebbia, testi di Alessando Sisti, disegni di Emilio Urbano e Davide Zannetti

Inoltre, poiché i flussi ergogeo-dinamici vengono captati più facilmente dai grandi edifici verticali (PKNA 8 Silicio), nel momento in cui la torre non esiste più anche i flussi di energia dovrebbero interrompersi e di conseguenza tutto ciò che ne consegue: deformazione del tessuto della realtà, attrito tra piani di stabilità, faglie spazio-temporali… Com’è possibile quindi che all’interno dei sotterranei della torre vi sia un portale per un’altra dimensione?

Probabilmente Artibani, che è riuscito a far ingoiare ai Pkers la scomparsa della microcontrazione con una perfetta cazzabubbola pseudoscientifica, avrà una spiegazione per tutto questo. Magari non è necessaria la presenza di un edificio alto perché ci sia il portale verso la dimensione parallela, oppure in questo caso si tratta di un altro tipo di varco dimensionale.

I Pkers resteranno ad aspettare (tanto non c’è ombra di ragazze…).

Alieni-gargoyle in armatura e mistici monaci tibetani hanno lo stesso scopo: impedire l'immigrazione dalle altre dimensioni
Alieni-gargoyle in armatura e mistici monaci tibetani hanno lo stesso scopo: impedire l’immigrazione dalle altre dimensioni

La nuova casa di PK

Con questo primo episodio, Artibani, Pastrovicchio e Monteduro hanno dimostrato ancora più che con i precedenti che Topolino è una sede più che adeguata per le nuove storie di Pikappa. Non solo propongono ai lettori delle tavole spettacolari senza soffrire le dimensioni delle pagine, ridotte rispetto a quelle del glorioso mensile, ma riescono anche a utilizzare a loro favore la classica scansione della tavola a sei vignette.

La storia, infatti, è divisa nettamente in tre parti. La prima, con il sogno di Paperino, richiama direttamente Potere e potenza proponendo delle vignette quasi identiche a quelle originali della scomparsa della Ducklair Tower in tavole a griglia libera. Anche la sequenza d’azione che conclude l’episodio è narrata allo stesso modo, con la scansione della tavola tipica delle storie di PK.

La sequenza centrale, dove la narrazione è rigorosamente inquadrata nello schema “topoliniano” a sei vignette, risulta così altro rispetto a ciò che la precede e la segue, mostrando la quotidianità di quello che viene narrato. Inoltre il fatto che vi compaiano sia i personaggi del cast classico di Paperopoli, come Qui, Quo, Qua, Zio Paperone, il sindaco e Rockerduck (alla sua prima apparizione sulle pagine di Pikappa), sia Angus Fangus, Camera 9 e Lyla Lay sembra indicare che i due universi sono ormai permeabili, che PK ormai fa parte del Topo.

Un giorno come tanti a Paperopoli
Un giorno come tanti a Paperopoli

È ancora presto per dire se Il raggio nero sarà deludente o ripagherà le aspettative, sempre alte, dei fan. Per ora sembra voler aprire un nuovo filone di storie, non più incentrato sull’invasione evroniana o sui viaggi nel tempo, bensì sugli universi paralleli. Il tema è già stato affrontato in PKNA e ha portato a una delle storie meno riuscite di tutta la serie, con conseguente chiusura del filone narrativo.

Fra tre settimane vedremo se Artibani sarà riuscito a evitare le rapide e a regalarci un’altra ottima storia di Pikappa.

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