Questa settimana, per la rubrica #tavolidadisegno, siamo entrati nello studio di Nicolò Pellizzon, autore di Lezioni di Anatomia (GrrrZetic, 2012) e de Gli Amari Consigli, pubblicato la settimana scorsa da Bao Publishing.
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Quali sono i progetti a cui stai lavorando attualmente?
In questi giorni sto lavorando ai progetti per i prossimi libri. Nelle mie intenzioni saranno libri per ragazzi (ma anche per adulti) dai 15-16 anni. Poi riprenderò con la storia per Dylan Dog. Ho appena finito una storia breve per la nuova antologia di Teiera, Waiting Rooms, sui luoghi d’attesa e un’altra per Work di Delebile.
Quali sono gli strumenti che usi per disegnare?
Uso Manga studio per le matite, e poi le stampo in azzurro su un foglio da disegno A3 che inchiostro con un pennello winsor & Newton serie 7. E’ il metodo più veloce e senza preoccupazioni, se poi fa schifo il risultato posso sempre ristampare le matite. Riesco a fare 3 pagine al giorno così, quando spengo la vita dalle 8 alle 18.
C’è qualche abitudine che ami predisporre prima di metterti a disegnare?
Di solito non faccio nulla perché voglio iniziare a lavorare subito, penso sia un problema psicologico. Nei giorni più tranquilli guardo il video fissa del momento (per me). In quelli più diligenti faccio degli esercizi per la schiena oppure maltratto un po’ la mia gatta. In quelli più pigri accendo un paio di incensi, metto le cuffie ed entro in uno stato di torpore.
Quali sono i tuoi autori di riferimento?
In questo momento sopratutto disegnatori giapponesi, Suehiro Maruo, Masakatsu Katsura, Rumiko Takahashi, più per la composizione che per il disegno in sé. Poi penso spesso a come risolverebbero alcuni disegni Bastien Vivés, Mike Mignola e David B.
Un Barbapapà!
Lo tenevo sul monitor del computer e l’ho inserito in una scena del libro nuovo, da piccolo ero fissato con i Barbapapà!
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