Per la nostra rubrica Lo scaffale di…, abbiamo chiesto a Francesco Guarnaccia (del collettivo Mammaiuto e autore di From Here to Eternity, la cui edizione cartacea è stata presentata alla recente Lucca Comics) di raccontarci le sue letture più recenti.
FBP – Federal Bureau of Physics vol. 1, di Simon Oliver e Robbi Rodriguez (Vertigo/Lion Comics, 2014)
Questo è uno di quei casi in cui giudico un libro dalla copertina. E decido di prenderlo. Strani ammennicoli tecnologici e un rosa tamarro che fa male ai bulbi oculari. A casa lo apro, e il volume non tradisce le aspettative. Disegni fighissimi e colori stilosi. La storia sembra uno strano mix di Fringe, Hellboy, Atomic Robo e i Ghostbusters. In alcuni luoghi si verificano misteriose alterazioni della realtà: dilatazioni temporali, inversioni di gravità eccetera. Un ente governativo è incaricato di risolverli. Delle specie di “pompieri della fisica” che si giostrano fra emergenze, intrighi politici e storie personali. Aspetto il secondo volume fortissimo.
Perkeros, di J. P. Ahonen e K. P. Alare (Panini Comics, 2014)
Se Scott Pilgrim fosse nato in Finlandia avrebbe sicuramente suonato nei Perkeros, sfigatissima band metallara con un orso come battarista e un vecchio hippie bassista e un kebabbaro cantante. Ma Scott Pilgrim è canadese, e quindi alla chitarra e nel ruolo di protagonista troviamo Akseli, perfezionista musicale e pessimo fidanzato. Un realismo magico dal sapore molto nordico, in cui la routine viene sconvolta da presenze malvagie, come ad esempio gli hipster. Disegni molto dinamici e godibili, ma un po’ già visti. La colorazione, invece, una bomba.
Adventures of a Japanese Business Man, di José Domingo (Nobrow Press, 2013)
Che cosa unica nel suo genere è questa. Partiamo dal formato, uno dei cartonati più grandi, ciccioni e pesanti che vi capiterà di tenere in mano. Una bella copertina, un retro ancora più bello. In questo libro le parole si spendono solo per le introduzioni, le postfazioni e le onomatopee. Tutto il resto è una griglia immutabile, 4 eleganti vignette per pagina, telecamera fissa e al centro quasi sempre lui: il nostro anonimo uomo d’affari giapponese. Un piano sequenza ininterrotto, delle regole rigidissime che l’autore si dà per avere la possibilità di raccontare TUTTO. Il viaggio del povero businessman orientale è un’enciclopedia di sfighe, situazioni e citazioni. Un vero e proprio coloratissimo trip dove è divertente vedere cosa succede al protagonista, ma è ancora più bello distogliere lo sguardo dal centro della vigetta e scoprire le mille altre cose che succedono sullo sfondo.
X-Statix Collection vol. 1, di Peter Milligan e Mike Allred (Marvel Comics/Panini Comics, 2012)
Prima di parlare di questi volumi devo premettere che sono un totale estraneo in casa Marvel: non sono mai riuscito ad appassionarmi ad una saga tradizionale. Tranne che a questa. Ma c’è anche da dire che questa, probabilmente, non è una saga tradizionale. Un Mike Allred ai disegni, che tanto sappiamo già che fa le cose super, e un Peter Milligan alla scrittura, che invece sorprende sbattendo in faccia un supergruppo di mutanti corrotto e molto “umano”. Da grandi poteri non derivano grandi responsabilità ma grandi bigliettoni, e un sacco di morti!
B comics – Fucilate a strisce, di Aa.Vv. (a cura di Maurizio Ceccato, IFIX, 2014)
Uno degli antologici che più mi hanno colpito a Lucca Comics, nel padiglione Self Area. Un libro gigante, anzi no, un pacchetto di Marlboro gigante, e pieno di fumetti giganti. Stampato da Dio e ad un prezzo da battaglia. Dentro c’è della roba che se utilizzo di nuovo la parola “gigante” mi denunciano, ma andrebbe proprio usata. C’è Matteo Berton, che voleva fare solo un fumetto e invece ha fatto 16 pagine di illustrazioni sequenziali e noi lo ringraziamo tanto; c’è Ale Martoz che fa i fumetti al laser e finisci di leggerli che hai la faccia bruciata e noi lo ringraziamo tanto; c’è Simone Angelini che fa una storia di fantascienza che più che strizzare l’occhiolino alle storie di Bonvi e Cavazzano e Douglas Adams, ci ha proprio dei rapporti sessuali, e noi lo ringraziamo tanto. E ci sono tutti gli altri, che non mi ricordo come si chiamano ma indovinate un po’…? Si, ringrazio tanto anche loro. (Qui un’anteprima del volume)