Fra la sera del 2 e il giorno del 3 dicembre 2014, Zerocalcare ha dipinto un murale di 40 metri quadrati nei pressi dell’uscita della metropolitana di Rebibbia, quartiere di Roma dove risiede. L’evento è stato organizzato in collaborazione con l’ATAC e Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria che viene inaugurata oggi nella zona EUR della capitale.
Il mammut raffigurato nell’illustrazione del murale è un animale che Zerocalcare usa spesso nei suoi racconti quando parla di Rebibbia. All’origine di questa citazione ci sarebbero i reperti archeologici rinvenuti nell’area di Casal de’ Pazzi, dove negli anni Ottanta furono scoperte diverse zanne dell’antico animale. Per Zerocalcare, il mammut è un elemento d’orgoglio della comunità da contrapporre al famoso carcere.
Il disegno è accompagnato dalla scritta: «Welcome to Rebibbia. Fettuccia di paradiso stretta tra la Tiburtina e la Nomentana, terra di Mammuth, tute acetate, corpi reclusi e cuori grandi. Qui ci manca tutto, non ci serve niente».
Raccontando l’idea dietro il murale, l’autore di La profezia dell’armadillo, Un polpo alla gola, Ogni maledetto lunedì su due e Dimentica il mio nome, ha spiegato: «Roma non è una sola città: sono tante città diverse. Questo disegno dovrebbe essere una sorta di benvenuto a chi arriva a Rebibbia. Alla fine questo murales sarà di 7 metri per 5 e mi terrorizza. È in assoluto la roba più grossa su cui abbia mai lavorato! Io in genere disegno su fogli A4 o A3 e ho provato a realizzare delle cose murali ma alte al massimo un metro, gestibili a occhio nudo».
Di seguito, il murale completato e il disegno originale su cui è basato.
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