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I 5 migliori fumetti pubblicati a febbraio 2018

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Con febbraio si comincia a entrare nel vivo di quelle che sono state le anticipazioni sulle uscite del 2018, rivelateci dagli editori italiani. Sono iniziate alcune delle serie più attese dell’anno e sugli scaffali delle librerie sono arrivati alcuni graphic novel particolarmente attesi.

Tra i titoli pubblicati nel corso del mese, abbiamo selezionato le opere di due dei fumettisti più innovativi e influenti nel panorama giapponese contemporaneo. Per quanto riguarda le produzioni statunitensi, abbiamo scelto una serie che rivisita un personaggio classico dei comics e il nuovo graphic novel di uno dei fumettisti più visionari in circolazione. Infine, dalla Francia, il fumetto più recente di un autore che ormai abbiamo imparato a conoscere bene.

Ping Pong vol. 1, di Taiyo Matsumoto (Hikari)

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Ping Pong è una serie apparentemente insolita per un fumettista dalla spiccata sensibilità autoriale come Taiyo Matsumoto, l’autore degli apprezzati Sunny Tekkon Kinkreet. Il mangaka, nelle sue opere viste finora in Italia, ci ha abituato a scenari fantastici o a far interagire personaggi dalle psicologie complesse e travagliate mettendoli davanti a eventi ordinari ma più grandi di loro. Con Ping Pong, invece, l’autore ha realizzato un fumetto sportivo che si distacca dalle dinamiche e i temi sopracitati per mettere in scena uno spokon (così si chiama il manga di genere sportivo) incentrato sul ping pong, che non sembrerebbe esattamente il più dinamico e accattivante degli sport.

Matsumoto vince la sua “sfida”, realizzando un manga avvincente, sia narrativamente che graficamente, con disegni che guardano all’essenzialità del tratto, fin quasi a sembrare underground, e una costruzione della tavola imprevedibile, frutto di una notevole ricerca. In Ping Pong Matsumoto racconta la tenacia e la determinazione dello sportivo come metafora di rivalsa e affermazione di sé, accentuando i tratti esistenzialistici della storia.

QUI la nostra anteprima.

Shade – La ragazza cangiante vol. 1, di Cecil Castellucci e Marley Zarcone (RW Lion)

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Megan Boyer è una teenager in coma alla quale sta per essere staccata la spina, ma che all’improvviso si rianima – per il disappunto dei suoi genitori, che in fondo speravano di essersene liberati – quando viene posseduta da una studentessa aliena di nome Loma Shade, proveniente dal pianeta Loma e appassionata di poesia. Questa, in breve, la sinossi di Shade – La ragazza cangiante, serie scritta dalla romanziera young adult Cecil Castellucci per la linea Young Animal di DC Comics (diretta dal musicista e fumettista Gerard Way).

Fin dalla trama si comprende bene la deriva in parte psichedelica della storia, accentuata dai disegni di Marley Zarcone e soprattutto dai colori lisergici di Kelly Fitzpatrick, che creano un mondo fatto di momenti surreali e alieni dall’aspetto molto rassicurante (e un po’ vintage). Attraverso metafore narrative e visive, la serie racconta l’adolescenza (e in particolare la solitudine e il senso di isolamento che possono fornire smartphone e nuove tecnologie) con un taglio fortemente contemporaneo e con una buona dose di sano cinismo. Del personaggio a cui questa serie si ispira (Shade l’Uomo Cangiante, creato da Steve Ditko nel 1977 e rilanciato da Peter Milligan negli anni Novanta per Vertigo), è rimasta dunque solo la psichedelia di fondo, mentre tutto il resto è stato aggiornato per i giovani lettori di oggi.

QUI uno sguardo ai primi titoli della linea Young Animal.

Chiisakobe vol. 1, di Minetaro Mochizuki (J-Pop)

Chiisakobe Minetaro Mochizuki manga j-pop

Chiisakobe è uno dei lavori più recenti di Minetaro Mochizuki, l’autore di Dragon Head, tra i seinen più influenti degli anni Novanta. Messo da parte ormai da tempo il catastrofismo paranoiconegli ultimi anni il mangaka si è dedicato a un realismo urbano spietatamente asciutto. Con uno stile grafico misurato e chiaro, Mochizuki adatta un romanzo breve dello scrittore giapponese Shūgorō Yamamoto (1903 – 1967). Chiisakobe racconta la rinascita di un personaggio che riparte dalle ceneri della propria vita per ricostruire un’esistenza intera da intrecciare nuovamente a quella degli altri.

Il protagonista è un giovane che si ritrova improvvisamente senza casa e senza genitori. Inizialmente finisce per chiudersi nel suo guscio, nella posizione fetale che si vede nelle prime pagine del manga. È solo contro tutti, nel tentativo di ricostruire la ditta di famiglia bruciata in un incendio e continuarne i progetti prendendosi cura degli operai, ma si ritroverà di fronte al dilemma di decidere se aprirsi a un orizzonte più ampio rispetto al proprio dramma personale o chiudersi nel guscio.

Una serie breve in quattro volumi che racconta un dramma urbano con spietato realismo, ma con una costante capacità di astrazione.

QUI un po’ di pagine in anteprima.

Una sorella, di Bastien Vivès (Bao Publishing)

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A partire da Il gusto del cloro – il fumetto con cui è stato scoperto in Italia – Bastien Vivès si è affermato come un abile narratore dell’adolescenza, e in particolare di quella fase legata agli innamoramenti infantili, a volte spensierati, altre morbosi. Una sorella rappresenta quasi un bignami della poetica dell’autore: il protagonista del racconto è Antoine, un ragazzino di 13 anni in vacanza al mare con il fratellino minore e i genitori. Quando si trova a dover condividere la propria stanza – e la vacanza – con Helena, figlia sedicenne e smaliziata di amici di famiglia, Antoine finisce in quel limbo che è il passaggio dall’infanzia all’età adulta, tra i giochi con il fratello Titi e le feste in spiaggia con dei ragazzi più adulti, guidato da una ragazza che potrebbe benissimo essere la sua sorella maggiore.

L’adolescenza è così raccontata senza pudore, anche negli aspetti più intimi come possono essere le prime pulsioni sessuali. Il rapporto ambiguo tra Antoine e Helena è alimentato da quest’ultima con la sua spontaneità e le sue turbe da ragazzina, che pure nascondono una maturità straripante (come la sua sensualità). Il tratto allo stesso tempo istintivo e ricercato di Vivès, poi, aiuta a raccontare il tutto con estrema sensibilità e delicatezza, senza mettere in mostra alcun cenno di morbosità nel suo addentrarsi nelle vite dei due ragazzini.

QUI la nostra anteprima del libro.

Crawl Space, di Jesse Jacobs (Eris Edizioni)

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Dopo Safari Honeymoon ed E così conoscerai l’universo e gli dei, Jesse Jacobs torna con un libro che spinge un po’ più in là la sua ricerca stilistica e narrativa. A livello grafico Crawl Space è probabilmente il suo lavoro più riuscito e visionario, grazie ad un pugno di tavole dalla notevole potenza, in una storia che giustifica al meglio l’estetica dell’autore.

La sceneggiatura è forse la più semplice e comprensibile della sua carriera, ma ciò non è affatto un male: meglio pochi ingredienti ma giusti ed equilibrati. E, nonostante l’apparente linearità, il racconto si presta a più letture. Crawl Space racconta di una ragazzina che, trasferitasi in una nuova cittadina, scopre che nel suo seminterrato c’è una lavatrice che conduce a un mondo parallelo coloratissimo. Questo le permetterà di sfuggire al grigiore della realtà, ma le causerà comunque notevoli problemi, finanche una dipendenza, a lei e alle sue amiche.

QUI un po’ di pagine da leggere in anteprima.

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