Per la rubrica Lo scaffale di…, a presentarci le sue letture più recenti, abbiamo con noi Squaz, al secolo Pasquale Todisco, autore di Minus Habens e Dimmi la verità (entrambi pubblicati per Grrrzetic) e del recente L’eredità (Grrrz). Sue storie brevi sono inoltre apparse su riviste come Linus, Internazionale e XL.
Madman Vol. 2, di Mike Allred (Panini Comics)
La cosa che più mi piace di Madman, e che mi dà sollievo, è il fatto che la sua lettura mi distolga puntualmente dalle mie aspettative rispetto a ciò che un fumetto per adulti dovrebbe essere. In più è divertente e ottimamente disegnato.
C’è una certa felicità di fondo nelle sue storie, una gioia tutta pop nella quale mi riconosco molto. Poi c’è anche tanta cultura made in USA che invece mi appartiene poco, o solo di rimando. Diciamo che se i fumetti fossero tutti così me ne stuferei presto, ma se non ci fosse Madman sarebbe davvero un mondo triste.
Mark Twain’s Autobiography 1910-2010, di Michael Kupperman (Fantagraphics Books)
Già il titolo dice tutto. E il gusto del paradosso in Kupperman è solo uno dei motivi per cui lo ammiro tanto. Qui poi si confronta con la figura di Mark Twain e lo fa con assoluta naturalezza, come se si trattasse di un amico di famiglia, entrando in risonanza con la sua leggendaria ironia.
A voler essere rigorosi, questo libro è uno strano incrocio tra fumetto e libro illustrato più che un fumetto in senso stretto. Ma non sono mai stato rigoroso in vita mia, non vedo perché dovrei cominciare adesso!
Defragment, di AKAb (Blu Gallery)
E a proposito di rigore, di mancanza di rigore, di fili del discorso, di trame e di memoria, ecco il “nero gioiello” di Akab. Il libro che avrei voluto fare io stesso se fossi stato più sincero e più coraggioso. Cioè, se fossi stato Akab. Invece l’ha fatto lui e ha fatto bene, perché questo catalogo della sua omonima mostra alla Blu Gallery di Bologna è uno dei fumetti più intensi, sofferti e sorprendenti che abbia letto ultimamente. Una lettura che è anche, finalmente, un’esperienza.
Per me, il miglior libro del 2018, di sicuro.
Poco Raccomandabile, di Cloé Cruchaudet (Coconino Press)
Questo libro l’ho comprato per regalarlo alla mia compagna e, quando l’ha letto, mi ha chiesto preoccupata: «Perché mi hai regalato proprio questo?» Solo dopo averlo letto anch’io, ho capito perché.
A parte la questione di “genere”, qui c’è un’ansia di vita e di libertà davvero dolorosa. E però, allo stesso tempo, meravigliosa. Una storia bellissima, raccontata alla grande, e con alcune sequenze da antologia del fumetto.
Memorabile.
P.s.: Perché le ho regalato proprio questo?
La biblioteca di Hellboy vol. 2, di Mike Mignola (Magic Press)
Perché sì. Perché ho voluto concedermi il lusso di comprare ‘sto volumone pesantissimo, tutto nero con le scritte in oro fuso, che farà crollare lo scaffale ma io sarò contento lo stesso. E perché quando vedi i disegni di Mignola pensi sempre: «Be’, così è facile». E invece no.