Bruce Sterling, uno dei padri del cyberpunk, autore dei romanzi Oceano e La matrice spezzata e della seminale antologia Mirrorshades, è ospite di Lucca Comics & Games 2019. Durante la conferenza stampa, lo scrittore ha parlato anche del suo rapporto con i fumetti. Un argomento sul quale lo scrittore si esprime raramente, ma che gli ha dato occasione di mostrare un autentico interesse e passione.
«Non ho mai scritto fumetti, ma conosco molte persone che lo fanno, e i due con cui sono più intimo sono Warren Ellis e Neil Gaiman» ha affermato Sterling. «La cosa che mi interessa di loro è che sono costantemente creativi e hanno un interesse continuo per altre forme di media oltre al fumetto. Lavorano entrambi in televisione e cinema, ma fanno anche cose strane ed esperimenti con i social media.»
Lo scrittore ha poi continuato raccontando un singolare aneddoto: «Warren Ellis è stato colui che mi ha convinto a mettere le mie foto su Internet, su Flickr, tanti anni fa, e senza Warren dubito che avrei mai compiuto quel passo, ma ora grazie a lui ho un archivio di 30.000 foto».
Per quanto riguarda invece Gaiman, da lui conosciuto circa 25 anni fa, per Bruce Sterling è interessante «come abbia lavorato metodicamente per diventare uno showrunner per Netflix e la televisione: è stato come vedere un attore che diventa un regista. Anche se non sono un fumettista, mi considero in debito verso entrambi, per come sono riusciti a diversificare le loro emanazioni creative e a stimolare la mia, di creatività».
«Leggo regolarmente la newsletter di Ellis, che ha anche scritto la prefazione del mio ultimo libro, e la raccomando perché mi informa su notizie che non scoprirei altrove» ha poi chiosato Sterling. «Essere nell’orbita di Warren Ellis è una cosa davvero utile, e conosco molti colleghi che lo seguono seriamente.»
Parlando del tema del festival – Becoming Human – lo scrittore ha invece spiegato che «noi del cyberpunk trattiamo il post-umano da 40 anni e intanto la tecnologia è progredita. Tradizionalmente ci sono la nanotecnologia, l’intelligenza artificiale, la robotica che può essere implementata nel corpo umano e poi le implementazioni biologiche. La paura della nanotecnologia ora è un retaggio del passato, mentre l’intelligenza artificiale è solo deep learning e cose così, ci sono tutte queste idee molto vicine a noi».
Secondo Bruce Sterling, la sfida maggiore della fantascienza contemporanea che affronta i temi del transumanesimo e del post-umano è quindi immaginare un futuro che non sembri già presente. Lo definisce “il problema Walmart”, in riferimento alla catena americana di supermercati in cui sono presenti corsie infinite di tecnologia e oggetti di ogni genere, incluso quelli che integrano intelligenze artificiali (tranne Alexa che è di Amazon, e Walmart e Amazon si odiano). Per noi scrittori di fantascienza il problema è che è difficile immaginare dispositivi che non siano già in vendita da Walmart, ormai.
«Il device di Amazon», ha affermato l’autore, «ha settemila funzioni realizzate da programmatori che hanno letto molta fantascienza e vogliono far comportare l’intelligenza artificiale in un certo modo, ma la gente lo usa soltanto come una sveglia parlante». Interessato alla domotica e all’Internet of Things, Sterling ha anche un tumblr dedicato a questi argomenti, che è il suo modo di affrontare il problema Walmart. «Forse potrei chiedere a Warren un consiglio.»
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