Il lavoro del fumettista di origini argentine Jorge González è da sempre improntato sull’indagine del reale, di un passato recente da esplorare attraverso l’immagine e le testimonianze vicine e dirette. L’ombra di Allende è il più recente capitolo del suo percorso e forse quello maggiormente ispirato alla realtà realizzato finora.
Dopo Cara Patagonia e Fueye, González “torna” nel suo Sud America per raccontare un capitolo cruciale della Storia recente del continente: la parabola politica del leader socialista cileno Salvador Allende.
L’ombra di Allende, scritto dal giornalista Olivier Bra, mette in parallelo più vite, protagoniste di un racconto per immagini stratificato e denso. Ci sono Allende stesso, il suo rivale Pinochet e una figura di finzione: un giovane figlio di immigrati che vive distante, in Europa, e osserva le vicissitudini cilene con un certo distacco, fisico e temporale.
Crescendo lontano, l’uomo conosce il proprio Paese ricevendo input disparati. La politica non è il solo fattore a traversare i confini e l’oceano, ci sono ovviamente anche il calcio e la cultura popolare. Questo personaggio è chiaramente uno strumento al servizio della narrazione, una figura che serve come lente d’ingrandimento sullo scorrere degli eventi che ruotano attorno al vero fulcro del racconto: Allende e il Cile. Ma il giovane è anche uno strumento di distrazione per il lettore, di alleggerimento per un racconto denso e vischioso, crudo e spietato.
Sulle tavole di grande formato di Gonzalez si susseguono gli avvenimenti che hanno segnato politicamente e socialmente il Cile dai primi anni Settanta. Un periodo storico che va dall’ascesa di Allende alla presidenza fino al colpo di stato e alla sua morte.
Gonzalez è autore dall’immaginario solido, dotato di un segno materico che invade la pagina con una moltitudine di colori e di tratti. Utilizza grafite, colori a olio, collage e tecniche miste con un’immediatezza della rappresentazione non semplice da conciliare con soggetti realistici.
In questo nuovo libro l’autore mette in scena un racconto graficamente prorompente. Il suo compito non è semplice, poiché da parte sua, Oliver Bras non risparmia un testo ricco di descrizioni, sequenze di eventi e analisi dei fatti. Il rischio del didascalismo è costantemente dietro l’angolo per un illustratore in grado di concentrarsi su ogni singola vignetta con la dedizione che si potrebbe riporre in una splash page. E le sue tavole sono spesso ricche di vignette.
Il grande formato appare quindi necessario, sia per scandire un ritmo incalzante, sia per avvolgere il lettore con grandi immagini iconiche. González usa questi accorgimenti come stratagemmi, al fine di evitare quel senso da verboso racconto illustrato che le pagine del libro finiscono per dare solo in alcune occasioni.
Leggi le prime pagine del fumetto
Il racconto non è serrato e spesso è dato dalla densità delle immagini, dalla loro complessità, che avvolge e trattiene lo sguardo. È la loro matericità a portare il lettore a perdersi tra le pieghe che assumono i colori mentre il racconto procede in crescendo.
Avviandosi al finale, dopo lunghi passaggi introduttivi e descrittivi, la vicenda del colpo di stato e della morte di Allende ha un pathos e un incedere emozionanti, che mostrano il González meno illustratore e più fumettista. Qui l’autore gioca a disporre le vignette in modo irregolare e smorza con grandi illustrazioni dalla potenza quasi commovente.
Queste tavole hanno l’aria effimera e l’aspetto fumoso di una storia che non vuole affermare certezze, semmai indurre dubbi. Le immagini di González hanno l’incertezza del ricordo tramandato, lontana dalla perentorietà dei fatti letti riportati sui libri di storia. Le parole e le immagini del libro sono del tutto attinenti alla realtà, con una ricerca verso fatti più complessi, delicati, finanche sentimenti e sensazioni non tangibili. Fugaci come i disegni dal gusto improvvisato ed emotivo di González.
L’ombra di Allende
di Olivier Bras e Jorge González
traduzione di C. Rea
001 Edizioni, maggio 2019
brossurato, 128 pp., colore
19,00 €
Leggi anche:“Ritorno in Kosovo”, la memoria di un dolore
Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui.