Per quanto nella storia del fumetto non siano mai mancati personaggi femminili e autrici, la rappresentazione delle donne è stata spesso un aspetto controverso – con tanto di voce su Wikipedia – in particolare negli Stati Uniti, dove la produzione rivolta a un pubblico soprattutto maschile ha messo in scena, in diverse occasioni, non pochi stereotipi. Un esempio noto e recente è quanto accaduto negli anni Novanta, con il fenomeno delle cosiddette “bad girls” che portò sulla scena delle serie mainstream (supereroistiche in primis) numerose eroine – o criminali – procaci, pronte a menare le mani ma anche ad attirare in modo quanto mai banale, ovvero con forme generose e pose sexy ‘strillate’ in copertina, stormi di giovani lettori (maschi).
Ormai lontani dal marketing di quegli anni, non stupisce che una testata come Comic Book Resources, tra le più autorevoli fonti di informazione e discussione sui comics americani, abbia deciso di proporre una selezione di 15 titoli femministi (alcuni anche piuttosto sorprendenti). Specificando che, in questo caso, “femminismo” è inteso semplicemente come un’accresciuta possibilità per le donne ‘di carta’ di fare le proprie scelte, quindi avere stili di vita, identità sessuali, punti di vista, caratteristiche psicologiche, desideri e motivazioni differenti.
Da questo punto di vista, quindi, i fumetti femministi mostrerebbero le donne come persone e non come semplici dispositivi di una trama o peggio ancora stereotipi sessuali. Di seguito una lista di 15 titoli, selezionati dal sito americano CBR.
Batwoman: Elegy, di Greg Rucka di J.H. Williams III (DC Comics)
Rucka è uno dei migliori sceneggiatori nel tratteggiare figure femminili. In questa storia, ambientata subito dopo la morte di Batman in Crisi Finale, l’autore presenta il personaggio di Kate Kane, alias Batwoman, come lesbica, ma senza mai usare questo elemento come materiale narrativo.