La vulcanica forza creatrice di Bruno Bozzetto sembra davvero non esaurirsi mai. A ottant’anni compiuti, dopo essere stato al centro della storia dell’animazione per decenni, e dopo il documentario che gli ha dedicato Marco Bonfanti (Bozzetto ma non troppo), Bozzetto ha deciso di firmare il suo primo graphic novel. Lo ha fatto avvalendosi delle matite del fumettista e animatore Grégory Panaccione, e riprendendo due personaggi storici della sua produzione: Minivip e Supervip.
Il risultato è Minivip & Supervip – Il mistero del Via Vai, un volume corposo, originariamente pubblicato in Francia da Soleil all’interno della collana Métamorphose e portato in Italia da Bao Publishing. Un fumetto che sembra porsi come strumento di riflessione sui nostri tempi, ma anche sulla carriera di Bozzetto.
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La storia, che era stata inizialmente pensata per un’opera in animazione, riprende quella dei due personaggi protagonisti del celebre Vip – Mio fratello superuomo, lungometraggio animato del 1968. La Terra è un coacervo di inquinamento e disinteresse, nessuno si muove senza auto e tutti si sono dimenticati cosa significhi vivere all’aria aperta e godersi le bellezze della natura. Minivip è in procinto di diventare padre, Supervip invece è stato appena lasciato dalla donna che ama. Dopo un piccolo litigio i due si ritroveranno di nuovo insieme a combattere la minaccia di un mostro alieno spietato, intenzionato a colonizzare il nostro pianeta.
Cominciamo dalla forma: Panaccione è un disegnatore dall’energia ben poco ordinaria. Poliedrico, in grado di gestire la materia narrativa con un’attenzione specifica alle espressioni, alle atmosfere che diventano immediatamente la cifra stilistica con cui dare un’impronta alle storie che mette in scena. Un esempio per tutti è il bellissimo Un oceano d’amore (ReNoir Comics), un fumetto muto ma fortemente intriso di emozioni e dinamicità, scritto da Wilfrid Lupano ma che senza l’abilità di Panaccione non avrebbe avuto la stessa forza espressiva.
Ebbene, la collaborazione tra Bozzetto e Panaccione non si è trasformata in una mera riproduzione dell’universo visuale bozzettiano. Ne è nata semmai una reinterpretazione che ha aggiunto una nuova, attraente potenza grafica all’opera. Il mistero del Via Vai è innanzitutto bello da sfogliare, soffermandosi sui dettagli, sugli sfondi carichi di sfumature, sulle espressioni dei personaggi che nascondono un universo di piccole emozioni. Panaccione ha realizzato un lavoro incredibile perché è riuscito a essere rispettoso di un universo narrativo e visivo preesistente, ma al tempo stesso gli ha ridato nuova vita, grazie a un’abilità tecnica e ‘registica’ che non finisce mai nel manierismo.
Riprendere in mano i personaggi di Vip – Mio fratello superuomo poteva apparire un azzardo, un rischio. E invece è stata la mossa perfetta che ha permesso a Bozzetto di tornare a riflettere sul presente a cinquant’anni dall’uscita del film. Se nel 1968 Vip – Mio fratello superuomo era un modo per ragionare sullo “stato delle cose”, sulla stagione delle contestazioni e sui cambiamenti sociali in atto attraverso un ripensamento – piuttosto radicale, per l’epoca – della figura del supereroe, Il mistero del Via Vai mette a fuoco un chiave molto attuale: raccontare quanto la collettività, oggi, tenda ad atomizzarsi. E finisca per creare macerie di solitudine.
L’insensibilità, l’apatia, l’indifferenza attraversano trasversalmente il mondo grigio e incancrenito dall’inquinamento di Minivip e Supervip. I due supereroi sopravvivono e cercano di tirare avanti, nonostante essi stessi rappresentino una sorta di via esistenziale in estinzione. L’essere eroe passa così attraverso la scelta di fare un figlio in un mondo senza speranza (Minivip) o di continuare ad amare nonostante l’odio e la distanza emotiva degli uomini (Supervip).
Ma non fatevi spaventare: nonostante questo Il mistero del Via Vai è un fumetto divertentissimo, capace di sfruttare il citazionismo (soprattutto cinematografico) senza essere banale, e soprattutto è un’opera frizzante, coinvolgente, scritta benissimo. È una gioia per gli occhi e per il cuore riuscire a vedere quanto la vitalità, l’estro artistico, la forza dirompente di un maestro come Bozzetto possano emergere, con forza eppure umiltà, in un contesto editoriale a lui (quasi) del tutto nuovo. E quanto riesca ancora a insegnare, con impareggiabile vivacità, ritornando a quella ecofiction disegnata di cui è stato uno dei pionieri.
Minivip & Supervip – Il mistero del Via Vai
di Bruno Bozzetto e Grégory Panaccione
Bao Publishing, giugno 2018
Cartonato, 288 pp a colori
€ 25,00