Basil Wolverton non è stato un autore qualsiasi, ma uno dei maggiori e più produttivi talenti del fumetto americano tra gli anni ‘40 e ‘70. Conosciuto principalmente per la collaborazione alle pagine di Mad Magazine e per i suoi lavori grotteschi e umoristici, ha influenzato diversi protagonisti del fumetto contemporaneo come Robert Crumb, Daniel Clowes o Charles Burns.
Wolverton ha però un limite: la sua opera è così vasta che in pochi ricordano i suoi primi – e quanto mai significativi – fumetti. Fantagraphics, editore sempre attento alla valorizzazione dei grandi maestri del passato, ha riproposto in volume Spacehawk, proprio uno di questi.
L’intero fumetto qui presentato è anche il primo in assoluto a cui l’autore si dedica per più di un anno in maniera continuativa. Wolverton, che cominciò a lavorare nel campo dei comics come professionista a soli vent’anni nel 1929, sognava da sempre di avere una sua serie personale, ma solo nel 1940, dopo alcune pubblicazioni sporadiche, riuscì a ottenere un incarico fisso e a vedere finalmente stampato Spacehawk sulla rivista Target Comics.
Il fumetto è ambientato in un futuro strampalato, fatto di alieni e mostri ripugnanti, di pianeti fantastici e di storie dalla trama così bizzarra da fare il paio con quelle concepite da Fletcher Hanks (di cui sempre Fantagraphics ha pubblicato nel 2008 due volumi antologici curati da Paul Karasik).
Sui plot non c’è molto da dire: le storie sono datate e ripropongono diversi cliché dell’epoca, pur mantenendo comunque un tocco di insolita originalità. Per esempio, nella storia Spacehawk and the pirate city on Uranus sono presenti dinosauri piuttosto buffi, mentre in Spacehawk and the pirate from his past il futuristico pianeta Nettuno è governato da una regina che abita in un castello medievale. Ma la reale importanza di Wolverton si evince soprattutto dal susseguirsi di creazioni grottesche, dalle sperimentazioni sulla composizione della vignetta, dall’ingegnosità nel concepire i personaggi, dall’inventiva degli sfondi spaziali fino alla ricercatezza dei gingilli e delle astronavi.
Spacehawk è, se vogliamo, la controparte oscura di Flash Gordon e Buck Rogers, due dei più grandi successi fumettistici del periodo ambientati nello spazio. Le trentuno storie uscite su Target Comics e qui raccolte, presentano un personaggio spaziale ben distante da quelli degli anni Trenta così romantici e mossi dall’anelito alla gloria – e all’utopia. Spacehawk non ha un identità segreta né un amore. È totalmente razionale e la sua unica missione è quella di difendere il sistema solare dalle creature che vogliono danneggiarlo.
Sfortunatamente, proprio mentre Wolverton stava tirando fuori tutta la sua personalità, l’editore gli impose di cambiare rotta e di portare l’eroe Spacehawk sulla Terra, per combattere i nazisti.
In quel periodo di guerra infatti, la quasi totalità dei comic books era stata piegata alla rappresentazione della lotta contro i tedeschi (chi non ricorda il pugno di Capitan America a Hitler, stampato sulla copertina del primo numero della serie col soldato a stelle e strisce?). Wolverton non si tirò indietro e da bravo professionista fece il suo lavoro.
L’incanto delle storie fu spezzato e le trame da bizzarre divennero a tratti imbarazzanti. Spacehawk, che ora agiva sulla Terra, si ritrovava a dare la caccia a criminali qualunque. Persino ai ladri di pneumatici. L’editore aveva sì calato il personaggio in una dimensione reale e attuale, ma nello stesso tempo aveva interrotto la vena creativa di Wolverton.
Il volume, graficamente molto curato, è arricchito dalla prefazione del figlio dell’autore, Monte Wolverton, che spiega passo dopo passo la genesi storica del fumetto. La scelta del formato ingrandito presa dal designer Tony Ong e dall’editor Jason Miles esalta ancora di più le costruzioni dinamiche di Wolverton. L’effetto retrò della carta, che conferisce un vero tocco vintage al volume, è dato dal lavoro meticoloso dell’art director Preston White.
Poter rileggere oggi queste storie, non solo ci mette davanti all’inventiva di un grande del fumetto che pretendeva una ristampa, ma rende davvero l’idea di come, anche in quegli anni, un altro fumetto fosse possibile.
Spacehawk
di Basil Wolverton
Fantagraphics Books, 2013
272 pagine, $39.99