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“O’ Diavolo”, il noir secondo Francesco Di Bella

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Negli anni Novanta Napoli è stata una fucina sorprendente di talenti musicali, che brulicavano ai margini, dai centri sociali (come l’Officina99) alle periferie del capoluogo partenopeo. Una possibile, quanto banale, trimurti sarebbe rappresentata dai 99 Posse di Luca “O Zulu” Persico, dagli Almamegretta di Gennaro “Raiz” Della Volpe e dai 24 Grana di Francesco “O’Cardillo” Di Bella.

Questi ultimi, dopo una lunga carriera conclusasi nel 2011 con un disco prodotto nientepopodimeno che da Steve Albini all’Electric Studio, non hanno mai compiuto il ‘salto’ che li avrebbe potuti condurre al grande pubblico, nonostante l’impegno e la tenacia dimostrata in interminabili tour in giro per l’Europa (anche in Giappone) o con produzioni sempre più raffinate e mutevoli.

Il loro suono – una mistura tipicamente partenopea di dub, reggae ed elettronica lo-fi – aveva come centro focale la figura evanescente e poetica di Di Bella. Dopo la conclusione dell’avventura con i 24 Grana, il cantautore ha continuato il suo percorso artistico con una serie di progetti.

O’ Diavolo (La Canzonetta Record, 2018) è il suo ultimo disco, articolato tra il passato e il presente. Fa capolino il dub, così come lo spettro di una napoletanità sofferente e romantica (Canzone ‘e carcerate), ma il suono vira verso un folk-rock maturo, che si concede incursioni in territori più leggeri (Stella Nera). Grazie a Luca Scornaienchi e Luca Ralli, Di Bella ha cercato di condensare la sua musica in un libro a fumetti dall’omonimo titolo ‘O Diavolo, pubblicato dall’editore Round Robin.

Negli anni diversi cantautori (e non solo) hanno cercato di approcciarsi al mondo del fumetto, producendo opere trascurabili e/o contingenti. Pensiamo a Come le strisce che lasciano gli aerei (Coconino Press, 2012) di Vasco Brondi e Andrea Bruno o La Distanza (Bao Publishing, 2015) di Colapesce e Baronciani. ‘O Diavolo di Di Bella, purtroppo, non compie alcun passo avanti rispetto a quest’ultimi: è un racconto minimo, caratterizzato da una scrittura non particolarmente ispirata, che alterna momenti e atmosfere a volte più vicini a uno storyboard che a un fumetto.

La vocazione all’illustrazione e al racconto per immagini di Ralli emergono tanto nelle tavole a matita (alcune appena abbozzate) quanto in quelle dove il tratto si fa più marcato e definito, simile a certe cose del Mazzucchelli di Rubber Blanket. Ma la vicinanza si ferma qui: il segno di Ralli non trova una strada chiara, e sembra perdersi qua e là in varianti un po’ (troppo) incerte e incoerenti.

Di Bella racconta di un’artista chiuso in una camera d’albergo durante la notte di Natale. A fargli compagnia – per così dire – c’è l’ispettore Calabria, impegnato in un interrogatorio estenuante, utile a far emergere gli eventi legati ad un’insolita compagnia teatrale di cui il protagonista fa parte.

O’ Diavolo è una novella che comincia come un noir e procede come un apologo fiabesco sulle tentazioni del successo, concentrandosi sul dialogo tra un poliziotto e il sospettato di un omicidio. Durante la lettura, fatta di elisioni, salti e continui flashback, l’impressione è che la storia raccontata da Di Bella avrebbe potuto germinare maggiormente, configurandosi come un vero e proprio noir e lasciando sullo sfondo l’apologo sulla tentazione e sul male.

Il tentativo di creare una eco, se non un pendant narrativo dell’album musicale – il progetto nasce per fortuna non come adattamento, ma come libera ‘espansione’ e interpretazione di una canzone – non mostra una maturità tale da creare una vera sintonia con la poetica del bravo cantautore, fondata su immagini, suggestioni e squarci luminosi, ma in sé spesso poco incline al racconto.

Il libro si chiude con una serie di illustrazioni firmate da autori più o meno noti della scena italiana a corredo dei testi delle canzoni che compongono la tracklist dell’ultimo lavoro di Di Bella, di cui consiglio vivamente l’ascolto, soprattutto della stupenda e onirica Rub-A-Dub Style.

O’ Diavolo
di Francesco Di Bella, Luca Scornaienchi, Luca Ralli
Round Robin, giugno 2019
brossura, 106. pp., bianco e nero
15,00 €

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