Esce finalmente anche in Italia, per Bao Publishing, Appunti di vita – Born to be a larva, il primo volume che raccoglie le disavventure del fumettista francese Boulet (nome d’arte di Gilles Roussel), apparse originariamente sul suo blog – presto tradotto anche in italiano – vero e proprio cult umoristico in patria. Il volume raccoglie le storie pubblicate on line dal luglio 2004 al luglio 2006, già pubblicate in Francia in un primo tomo da Delcourt nel 2008 con il titolo Notes – Born to be a larve (al momento Delcourt ha pubblicato nove volumi).
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Anche per una questione di coerenza, la scelta di Bao di far disegnare a Zerocalcare la prefazione (oltre alla sovracopertina) è quanto mai azzeccata e l’autore italiano dimostra un’esilarante sincerità nel confessare di aver letteralmente copiato il lavoro di Boulet. Naturalmente non è così, ma leggendo le pagine di Appunti di vita si intravedono numerosi punti in comune tra l’opera di Zerocalcare e quella del fumettista francese e, contemporaneamente, anche parecchie differenze. Boulet (che in francese significa “polpetta”) inizia a pubblicare sul blog nel 2004 e le sue storie sono fortemente improntate a una rielaborazione fantasiosa delle proprie vicende quotidiane. Fatti che, solitamente, ognuno di noi vive in maniera anonima, superficiale, quasi con noia ma che, nel caso di Boulet, si trasformano in vicende che spaziano da disavventure tragicomiche a veri e propri viaggi mentali che superano il reale, distorcendolo. Boulet, in sostanza, è un cantore della realtà come specchio di un immaginario fertile che affonda le sue radici nelle icone pop della generazione anni Ottanta. In questo Zerocalcare e Boulet si assomigliano tantissimo: la realtà è continuamente sferzata da visioni che traggono ispirazione da immaginari “altri”, dall’universo dei videogames ai cartoni animati, passando per le serie tv. In questo modo la quotidianità perde quel senso di deprimente ripetitività (che Boulet, per quel che riguarda il suo lavoro, tende a sottolineare in più di un’occasione) per divenire un universo in cui tutto è possibile. La forza dirompente di Boulet (che è la stessa di Zerocalcare) sta nel frantumare la realtà intesa come un blocco granitico di noia e depressione. Non si tratta di creare ad hoc un mondo di fantasia – come ad esempio faceva Moebius – ma di dar vita a una dimensione onirico/fantastica la cui base imprescindibile è quella del quotidiano, del reale.
Boulet, sfruttando in parte anche la tradizione satirica, sa essere molto cinico: critica i colleghi, critica i lettori, critica gli amici. Nel flusso magmatico di idee che emergono da Appunti di vita (e più in generale dal blog) si creano piccole sottosezioni che hanno vita a sé stante, con una sorta di continuity propria. Particolarmente esilarante quella riservata alle dediche per i lettori durante i vari Festival del fumetto, in cui il famigerato padre di Louis perseguita Boulet senza lasciargli tregua. Oppure, la saga dedicata alla famigerata pentola di raclette abbandonata in giardino e ormai trasformatasi in un essere vivente e famelico. La particolarità di Boulet, nonché quello che più mi ha convinto, è la sagacia nel mescolare stili differenti (in questo è assai diverso da Zerocalcare che, a parte qualche eccezione, mantiene uno stile coerente e unico). Dall’acquerello al bianco e nero, persino il character design muta adeguandosi alle singole situazioni e alle specifiche storie. Alla sua capacità artistica si aggiunge quella di abile narratore, capace di sintetizzare in poche tavole umorismo, dramma, emozioni e paure. Come nel breve intermezzo dedicato al viaggio in Corea, in cui riesce a condensare in poche pagine, con estrema sintesi ma senza mai peccare di superficialità, un vortice di emotività e di passioni totalmente condivisibili.
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Come in Ogni maledetto lunedì su due di Zerocalcare il magma di storie, vicende, fatti, fantasie è tenuto insieme da inserti inediti in cui Boulet commenta le singole situazioni mentre cerca di fare ordine per la pubblicazione del libro che state sfogliando. Questo permette ad Appunti di vita di non soffrire dell’”effetto Frankenstein”, come lo chiama Boulet, ossia un’opera informe e con scarsa coerenza, rendendo la lettura ancor più piacevole di quanto già non lo fosse. E lo stupore assume un significato ancora più stratificato se si pensa, come suggerisce lo stesso autore, che tutto quello che avete appena letto, per cui vi siete appassionati, avete riso o vi siete emozionati sono “solo” ricordi. Come lo sono i miei o i tuoi, caro lettore. E così, all’improvviso, ogni vita può diventare la fonte per incredibili disavventure dal potere immaginifico.
Appunti di vita – 1. Born to be a larva
di Boulet
Bao Publishing, 2015
208 pagine, 18,00 €