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Il concept design di Indiana Jones realizzato da Jim Steranko

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Jim Steranko è considerato un autore leggendario all’interno del mondo del fumetto, pur con una produzione decisamente limitata, soprattutto se paragonata a quella di altri disegnatori suoi contemporanei della Silver Age. Dopo aver iniziato a lavorare nel 1957 su testate supereroistiche minori, approdò infatti in Marvel Comics nel 1966, dove raggiunse subito l’apice con un breve ciclo di racconti da lui scritti e disegnati con protagonista Nick Fury, il capo dello S.H.I.E.L.D., ovvero l’agenzia di spionaggio più importante dell’universo narrativo della Casa delle Idee. Steranko sfruttò il successo di James Bond e convinse i lettori con la sua ingegnosa inventiva – a lui si devono molti elementi narrativi e congegni futuristici ancora oggi tipici dello S.H.I.E.L.D., sia nei fumetti che nei film dei Marvel Studios – e con il suo peculiare stile di disegno, che integrava la pop art e altre avanguardie artistiche psichedeliche allora in voga con il tipico stile Marvel.

Dopo aver abbandonato le pagine di Nick Fury: Agent of S.H.I.E.L.D., i lavori di Steranko iniziarono a farsi più sporadici e a limitarsi a illustrazioni per copertine pulp o poco più – tra il raffinato adattamento a fumetti del film Atmosfera Zero.

L’autore, però, nel corso degli anni lavorò anche nel settore cinematografico, realizzando bozzetti per locandine e concept design. Tra questi – come riporta Brian Cronin all’interno della rubrica Comic Book Legends Revealed del portale CBR – anche quello di Indiana Jones per il film I predatori dell’arca perduta del 1981, prodotto da George Lucas e diretto da Steven Spielberg.

Di seguito, i disegni realizzati da Steranko per conto di Lucas, in cui si può facilmente notare il suo tipico gusto per la composizione.

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Gli elementi principali del look di Indiana Jones erano già tutti presenti: i pantaloni color cachi, il cinturone per la pistola, la frusta e una giacca di pelle simile a quella indossata sempre anche da Lucas stesso. Secondo Steranko, la cintura diagonale modello Sam Browne e il cappello fedora furono in particolare sue aggiunte. Inoltre, come raccontato dalle pagine virtuali di Empire, il disegnatore cercò di ricreare quello che secondo lui era il classico approccio alla Spielberg: «un immaginario avvincente e spesso dinamico sempre al servizio della narrazione.»

Questi disegni furono realizzati prima dell’ingresso nel cast di Harrison Ford – e prima ancora di Tom Selleck, che fu costretto a rinunciare al ruolo di Indiana Jones a causa degli impegni con la serie TV Magnum P.I. – così sempre Lucas suggerì a Steranko di guardare all’Humphrey Bogart di Il tesoro della Sierra Madre (film del 1948 diretto da John Houston), come è evidente in particolare nel secondo disegno. Il creatore di Guerre stellari inviò al disegnatore la foto di due illustrazioni da questi realizzate nel 1976 per la fanzine Lone Star Fictioneer e riportate di seguito.

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Dunque, il concept design del personaggio fu sì realizzato da Steranko, ma sotto la decisa guida di Lucas. A proposito della paternità di Indiana Jones, però, lo stesso Steranko, all’epoca dell’uscita del film delle sale, rilasciò una dichiarazione a un quotidiano locale:

«Quando le illustrazioni furono commissionate, il casting del film non era ancora stato effettuato. Le caratteristiche facciali di Indy furono lasciate a me, e io optai per un viso ruvido, rugoso, scavato dalle intemperie e deciso… Il risultato non era a quanto pare troppo lontano da quello che Steven e George stavano cercando, visto che Harrison Ford sembra quasi esattamente la figura delle illustrazioni.»

Al di là di chi sia stato a creare cosa, guardando le illustrazioni di Steranko, di certo non è sbagliato affermare come i suoi disegni abbiano contribuito a determinare la giusta atmosfera della pellicola che ne sarebbe derivata. Tra l’altro, è curioso notare come l’autore abbia affermato di non averne letto la sceneggiatura, prima di realizzarli. Tutto il suo lavoro fu basato invece su una conversazione avvenuta una sera a cena.

Lucas e Spielberg furono talmente impressionati dal lavoro svolto che gli proposero di realizzare altre cinquanta illustrazioni, in modo da raffigurare fondamentalmente le scene principali del film. Steranko però dovette rifiutare a causa dei tempi stretti di lavorazione (avrebbe dovuto realizzarne una al giorno per cinquanta giorni, in un periodo già carico di lavoro), nonostante le insistenze di Spielberg, che arrivò a posticipargli la scadenza. Forse il rifiuto a quest’ultimo costituisce proprio il motivo principale per cui Steranko non ha mai ricevuto il giusto riconoscimento per il contributo alla creazione di Indiana Jones e del suo mondo. Come da lui dichiarato in seguito, infatti, era «dispiaciuto di doverlo deludere, e non si vuol mai deludere Spielberg.»

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