Nel Development hell, termine per indicare lo stallo creativo in cui si ritrovano molte produzioni hollywoodiane, sono finiti i film più disparati. Le pellicole tratte dai fumetti in particolare sembrano inclini a finire nel limbo dello sviluppo perenne. Alcuni di questi film non hanno visto la luce per problemi di sceneggiatura o di diritti (purtroppo), altri, alla fine, ce l’hanno fatta. Purtroppo.
Ecco i dieci casi più eclatanti di adattamenti mai realizzati.
1 – Silver Surfer
Negli anni Ottanta, molto prima di I Fantastici 4 e Silver Surfer, il surfista d’argento sarebbe dovuto apparire in un lungometraggio a lui dedicato. Vennero realizzati dei disegni preliminari, Lee Kramer fu appuntato come produttore e Olivia Newton-John – all’epoca fidanzata di Kramer – fu approcciata per un ruolo non specificato. «Faremo un film dalla portata epica, un po’ come 2001: Odissea nello spazio, con quel tipo di colonna sonora ma con del rock and roll contemporaneo» ebbe a dire Kramer. «Silver Surfer potrebbe avere una fanfara tutta sua realizzata con un migliaio di chitarre elettriche». Per comporre la colonna sonora il produttore aveva in mente Paul McCartney, i cui legali riferirono a Kramer che il cantautore era interessato al progetto, ma avrebbe avuto bisogno di più dettagli e, possibilmente, di qualche spezzone del film da visionare. Tutto quello che resta della pellicola, invece, è un concept art fotografico.
2 – Superman: Flyby
I tentativi di adattare Superman per il grande schermo sono forse in quantità maggiore rispetto a ogni altra proprietà intellettuale. Da Superman V diretto da Albert Pyun a Superman Reborn, poi diventato il Superman Lives di Tim Burton, la cui produzione è oggetto dell’atteso documentario The Death of “Superman Lives”: What Happened? ed è stata raccontata con dovizia di particolari da Kevin Smith, fino al Batman vs. Superman di Wolfgang Petersen.
Il più interessante, tra i progetti abortiti, è Superman: Flyby. Scritto da J.J. Abrams, il film avrebbe dovuto avere al proprio centro una guerra civile tra Jor-El e il fratello Kata-Zor. Il primo sarebbe stato imprigionato e si sarebbe suicidato, non prima di aver mandato il figlio sulla Terra. Qui, poi, sarebbero state narrate le origini del supereroe, con una variante: Lex Luthor sarebbe dovuto essere un agente governativo ossessionato dai fenomeni paranormali. Anni più tardi, il figlio di Kata-Zor, Ty-Zor, e altre tre Kryptoniani sarebbero scesi sulla Terra e avrebbero ucciso Superman. Kal-El sarebbe finito nel paradiso di Krypton, incontrando il padre, e rinato per sconfiggere gli antagonisti.
Brett Ratner avrebbe dovuto dirigere il film ma abbandonò la produzione nel 2003 dopo i ritardi dovuti al casting e alle liti con il produttore Jon Peters. Ratner venne sostituito da McG (Charlie’s Angels), che già aveva abbandonato Batman vs. Superman, il quale commissionò una riscrittura del copione e filmò alcuni provini. La Warner Bros. pianificò le riprese in Australia, ma il regista si oppose perché «non si può catturare il cuore dell’America in un altro continente». La realtà? Aveva paura di volare. Il rimpiazzo di McG, Bryan Singer, salì a bordo nel 2004 e finì col produrre Superman Returns.
3 – Batman: Year One
Come Superman, anche Batman è stato oggetto di molte sceneggiature mai concretizzatesi. Da Batman Triumphant (con Joel Schumacher di nuovo alla regia e, si vociferava all’epoca, Madonna nel ruolo di Harley Quinn) a Batman: DarKnight, in cui lo Spaventapasseri è un uomo nato senza il senso del tatto, simile quindi a un pupazzo di paglia, fino a una versione dal vivo della serie Batman Beyond; tutti i progetti avevano in comune l’idea di proseguire la linea narrativa della saga, che però non stava più incontrando i favori del pubblico. Fu solo quando Tom Lassally, responsabile della sezione sviluppo cinematografico, lasciò la Warner che le cose cambiarono. Il suo rimpiazzo, Jeff Robinov, procedette a un drastico cambio di rotta: ricominciare con un approccio fresco e giovane e guardare ai fumetti come fonte d’ispirazione primaria.
Con l’idea di adattare Batman: Anno uno, il lavoro seminale di Frank Miller e David Mazzucchelli, i dirigenti chiesero all’allora nuova promessa del cinema indipendente, Darren Aronofsky di illustrare le proprie idee per il franchise. «Dissi loro che volevo Clint Eastwood come un attempato Batman e che avrei girato in esterni, a Tokyo, spacciandola per Gotham», rivelò il regista pochi anni più tardi. Intrigati dalla sua visione, i responsabili diedero il via libera per lo sviluppo. La sceneggiatura, scritta insieme a Frank Miller (i due avevano già lavorato a un adattamento fallito di Ronin), si discostava notevolmente dal materiale di partenza: Bruce, dopo la morte dei genitori, vive con Big Al, un meccanico che lo alleva come un figlio. Dopo la morte di Al, Bruce è accudito dal figlio, Little Al, il quale funge da tutore e maestro per il giovane; il simbolo del pipistrello deriva dall’anello del padre di Bruce, le cui iniziali, TW, intersecate tra di loro vengono impresse sulla carne dei criminali che Bruce picchia senza pietà. Gordon è un poliziotto onesto, ma psicologicamente provato (la sua scena d’apertura lo vede seduto in un bagno a meditare il proprio suicidio) e Selina Kyle è la proprietaria di un bordello.
I produttori, man mano che il progetto prendeva forma, capirono che la visione di Aronofsky non era quella che avevano in mente e che il risultato finale si apprestava a essere fin troppo cupo per i loro standard. Chiesero prima ai fratelli Wachowski e poi a Joss Whedon di elaborare un nuovo trattamento da sottoporre al regista. Aronofsky rifiutò ogni modifica. I dirigenti, senza pensarci due volte, smantellarono gli uffici nel giugno 2002 e chiusero la produzione.
4 – Elektra Assassin
Prima di apparire nel fallimentare Daredevil, Elektra sarebbe dovuta essere la protagonista di un film diretto da Oliver Stone. Il regista avrebbe voluto adattare la miniserie di Frank Miller e Bill Sienkiewicz Elektra: Assassin e i lavori di sviluppo erano in una fase talmente avanzata che, nel 1994, il press kit di Assassini nati confermava il titolo del film e la fonte d’ispirazione del cineasta.
La storia avrebbe visto Elektra contesa tra due fuochi, da una parte la Guerra contro il clan della Mano, dall’altro la fuga dallo S.H.I.E.L.D. e l’attrice Gabrielle Reece, secondo alcune fonti, sarebbe stata la scelta di Stone per interpretare la ninja. I problemi di diritti (il personaggio era parte del pacchetto acquistato dalla 20th Century Fox) fermarono il progetto e i fan dovettero aspettare diversi anni prima di vedere un film a lei dedicato. Quelli che speravano in un buon film, ancora stanno aspettando.
5 – Justice League: Mortal
Prima della versione di Zack Snyder, la Justice League sarebbe dovuta essere protagonista di un film diretto da George Miller, intitolato Justice League: Mortal. Nel 2007, Kieran e Michele Mulroney (Sherlock Holmes – Gioco di ombre) vennero assoldati per scrivere una sceneggiatura che ottenne pareri positivi dallo studio. Barrie M. Osborne (Matrix, Il signore degli anelli) avrebbe dovuto produrre la pellicola e, con un budget di 220 milioni di dollari, il film era pronto per entrare in pre-produzione nella primavera del 2008. Il cast principale era già stato scelto e comprendeva D.J. Cotrona (Superman), Arnie Hammer (Batman), Megan Gale (Wonder Woman), Adam Brody (Flash) e Common (Lanterna Verde); Miller era pronto a girare, se non fosse che, prima, lo sciopero degli sceneggiatori e poi la marcia indietro dell’Australia, che voleva rinegoziare il credito d’imposta promesso alla Warner, rallentarono la produzione.
Alla fine, i dirigenti decisero di adottare una tecnica simile a quella utilizzata dalla Marvel per The Avengers: distribuire ogni anno un film dedicato a un singolo personaggio, per poi culminare con il lungometraggio della Justice League. Il piano si concretizzò in un nulla di fatto, a causa dell’insuccesso di Green Lantern.
6 – La Wonder Woman di Joss Whedon
Prima dei suoi successi in casa Marvel, Joss Whedon era uno sceneggiatore che faticava a realizzare qualsiasi progetto avesse tra le mani. E quelli a cui prendeva parte spesso venivano disconosciuti dall’autore. Forte del successo di Buffy l’ammazzavampiri, a Whedon venne affidato l’adattamento di Wonder Woman, in sviluppo dal 1996, quando Ivan Reitman venne annunciato come produttore e possibile regista. Whedon firmò per dirigere e scrivere il film nel 2005, ma il copione faticava a prendere forma.
L’anno successivo, il regista spiegò così i ritardi: «Le origini di Wonder Woman sono grandiose, ma per il resto non c’è niente che sembri azzeccato al 100%, non c’è un storia canonica a cui fare riferimento. Te la costruisci man mano che scrivi la sceneggiatura ma devi far sembrare che tu abbia attinto da racconti di sessant’anni fa. Per me non è mai stato un problema il tema del film o chi Wonder Woman sia. Il problema è la storia in sé». I gravi problemi a livello creativo («Nei due anni in cui ci ho lavorato non ho uno mai scritto una vera sceneggiatura, ero sempre fermo al soggetto») si sommarono a quelli dirigenziali. Whedon e i produttori avevano visioni diverse e, in fin dei conti, quest’ultimi non erano poi così convinti del progetto; l’autore abbandonò il film nel 2007.
7 – Lo Spider-Man di James Cameron
La storia cinematografica di Spider-Man è una delle più intricate vicende a sfondo hollywodiano che vi capiterà di leggere (non a caso, ci abbiamo dedicato un articolo, anzi due). Di tutte le versioni mai realizzate, quella di James Cameron si merita lo slot.
Dopo il tentativo fallimentare da parte della Cannon Films (i boss Menahem Golan e Yoram Globus comprarono i diritti credendo che il personaggio si sarebbe letteralmente trasformato in un ragno gigante e istruirono gli sceneggiatori in tal senso), Spider-Man passa alla 21st Century Film, fondata dal fuoriuscito Golan dopo la scalata della Cannon da parte di Giancarlo Parretti. Alla ricerca di finanziamenti, Golan vende i diritti televisivi alla Viacom, quelli per l’home video alla Columbia e quelli cinematografici alla Carolco.
Quest’ultima inizia a intromettersi nella produzione, coinvolge James Cameron, che sottopone lo stesso identico copione scritto anni prima per la Cannon cambiandoci solo la data. Il regista propone Arnold Schwarzenegger per la parte del Dr. Octopus. Mesi più tardi, Cameron consegna uno scriptment (che potete leggere qui), un misto tra un copione e un trattamento, con parti di dialogo, immagini e prosa.
Mischiando elementi delle precedenti sceneggiature (i lanciaragnatele organici, gli incubi di Peter modellati su Le metamorfosi di Kafka) con aggiunte ex-novo, l’autore crea una storia che si discosta di molto dal fumetto. C’è un alto tasso di profanità e sesso, Electro è un uomo d’affari paragonato a Donald Trump e, insieme a Sandman, vuole che Spider-Man si unisca nel loro club di superamici coi superpoteri.
Fioccano le cause legali: la Carolco alla Viacom e alla Columbia per ottenere i rimanenti diritti di distribuzione, la 20th Century Fox a Cameron per aver preso parte a un progetto esterno durante la tenuta del contratto in esclusiva con la Fox, la Marvel alla 21st Century per riottenere i diritti, la MGM, che nel frattempo ha acquistato i cespiti della 21st Century, alla Marvel; il film rimane impigliato nelle beghe da tribunale e la situazione si sblocca solo alla fine degli anni novanta, quando Spider-Man passa alla Columbia.
8 – She-Hulk
Sì, dovevano fare un film su She-Hulk. Sì, Brigitte Neilsen aveva già posato per uno scatto promozionale. E, sì, erano gli anni Novanta.
9 – Spider-Man 4
Il film entrò in fase di sviluppo nel 2008. Sam Raimi e il resto del cast erano già a bordo, con l’idea di girare questo e un ulteriore episodio senza soluzione di continuità (Raimi affermerà in seguito che l’ipotesi di due film girati insieme sarebbe stata riservata a Spider-Man 5 e 6). James Vanderbilt firmò la prima bozza della sceneggiatura, poi rimaneggiata da David Lindsay-Abaire e Gary Ross. La storia avrebbe introdotto Lizard, l’Avvoltoio e Felicia Hardy (la Gatta Nera, anche se a un certo punto si pensò di farla diventare la versione femminile dell’Avvoltoio). John Malkovich avrebbe dovuto interpretare l’Avvoltoio, mentre il ruolo di Felicia sarebbe andato a Anne Hathaway.
Problemi di scadenze (la data d’uscita era fissata al 6 maggio 2011, lasciando, secondo il regista, troppo poco tempo per una lavorazione a modo) e di sceneggiatura fecero crollare il film. Raimi disse addio e ai produttori non rimase che una soluzione: il reboot.
10 – Il Daredevil di Joe Carnahan
Nel 2012, in un disperato tentativo dell’ultim’ora per non far scadere i diritti per il personaggio, la 20th Century Fox affidò il reboot di Daredevil a Joe Carnahan (Smokin’ Aces, The A-Team, The Grey). «Quello che la gente non sa è che i produttori mi hanno chiamato molto tardi» confidò Carnahan. «C’era questo copione che mi hanno fatto leggere e aveva delle bellissime scene d’azione, ma il resto non aggiungeva nulla al personaggio».
Il regista propose allora una trilogia ambientata nel 1973, nel 1979 e nel 1985 e in cui ogni film era una rappresentazione culturale del periodo: «Avrei usato la musica per simbolizzare questi cambiamenti, con del rock classico per il primo film, il punk per il secondo e la New Wave per il terzo». Nel frattempo, la Fox fece un’offerta alla Marvel per posticipare la scadenza dei diritti e permettere a Carnahan di riscrivere la sceneggiatura. «Ma la Marvel rivoleva il personaggio e così avvenne. Non li biasimo». Tutto finì in un nulla di fatto, ma la visione di Carnahan del personaggio è sopravvissuta nella presentazione che il regista aveva realizzato per illustrare le sue idee sul tono dei film.
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